Quando logica, genialità e “pensiero laterale” si mescolano, i risultati possono essere tra i più variegati mai visti. Il puzzle game che Daedalic Entertainment e FAKT Software ci presentano è creato esattamente con questa ricetta. Molti di voi ricorderanno bene i titoli precedenti, e Crazy Machines 3 si prepara per esserne il degno successore. Con una community online e un’utenza ben diversa rispetto al periodo in cui questi sono usciti in passato, il brand si prepara a scendere in passerella in un panorama dove i puzzle game vengono spesso lasciati “da parte”. Questa è una sfida degna di nota anche per Steam, che si occupa della distribuzione del gioco. Riuscirà questo nuovo titolo a spaccare le barriere e a farsi spazio? Scopriamolo insieme!
Come i suoi predecessori, Crazy Machines 3 basa tutto il suo gameplay sulla costruzione di “macchine” che una volta attivate daranno vita ad un effetto domino, fino a raggiungere un determinato scopo. Ogni livello avrà una diversa condizione di vittoria, che sarà raggiunta collocando i vari “pezzi” che avremo a disposizione nei vari punti della mappa. Tutti questi avranno una costante che li legherà, ovvero la fisica! Dovrete essere pronti a sfruttare ingegno e fantasia, e a farvi amici gli oggetti più disparati, come bidoni, assi, sedie, ma anche piante, interruttori, corde… o razzi! Uno dei problemi dei primi titoli viene in parte risolto: la varietà. Per fortuna in questo capitolo saranno molte le location in cui ci ritroveremo a giocare, e di conseguenza saranno diversi gli oggetti che dovremo usare e le loro funzioni! Che sia il giardino di casa, o che sia il deserto, un laboratorio o lo spazio aperto, avremo sempre nuovi marchingegni da far funzionare! Fattore sempreverde invece e che come un orologio svizzero viene riproposto, è quello dell’ironia del gioco, che ci metterà di fronte a situazioni sempre più bizzarre regalando quello schizzo di trama (comunque assente) al gioco. Infatti ogni puzzle avrà uno scopo, come già detto, che sia cambiare la ruota di un carro, o far provare al nostro caro pelouche l’ebrezza di andare in mongolfiera! Il piglio umoristico insomma ci terrà compagnia per tutto il gioco, che solamente con la campagna single player ci offre ben 80 puzzle diversi.
Il gioco a sé stante regala molte ore di divertimento, specialmente a coloro che amano i puzzle e che non cercheranno soluzioni online, ma l’anima vera di questo titolo si nasconde dietro la modalità creazione. Oltre a richiedere molta più fantasia del semplice risolvere indovinelli, la modalità creazione è una vera e propria sfida dalla quale uscire a testa alta: sarà infatti possibile condividere i propri scenari con la community grazie al workshop di Steam, e scaricare e giocare a vostra volta quelli degli altri utenti. In Crazy Machines 3 sarà infatti possibile creare da zero le nostre macchine, scegliendone lo scenario, il terreno, il cielo, e addirittura il filtro di luce! Ovviamente avremo a disposizione decine e decine di oggetti da collocare, e potremo scegliere se farlo utilizzando la modalità semplice oppure quella avanzata. Ruotiamo, ingrandiamo, cambiamo di colore, disponiamo come più ci piacciono gli oggetti, e creiamo i nostri pazzi esperimenti senza limiti: al momento ci sono più di 220 oggetti disponibili, ed oltre 300 parti singole tra cui scegliere. Stando a quanto dichiarato da Daedalic, nuovi indovinelli, parti ed oggetti verranno rilasciati continuamente in forma gratuita a partire dal prossimo futuro.
Zi… può… fare!
Come vi abbiamo già detto, Crazy Machines 3 è basato sulla fisica ed ovviamente tutti i campi a lei connessi; ma questa fisica, come ci è proposta? Non vi nego che prima di giocare avevo le mie paure, ma ho potuto tirare presto un sospiro di sollievo. A quanto pare siamo di fronte ad un vero gioiellino ben curato, che a volte ci lascerà davvero senza parole: lì dove il gioco sembra basarsi solamente su scenari in 2D, verremo a scoprire “forzando” troppo le cose che gli oggetti possono anche sfruttare la terza asse, e di conseguenza mandare a monte i nostri machiavellici piani. Il gameplay è “easy to learn, hard to master”, dove non avremo problemi a capire che sul lato ci sono gli oggetti a nostra disposizione, e che potremo riporli li dentro in attesa di essere collocati (concetto molto simile agli inventari delle avventure grafiche), ma dove la difficoltà starà nel riuscire a fare effettivamente ciò che si vuole: molto spesso gli oggetti non potranno essere collocati in alcuni luoghi o posizioni, perché sovrapposti ad altri, e di conseguenza da rimettere a posto. Questo problema si presenta in primis negli enigmi che prevedono ingranaggi (altamente soggetti a questo cruccio), oppure con fili e prese elettriche. Provare per credere.
Sulla mappa, gli oggetti di primaria importanza saranno evidenziati da una freccia, mentre l’obiettivo da raggiungere è segnalato da un bersaglio bianco e rosso. Per capire come stanno andando le cose e “testare” la nostra macchina, potremo avviarla tramite l’apposito tasto, e farci un’idea di come cambiare le cose per raggiungere il nostro scopo. Una volta fatta la prova, potremo stoppare e tutto magicamente tornerà come lo avevamo lasciato prima dell’avvio. Questa tecnica è molto consigliata, specialmente perché non c’è un limite di tentativi e ne un limite di avvii del puzzle.
Genio e sregolatezza
Buonissime le prestazioni dei comparti grafico e sonoro di Crazy Machines 3. L’ “all in one” proposto spesso dalla mappa (ovvero l’intero puzzle compreso nello schermo), e senza il bisogno di utilizzare lo zoom della telecamera, hanno creato uno spazio di gioco ideale, dove il giocatore dispone di tutto ciò che necessita. L’inventario e l’HUD sono ben proposti, rapidi ed intuitivi, che rendono la comprensione del titolo facile per chiunque. Meno bene la parte sovra citata delle sovrapposizioni degli oggetti in fase di collocazione, ma anche la fase di puntamento del cursore su alcuni di essi, dove alcuni (specie i più piccoli o fini) saranno davvero difficili da raccogliere e spostare. Lo stile proposto è gradevole e soprattutto non annoia, senza la necessità di votarsi al realismo anche con colori e dettagli. Splendida la colonna sonora che ci accompagnerà in tutto il gioco, anche se in alcune tracce decisamente malinconica. Il parco di melodie non sarà molto ampio, e dunque ci capiterà di sentire gli stessi brani più volte durante la stessa mezzora di gioco (danno non esagerato, ma che potrebbe dare un senso di ripetitività da considerare).