Copia Originale – Recensione del film con Melissa McCarthy

Pierfranco Allegri
Di Pierfranco Allegri Recensioni Lettura da 4 minuti
9
Copia Originale

Nella New York degli anni ’90, Lee Israel (Melissa McCarthy) è una scrittrice di biografie di talento a cui la vita non ha certamente sorriso: sgradevole nei modi e nell’aspetto, misantropa e solitaria (i suoi unici amori sono l’alcol e l’amato gatto), ignorata dalla critica e dalla sua casa editrice, la donna lavora per pochi dollari come correttrice di bozze per vivere miseramente e mantenere un lurido appartamento.

Image result for can you ever forgive me

Quando viene licenziata dal suo unico impiego, Lee per guadagnarsi da vivere e pagare le cure al vecchio gatto decide di sfruttare la sua scrittura brillante e l’enciclopedica conoscenza su celebrità del passato e aneddoti del vecchio showbiz. Inizia così a falsificare lettere e telegrammi di attori, scrittori, comici e registi per poi rivenderli a prezzi altissimi a collezionisti e intenditori. Con l’aiuto dell’unico amico Jack Hock (Richard E. Grant), un omosessuale ricco di intelligenza, joie de vivre  e maestro dell’arte dell’arrangiarsiLee avvierà un’illecita attività che le permetterà di ritrovare slancio nella vita e riscatto come autrice.

Image result for can you ever forgive me

La vera storia di questo personaggio large than life è portata sul grande schermo da Marielle Heller in Can You Ever Forgive Me? (Copia Originale il titolo in italiano), film biopic tratto dall’omonima autobiografia/confessione di Lee Israel (1939 – 2014), A vestire i panni della falsaria è la comica Melissa McCarthy alla sua prima svolta creativa che le ha fatto guadagnare la  seconda nomination all’Oscar. Il film è anche candidato ai premi per miglior attore non protagonista a Richard E. Grant e miglior sceneggiatura non originale.

Image result for can you ever forgive me

Stupisce sempre la capacità del cinema di dare spazio a storie e personaggi che rischierebbero altrimenti di finire nel dimenticatoio. In pochi d’altronde possono dire di aver letto la biografia bestseller in America da cui Copia Originale è tratto, ed è un vero peccato : la storia è piena di considerazioni importanti sulla natura del talento, sulla nostalgia di tempi passati , sulla solitudine e la depressione, sull’ipocrisia esistente nel mondo delle arti – e della scrittura in particolare – e su tanto altro ancora condita con l’umorismo al vetriolo dell’autrice.

Image result for can you ever forgive me

La regista Marielle Heller lavora di lima mettendo al cuore del film l’interpretazione dei due protagonisti, due personaggi diametralmente opposti e che si completano: lei chiusa, disincantata, pratica, omosessuale per i fatti suoi; lui estroverso, ipercinetico, incosciente, un gay sgargiante che non chiede il permesso a nessuno. In un tira e molla di commenti taglienti, tra un drink e l’altro e insulti coloriti, tra amicizia dalle tinte comiche e dramma umano,  si delinea l’America dell’amministrazione Clinton, la crisi dell’AIDS e la deriva culturale ed economica successive alla caduta del Muro di Berlino. Copia Orignale ragiona, attraverso il ritratto di un personaggio unico, sulle forme del talento e sul valore individuale  nascosto oltre le  apparenze, in un film che, ci fosse stato un po’ di jazz e qualche rottura di quarta parete, sarebbe potuto essere frainteso come un’opera del migliore Woody Allen.

Copia Originale
9
Voto 9
Condividi l'articolo
Pierfranco nasce a Chiavari il 1 Aprile 1994. Si diploma presso il liceo Classico Federico Delpino e studia Cinema e Sceneggiatura presso la Scuola Holden di Torino. Al momento scrive recensioni online (attività cominciata nel 2015) presso varie riviste tra cui GameLegnds e Cinefusi.it