Deadpool 2 – Recensione, torna al cinema il mercenario chiacchierone

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Recensioni Lettura da 5 minuti
8
Deadpool 2

Le aspettative sono un gran problema: capita spesso che i sequel vengano apprezzati poco dai fan non per dei grossolani errori, ma per delle semplici attese non ripagate nella mente di ognuno di loro. D’altra parte, quando confezioni un film con un budget non troppo alto e riesci a rendere felici tutti gli amanti del mercenario chiacchierone, aka Wade Wilson, aka Deadpool (Ryan Reynolds), allora appena hai un budget maggiore, ti trovi addosso un macigno da portare sulle spalle. Per fortuna potete stare tranquilli: il nuovo film di David Leitch rincara la dose di ogni singola caratteristica, smuovendo un po’ troppo il rapporto tra loro, ma portando a casa una pellicola degna del nome che ha.

Fuori di testa

La premessa è abbastanza semplice: un bambino con un potere distruttivo viene braccato da Cable, soldato che proviene dal futuro. Naturalmente Deadpool si troverà in mezzo a tutto questo, e deciderà di non rimanere con le mani in mano, ma anzi chiederà aiuto ad altri esseri dotati di poteri. Non proseguiremo oltre perché la trama, anche se potreste pensarla come banale, riserva non poche sorprese: vi basti pensare che i trailer mostrati fino ad oggi hanno scene che vengono sbolognate velocemente nei primi minuti del film. Insomma, Deadpool 2, sotto questo punto di vista, è una continua sorpresa.

Deadpool Extra

Come già detto, questo secondo capitolo rincara la dose di ogni singola caratteristica: l’umorismo prende confidenza e riesce a far ridere a ogni singola battuta, le scene di combattimento sono ben gestite, i poteri degli altri eroi (tra tutti, Domino) sono spettacolari da vedere. Purtroppo, l’altro lato della medaglia vede una trama che inserisce del drama che non tutti i fan potrebbero apprezzare, ma che non rovina comunque l’andamento del film. D’altronde questo Deadpool non è pazzo quanto quello del fumetto, e questo già lo avevamo visto nella prima pellicola, con tutta la storia d’amore con Vanessa, l’amicizia con Jack e il rapporto particolare con Dopinder, tassista di fiducia.

Comicità adulta

Dalle scene splatter alla comicità spinta, Deadpool 2 è decisamente un film non adatto ai bambini: proprio per questo si permette delle scene capaci di far piegare in due dalle risate. Dove non arriva questo, ci pensa il citazionismo all’ennesima potenza: aspettatevi di sentire battute legate a personaggi famosi di altre pellicole, soprattutto Marvel. Questa velocità data dalla comicità mista alle scene d’azione ben realizzate, però, inficia un po’ sullo svolgimento del racconto: ma non si può chiedere più di questo a un film che, tranquillamente, potrebbe funzionare anche senza una trama.

Manie di protagonismo

Se avete mai letto un albo di Deadpool, allora saprete come il mercenario chiacchierone sia sempre in mezzo ad ogni singola scena, diventando protagonista in ogni fibra della carta stampata. Nella pellicola l’effetto è lo stesso, ma ad affiancarlo c’è un cast d’eccezione che porta al cinema dei personaggi ben realizzati: Domino (Zazie Beetz) sarà sempre inserita al momento giusto, e il potere della fortuna, molto difficile da mostrare visivamente nei fumetti, qui trova ampio spazio (e scena); Cable, interpretato da Josh Brolin (già Jonah Hex nell’omonima pellicola DC e Thanos nell’ultimo Avengers Infinity War) si cala nei panni del soldato che viene dal futuro in modo impressionante, donandogli un’interpretazione perfetta.

Insomma, se vi aspettate un sequel in linea con il precedente film, avrete ciò che volete: titoli d’apertura deliranti, scene post-credits ai limiti dell’assurdo (saranno due in totale, non scappate dalla sala) e un enorme calderone di violenza e comicità. Se vi aspettate invece di sapere già come si muoverà l’intreccio del film, dovrete di certo ricredervi. Sicuramente, Deadpool è tornato, ed è più in forma di prima.

Deadpool 2
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Voto 8
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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.