Dark Souls II: Scholar of the First Sin – Recensione

Nicolò "Nico" Fratangeli
Di Nicolò "Nico" Fratangeli Recensioni Lettura da 4 minuti
9
Dark Souls II: Scholar of the First Sin

Premettiamo subito: questa recensione sarà piuttosto atipica, uno speciale giustamente focalizzato sulle molte novità dell’edizione Scholar of The First Sin e, più precisamente, sulla versione next gen( nel nostro caso PS4) del titolo. Per i dettagli su storia e gameplay, vi mando alla nostra esaustiva recensione di Dark Souls 2 dello scorso anno, che troverete sul nostro sito.

Dark Souls 2: Scholar of the First Sin è il viaggio definitivo a Draenglic, tutto quello che i fanatici della serie Souls, degli action gdr e del videogioco in generale aspettavano. In questa edizione troveremo veramente tante cose nuove, anche per chi come me ha spolpato completamente l’edizione “old” dello scorso anno. Partiamo dalla presenza dei 3 DLC: la trilogia denominata Lost Crowns, nella quale sarà possibile recuperare corone appartenute a Re Vendrick, personaggio chiave per il plot di Dark Souls 2. Nella trilogia completa troviamo una smodata quantità di novità: nuove armi ed equipaggiamenti per il nostro personaggio(alcune veramente notevoli) nuovi nemici e fantastici boss, nuove aree e contenuti per circa 15 ore complessive extra se giocati a dovere e con la dovuta dedizione. Sicuramente un bottino rilevante, che si aggiunge alle circa 50 ore( il tempo è molto relativo in Dark Souls 2) necessarie al completamento della prima run.

dark_souls_21111111

Passiamo ora alla Patch 1.10, già presente in tutte le nuove versioni(disponibile al lancio per chi possiede Dark Souls 2) : la patch crea quasi un gioco totalmente nuovo, sconvolgendo Draenglic e andando a cambiare e bilanciare tutto il gameplay del titolo. Un nuovo esclusivo boss, nuovi nemici e posizionamento di essi , nuovi Npc, bilanciamento delle armi e miglioramento del Pvp, piccoli fix e tante altre chicche per i fan. Basterebbe già questo per rendere Dark Souls 2: Scholar of the First Sin un gioco totalmente nuovo, adattisimo sia a chi ha giocato  il titolo “vecchio”, sia per gli eretici che si sono fatti scappare questo gioiello.

ds21

Passiamo ora al cambiamento finale, che forse sarà uno dei più apprezzati e il primo che verrà notato dalla massa: il comparto tecnico. La versione next gen si è rifatta il look di tutto punto: il gioco gira a 1080p e 60 fps fissi, e forse già questo basta a farci sbavare copiosamente, dato che su old gen uno dei pochi difetti era il frame rate basso e poco stabile. Un nuovo sistema di illuminazione e di ombre, texture migliorate e aumento dei poligoni, rendono ancora più magico quel capolavoro artistico che è Dark Souls 2. Ve lo assicuriamo noi, girare per il mondo creato dai From Software sarà più bello che mai con la nuova veste grafica!

ds2

In soldoni, gli aggiornamenti valgono il prezzo del “biglietto”. Già i 60 fps e i 1080p migliorano notevolmente il gameplay del titolo, specialmente il pvp, ma la veste grafica, il bilanciamento e la presenza dei DLC completano a pieno il pacchetto, rendendo Scholar of The First Sin una delle migliori remastered in un periodo pieno di esse come questo. Straconsigliato soprattutto a chi non lo ha giocato, ma non si pentirà dell’acquisto neppure un veterano di Draenglic. Prepare to Die!

Dark Souls II: Scholar of the First Sin
9
Voto 9
Condividi l'articolo
Nato col videogioco nel sangue, riceve a sei anni la sua prima console: l'indimenticabile SNES; distruggendo joystick a furia di Donkey Kong Country e Super Mario, riceve un paio di anno dopo l'amore della sua vita: Sony PlayStation. Console che l'accompagnerà per tutta la sua carriera videoludica, tantè che la ritroviamo attaccata e funzionante nella sua cameretta, appena sotto le sorelle maggiori. Da buon collezionista e amante di retrogaming passa parte del tempo su Ebay a cercare qualche chicca Retrò, ritrovandosi ogni volta in lacrime alla vista del prezzo di Suikoden II PAL.