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Death Stranding: Kojima si aspettava un’accoglienza così contrastante

Hideo Kojima, il creatore del nuovo titolo Death Stranding disponibile ora nei negozi, ha recentemente parlato con PlayStation Access dove si è espresso in merito alle numerose reazioni contrastanti da parte sia della critica che dal pubblico che hanno alimentato diverse polemiche soprattutto sul gameplay del gioco.

“Anche come avvenuto con Metal Gear, mi sono sempre concentrato sul trovare qualcosa di nuovo da far giocare alle persone o mostrare loro un nuovo sistema di gioco. Non ho mai cambiato il mio approccio al gioco che rimane sempre lo stesso. Credo che ci saranno reazioni positive e negative. Questo è normale quando provi a fare qualcosa di nuovo, di diverso, anche nei film o nei giochi. Se le persone si trovano di fronte a qualcosa che non hanno mai visto prima può essere una sfida difficile. Lo stesso è accaduto quando ho fatto per la prima volta un titolo stealth. Spero che tra 5 o 10 anni le persone guarderanno indietro a Death Stranding come un nuovo standard”.

Nella medesima intervista Kojima ha voluto precisare come, alla base del titolo, non ci fosse una volontà vera e propria di creare un nuovo genere di gioco ma semplicemente un titolo a sua immagine e rappresentazione:

“Non sto cercando di creare un nuovo genere. È stato lo stesso con Metal Gear. Non ho dato un nome al genere all’inizio. A quel tempo, quando producevo il gioco, i giochi erano spesso focalizzati sul combattimento. Quindi ho creato un gioco dove evitare combattimenti e con infiltrazioni. Quindi qualcuno lo ha chiamato il genere stealth”.

L’ultimo pensiero è stato riservato poi al multiplayer asincrono che non sta facendo del tutto breccia nei cuori dei giocatori:

“Death Stranding è più una connessione indiretta tra i giocatori. Inoltre, all’interno del titolo, puoi solo dare un feedback positivo a qualcuno, nient’altro di più. Volevo solo che i giocatori lo sperimentassero. Forse in futuro verrà chiamato come un genere”.

 

Andrea Ferri
Da bambino mi innamorai subito della cultura pop, dei videogames, degli anime e del cinema. Cresciuto a suon di VHS, la posta di Sonia e di partite alla PS1, sono anche un avido collezionista di tutto quello che mi passa per le mani. Il mio amore più grande? Toy Story, al quale sempre sarò fedele verso l'infinito, e oltre!

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