Come vi abbiamo spesso detto in passato, il periodo tra il 2023 e il 2024 sembra rappresentare un vero e proprio ritorno del videogioco survival horror. Questo tipo di esperienza, molto popolare nei primi anni 2000, sta tornando in massa sotto forma di remake e non solo. Uno degli esperimenti piรน interessanti tra quelli compiuti dagli studi indipendenti che vogliono omaggiare il periodo d’oro dei titoli horror, mettendoci del proprio. รจ proprio l’oggetto della nostra recensione: Crow Country. Scopriamo insieme un titolo che promette di riportarci indietro nel tempo, e di farci venire un brivido… non solo di nostalgia.
C’รจ qualcosa che non va nel parco divertimenti…
In Crow Country impersoniamo Mara Forest: la nostra agente speciale, che per volere degli sviluppatori possiede modelli poligonali notevolmente ispirati a quelli di Final Fantasy VII (una scelta che consideriamo particolare ma azzeccata), ha un compito molto arduo da portare a termine. ร stata infatti inviata presso Crow Country, un parco divertimenti abbandonato, alla ricerca del proprietario del suddetto parco: Edward Crow, un misterioso personaggio del quale si sono perse le tracce pochi anni prima.
Sin dai primi minuti di gioco verremo immersi nell’atmosfera nostalgica e inquietante del titolo: grazie ai modelli poligonali, piuttosto insoliti ora come ora all’interno dell’immaginario dei videogiochi horror moderni, il titolo riesce a generare una forma di paura che non sperimentavamo da tanto tempo.
Le grafiche semplici, filtrate attraverso una visuale che risulta quasi annebbiata, non fanno che esaltare luci e dettagli inquietanti incredibilmente ben posizionati. Siamo rimasti piacevolmente stupiti della cura posta dallo studio di sviluppo nello scenario e nelle atmosfere: molti titoli con grafiche realistiche e grandi budget non hanno saputo innescare in noi una simile inquietudine.
Due modi diversi di affrontare l’avventura
Non abbiamo precisato che ci sono due possibili modalitร di gioco: possiamo scegliere se affrontare il titolo “alla vecchia maniera”, contando quindi sulla presenza di numerosi e inquietanti mostri da sconfiggere, o se optare per una modalitร maggiormente esplorativa, priva di nemici pronti ad ucciderci, per vivere appieno l’esperienza offerta da narrazione e atmosfera.
In entrambi i casi, la sensazione di inquietudine difficilmente saprร abbandonarvi. Soffermandoci perรฒ sulla caratteristica che differenzia le due modalitร , ossia la presenza di personaggi ostili, sottolineiamo una buona ispirazione, un character design semplice ma immediato e un buon posizionamento di queste creature. In piรน di un’occasione apparirร un mostro che vi spaventerร sia per il suo aspetto, sia per le modalitร in cui si paleserร a voi.
Un tuffo in un “terribile” passato
Come da prassi per i survival horror, avremo a disposizione diverse armi da usare, ma non saremo costretti a uccidere tutto quel che ci si para davanti: Mara puรฒ sparare col suo revolver (o altre armi che si sbloccano man mano nell’avventura) solo da ferma, ma ciรฒ ci consentirร di avere il completo controllo del mirino, aspetto che rende il titolo decisamente piรน fluido del previsto.
Anche chi deciderร di affrontare l’avventura senza imbattersi in inquietanti creature si troverร di fronte a piรน di una sfida: una delle caratteristiche fondamentali del gioco รจ infatti la presenza di numerosi enigmi ambientali.
Questi ultimi ricordano molto le esperienze dell’era PS1. Sembrano quasi invogliarci a prendere carta e penna per segnarci codici di accesso, dettagli dei documenti raccolti in giro e altro. Guardarsi attorno nei piccoli ambienti del parco divertimenti sarร fondamentale, non solo per sbloccare gli enigmi, ma anche per venire a conoscenza della lore, narrata tramite documenti, e altri piccoli segreti.
Gli elementi che fanno palese riferimento ai titoli del genere degli anni 2000 non si limitano alla grafica e alla struttura degli enigmi: il menu di gioco, cosรฌ come l’impossibilitร di salvare quando si vuole e ovviamente di usufruire del salvataggio automatico, rendono Crow Contry un’esperienza assolutamente fedele ai titoli di riferimento, pur riuscendo ad inserire senza forzature elementi moderni che rendono piรน profonda ed intrigante l’esperienza di gioco.
In generale, non possiamo certo affermare che Crow Country sia un titolo privo di contenuti. La sua longevitร infatti risulta ben bilanciata (siamo sulle 10 ore di gioco circa) e possiamo arricchire la nostra esperienza con la modalitร New Game Plus, minigiochi sparsi per la mappa,ย e non solo.
Il lato che piรน ha fatto sรฌ che si parlasse di Crow Country รจ sicuramente quello artistico: lo stile PS1 รจ ripreso fedelmente in ogni minimo dettaglio, dai menu (con tanto di cardiofrequenzimetro old-style per percepire il grado di tensione di Mara) fino alle musiche, passando ovviamente per la giร ampiamente lodata resa grafica.
Se proprio dobbiamo criticare un aspetto dello stile artistico del gioco questo รจ sicuramente la scelta delle musiche: anonime, a tratti piuttosto fastidiose. Nella versione PS5 non segnaliamo particolari utilizzi del Dualshock, nรฉ per quanto riguarda la vibrazione nรฉ per il microfono interno.
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Crow Country
Crow Country รจ un'avventura horror intensa, capace di catturarci per molte ore senza annoiare. Senza alcun dubbio uno dei migliori omaggi al mondo PS1 su cui abbiamo messo mai mano, riuscito in praticamente tutti i suoi dettagli.
PRO
- Storia intrigante e misteriosa
- Alta rigiocabilitร grazie al NG+ e altre chicche
- Enigmi ambientali ben strutturati
- Combattimento semplice ma fluido
- Lo stile PS1 รจ riprodotto fedelmente
CONTRO
- Colonna sonora non all'altezza
- Lo stile PS1, oggi, potrebbe non essere per tutti i palati