Arrivato su PC a maggio dello scorso anno, Cultist Simulator è riuscito a centrare con un colpo ben assestato il cuore di molti appassionati di titoli “fuori dalle righe“. Come approfondito nella nostra recensione (ecco il link per accedervi) il titolo ha portato con sé una ventata d’aria fresca nel mercato, proponendo un’esperienza unica, che porta il giocatore a creare la sua storia partita dopo partita, semplicemente usando delle carte. Plasmare le gesta del culto non è compito facile, e nonostante le partite non abbiano una durata esagerata – la quale dipende ovviamente da come le si gioca – poter ampliare e curare il proprio culto in portabilità è davvero un’opzione interessante. Grazie al supporto di Playdigious, quindi, Weather Factory ha portato il suo gioco su Nintendo Switch, console che non ha ovviamente problemi a reggere una produzione così leggera (ma solo nel comparto tecnico), e che ne aumenta esponenzialmente le possibilità. Scopriamo quindi insieme come si comporta l’edizione che prende il nome di Cultist Simulator: Initiate Edition sull’ibrida di Nintendo!
Le mille scelte di Cultist Simulator: Initiate Edition
Proponendosi – almeno dalle premesse – come un titolo gestionale, Cultist Simulator: Initiate Edition porta semplicemente gli utenti a selezionare delle carte per avanzare nella propria partita. La prima mossa che fa il giocatore, quando si trova innanzi solo due carte, è proprio uguale all’ultima, un gameplay quindi estremamente basilare e impossibile da non comprendere. Se però le azioni possibili risultano molto chiare, lo stesso non vale per l’incidere delle proprie scelte nella narrazione, rappresentanti il vero fulcro del gioco. Ci vogliono svariate partite per capirlo e apprenderlo a pieno, e non è ovviamente detto che tutti i giocatori abbiano la pazienza di seguire i tempi richiesti da Cultist Simulator: Initiate Edition, ma quelle innocue carte sono in realtà scelte per portare avanti il proprio culto.
Decisioni a volte importanti e altre poco incisive, a volte innocue e a volte crudeli, che carta dopo carta sanciscono lo scorrere di una narrazione completamente muta, riportata nei testi e comprensibile solo attraverso la lettura di questi, i quali vanno compresi per accoppiare di volta in volta le carte, al fine di ottenere diversi risultati. Una volta armonizzato con il senso del gioco, Cultist Simulator: Initiate Edition sa farsi amare e trasmette sensazioni uniche, che vi porteranno a non volervi staccare dalla partita (e conseguentemente dalla storia che state scrivendo) come se steste leggendo un ottimo libro. Purtroppo, l’esperienza è rimasta punitiva come nella versione PC, e una volta presa una scelta tanto coraggiosa quanto sbagliata, risulta davvero difficile recuperare.
L’approdo su Nintendo Switch
Il porting per Nintendo Switch può essere molto comodo, non tanto per usare la console nel dock (praticamente inutile per questo tipo di esperienza, ma comunque non trascurato) quanto per le funzioni touch dello schermo, e per la possibilità di leggere con calma le carte in qualunque posto. Il tempo scorre continuamente all’interno della partita, ma grazie alla possibilità di mettere in pausa e di velocizzarlo a seconda delle proprie necessità, risulta possibile portare con sé il gioiellino di Nintendo per esaltare le potenzialità dell’esperienza. La nuova edizione include anche un tutorial, tutt’altro che ben realizzato, in quanto formato solamente da alcune immagini e testi, ma almeno sufficiente per non lasciare il giocatore completamente spaesato quando si approccia per le prime volte all’esperienza.
Il problema più grave di Cultist Simulator: Initiate Edition è la mancata localizzazione nella nostra lingua, specialmente se si considera che i vocaboli usati sono spesso piuttosto elaborati e di difficile comprensione anche per chi mastica in parte una delle lingue usate. È importante, anche per questa edizione, avere quindi un livello di inglese, russo o tedesco davvero alto, per poter assaporare tutti i testi senza fatica nella lettura.