Dead Rising Deluxe Remaster è la nuova versione di un classico videoludico targato Capcom, che farà tornare a lavoro il fotoreporter freelance Frank West, e lo farà digitalmente il 19 settembre 2024 su PlayStation 5, Xbox Series X, Xbox Series S e PC. Se invece vi interessa la versione fisica del gioco, dovrete aspettare il mese di novembre. Ma cosa ci riserva questa nuova versione del pazzo titolo sugli zombie? Ecco qui la nostra recensione.
Remastered o Remake?
Gli sviluppatori hanno voluto mantenere la parola “remaster” per sottolineare che non si tratta di un vero e proprio remake, come abbiamo visto fare in questi anni da Capcom con Resident Evil 4 e altri capitoli del survival horror. Ciononostante, Dead Rising Deluxe Remaster ha delle modifiche importanti non solo dal punto di vista grafico, che fanno pensare a un remake, ma non così non è.
Le differenze tra le versioni precedenti e questo nuovo Dead Rising Deluxe Remaster riguardano sia la grafica, sia la giocabilità, passando anche per il doppiaggio e alcuni contenuti in più. Nello specifico vediamo che la risoluzione del titolo è 4K a 60 fotogrammi al secondo, mentre per quanto concerne la giocabilità, ci sono dei miglioramenti importanti all’intelligenza artificiale, cosa che da sempre seccava i giocatori. Inoltre è stato anche aggiunto il salvataggio automatico, così da far arrivare Frank alla next-gen. E proprio Frank è il protagonista di uno dei cambiamenti più grossi del titolo, visto che ha una nuova voce, mentre i contenuti digitali in più arrivano anche da altri titoli importanti di Capcom, come il vestito di Leon S. Kennedy, direttamente da Resident Evil 2, oppure da Mega-Man, protagonista dell’omonima serie.
Dopo aver fatto le dovute premesse e avervi dato un assaggio generale di quello che è questo nuovo Dead Rising Deluxe Remaster, è giunto il momento di approfondire ogni aspetto del gameplay e del lato tecnico di questa “remastered plus” targata Capcom.
Trama sempliciotta, ma che funziona
Frank West è un fotoreporter che si occupa di raccontare storie e scoop tramite le foto che fa. Nella sua avventura in Dead Rising Deluxe Remaster decide di dedicarsi a uno scoop decisamente più grande di lui, in una città sperduta del Colorado, dove scoprirà che tantissimi cittadini si sono trasformati in zombie. Il suo obiettivo è continuare a seguire il caso e scoprire cosa sia successo, il tutto cercando di rimanere vivo insieme ai compagni che incontrerà nel posto più importante della cittadina: il centro commerciale.
Ovviamente si tratta di una trama decisamente semplice, un plot che permette ai personaggi di muoversi in un mondo sopra le righe, che si prende sul serio il giusto, e che riesce anche a tenere interessati i giocatori.
C’è da dire che il cuore di Dead Rising Deluxe Remaster non è la trama in sé, ma più il gameplay e la sua longevità, soprattutto perché diventa una sfida sempre più grossa quella di riuscire a sopravvivere 72 ore, perché sì, questo titolo di Capcom, un po’ come Majora’s Mask è un gioco a tempo.
Il tempo scorre e lo zombie si avvicina
Una delle primissime cose che dovrete scegliere una volta avviato Dead Rising Deluxe Remaster è quale configurazione di comandi usare. Nello specifico gli sviluppatori ne hanno create due:
- Normale
- Classica
Nel caso in cui deciderete di optare per la seconda, sappiate che non potrete rimappare i tasti, ma rimarranno quelli fino alla fine dell’avventura. Quando darete inizio alla partita, verrete subito catapultati e vi verrà spiegata una meccanica di gioco che potreste pensare sia inutile o scriptata solo per quel momento, ma in realtà è qualcosa di fondamentale: ci stiamo riferendo all’uso della macchinetta fotografica. Nel caso di Xbox dovrete usare LB per guardare attraverso l’obiettivo e RB per scattare.
Il suo uso è fondamentale anche per aumentare di livello, visto che vi darà Punti Prestigio (che abbrevieremo con PP). Non si tratta dell’unico metodo, ma è sicuramente quello più semplice. Gli altri sono completare le quest, aiutare i superstiti e uccidere gli zombie. Quando livellerete otterrete il miglioramento di una statistica sola tra queste:
- Attacco
- Velocità
- Energia
- Oggetti
- Distanza di lancio
Inoltre potreste anche sbloccare nuove abilità che vi verranno subito spiegate.
Nonostante Dead Rising Deluxe Remaster sia un titolo a tempo, esistono anche le quest secondarie, cosa che aumenta a dismisura la longevità del gioco, perché diventa una sfida il cercare di completare tutto nel minor tempo possibile.
Non solo, ci sono anche dei metodi per migliorare le proprie abilità, si fa leggendo dei libri che è possibile trovare nel corso dell’avventura. Questo implica che l’esplorazione del centro commerciale non sia da escludere, ed è a tratti fondamentale per poter migliorare. Ma per poter capire cosa fare prima, bisognerà commettere un sacco di errori. Infatti un consiglio che ci permettiamo di darvi, nel caso in cui acquisterete il gioco, è quello di creare tantissimi slot di salvataggio, così da non dover ricominciare da zero nel caso in cui la situazione non dovesse volgere a vostro vantaggio.
Poco fa vi abbiamo parlato dei “superstiti”, cosa sono? Beh, anche questo sono un aspetto molto importante di Dead Rising Deluxe Remaster. Si tratta di persone che troverete all’interno del centro commerciale e che se deciderai di aiutarle, vi faranno guadagnare PP. Questo è inoltre uno dei cambiamenti più grossi rispetto all’originale, visto che l’intelligenza artificiale della prima versione era molto poco intelligente.
Ma ora le cose sono cambiate e anche di parecchio, soprattutto perché attaccheranno di più i nemici, soprattutto nel caso in cui abbiano l’oggetto giusto. Oggetto che dovrete dargli voi, e con la giusta combinazione persona/oggetto, saranno inarrestabili. Per controllare quale sia, vi basterà premere lo stesso tasto per controllare l’orologio di Frank, la freccia in alto del D-Pad. Non solo dovrete prendervi cura di loro anche dal punto di vista fisico e, di conseguenza, quello morale. Dando il cibo giusto per farli guarire da eventuali ferite potrebbe fargli riottenere subito il 100% dei Punti Vita, e come conseguenza avrete intorno gente più contenta e che avrà voglia di agire volontariamente.
Quindi possiamo dire che il gameplay di Dead Rising Deluxe Remaster propone qualcosa che si lega a doppio filo con la longevità del titolo, dato che si va sempre per migliorare qualcosa di precedente, e per capire cosa fare prima, così da ottenere quell’abilità o quel potenziamento alla statistica che rende più semplice la corsa contro il tempo. In più c’è la microgestione dei superstiti che è un altro metodo per ottenere PP, quindi di livellare e dunque di raggiungere gli obiettivi prefissati in modo più rapido. In altre parole: il gameplay loop è quasi inattaccabile.
Mettendo un attimo da parte il gameplay e parlando un po’ di moda, ricordate che siete all’interno di un centro commerciale: dopo una quest specifica potrete anche esplorare per ottenere dei vestiti più o meno divertenti o di alta moda. La scelta è vostra.
L’old school non guasta mai, vero?
Una delle cose che non potevamo aspettarci da questa “remastered plus” di Dead Rising è sicuramente la legnosità delle animazioni, che ricorda un po’ quelle old school o quelle dei vecchi Yakuza (prima della deriva GDR a turni proposta da Like a Dragon in poi, ndr). Questa cosa si nota soprattutto quando si è circondati da zombie, perché per quanto sia semplice scappare via con la rotolata, certe volte si rimane incastrati a causa delle animazioni d’attacco.
Un altro aspetto negativo riguarda proprio la sensazione dei colpi: se quelli fisici si percepiscono soprattutto grazie alle animazioni, lo stesso non si può dire degli spari, dato che non c’è un’animazione per quando si colpisce e non esiste il “suono da hitmarker”. Questa mancanza ci ha fatto basare tutto sulla vista, dato che basta guardare la barra della vita che si abbassa, per capire se il colpo è andato a segno oppure no, ma per un gioco basato tutto sulla “violenza”, è una mancanza che ci è dispiaciuta.
Certo, bisogna anche dire che in base alle armi che si usano c’è un’animazione più lenta o più veloce, ma il problema arriva alla concatenazione di queste, perché finché non finisce la prima, non è possibile fare nient’altro, né muoversi, tanto meno una seconda azione. Questo ovviamente anche perché non si tratta di un’operazione di remake come quella eseguita per i Resident Evil, ma di una remastered molto più curata nei dettagli e con qualche smussatura qua e là per essere più gradevole ai nuovi giocatori. Rimane il fatto che quest’aspetto old school potrebbe far storcere il naso a molti, e a primo acchito ha fatto lo stesso con noi. Ma siamo riusciti subito ad adattarci, in quanto ormai giocatori di vecchia data.
In conclusione possiamo dire che questo Dead Rising Deluxe Remaster è un’ottimo ritorno di Frank West sugli schermi. C’è da dire che ci sono delle piccolezze che possono far storcere il naso, specialmente nel caso in cui siate dei “giocatori giovani”, ma in linea generale è possibile dire che riesce ad adattarsi ai tempi, vista la presenza del salvataggio automatico e manuale e un miglioramento importante per l’IA dei superstiti. Insomma, è un modo nuovo per scoprire un cult del mondo videoludico, con tutti i suoi vecchi pregi e difetti, com’è giusto che sia.