Chernobylite 2: Exclusion Zone è il sequel del gioco creato da The Farm 51, e uscito il 6 marzo 2025 in accesso anticipato su PC. Il titolo dovrebbe rimanere in questa fase per diversi altri mesi, secondo quanto dichiarato dagli sviluppatori su Steam, il che significa che le cose potrebbero cambiare nel corso del tempo e, potenzialmente, essere migliorate grazie anche ai feedback dei giocatori che stanno esplorando la Zona in cerca di una via d’uscita. Perché diciamo questo? Perché le cose attualmente sono tutt’altro che rosee. Ecco quali sono le nostre prime impressioni sul titolo.
Alla ricerca di una via d’uscita
Chernobylite 2: Exclusion Zone è un gioco di ruolo con componenti d’azione, un po’ simili ai vari Fallout, dove vengono messe insieme diverse caratteristiche, come l’esplorazione di un grande open world, combattimenti che dovrebbero essere impegnativi, la gestione di compagni, e il tutto mentre si segue una narrazione non lineare. Vestirete i panni di un Planewalker, cioè una persona che lavora per viaggiare tra mondi paralleli alla disperata ricerca di un materiale importantissimo per questo mondo apocalittico che dà il nome al gioco: Chernobylite. Il problema è che verrete incastrati in quella che viene denominata “la Zona” e dovrete cercare di trovare una via d’uscita mentre delle creature cercheranno di farvi fuori.
Ma iniziamo a parlare subito dell’elefante nella stanza: la narrazione non convince. Gli sviluppatori hanno creato una storia con tantissimo potenziale, ma che viene sfruttata solo come pretesto per poi farvi giocare in una zona diversa, un espediente narrativo per far muovere i vari personaggi nel mondo. Il tutto viene sempre spiegato troppo in fretta e in modo troppo raffazzonato, cosa che mina l’immersività del gioco.
Un gameplay che non intrattiene
La Zona è decisamente un posto ostile, ma questo non significa che non ci siano risorse o luoghi misteriosi da esplorare. Infatti tutto il gioco ruota intorno all’esplorazione e al raccoglimento di materiali che saranno fondamentali per la sopravvivenza e per la vostra base. Infatti, proprio come nel primo capitolo, anche Chernobylite 2: Exclusion Zone propone la gestione della base, dove dovrete andare a cercare dei sopravvissuti come voi che potranno aumentare le vostre possibilità di uscire dalla Zona. Inoltre, ogni recluta proporrà delle abilità uniche che potranno influenzare l’andamento della storia.
Ovviamente ci saranno anche degli scontri, dove dovrete cercare di fermare chiunque cercherà di farvi fuori. Trattandosi di un gioco di ruolo, avrete a che fare con delle statistiche che vi renderanno più forti, ma dovrete anche scegliere da quale build partire. Non vi preoccupate: si tratta solo di una scelta iniziale per ottenere più o meno punti a certe statistiche, una volta livellati, potrete mettere in pratica la build che preferite. Insomma la scelta iniziale non è qualcosa di definitivo, siate sereni.
Il combattimento nudo e crudo è legnoso, e le animazioni non brillano molto. Purtroppo sembra sempre complesso dover colpire i nemici, soprattutto quando si usano armi melee, che durante la nostra prova abbiamo sostituito appena possibile proprio per le problematiche citate. Con le armi da fuoco le cose migliorano, ma solo leggermente. Infatti abbiamo cercato di evitare gli scontri quanto più possibile, così da poter andare avanti senza essere costretti a menare le mani. Perché sì, è anche possibile andare stealth.
Pesante e mal ottimizzato
Chernobylite 2: Exclusion Zone è estremamente pesante, come viene segnato anche dalla pagina di Steam dedicata, richiede ben 150 GB di memoria. Non solo, il gioco soffre anche di una serie di problemi di ottimizzazione, tant’è che è capitato spesso che il PC da cui abbiamo fatto la prova si bloccasse completamente. Non solo, nelle zone open world si fatica anche a mantenere i 30FPS, mentre nelle zone al chiuso si mantiene stabile ma non troppo. Inoltre i modelli hanno dei grossi problemi quando si entra nella fase di dialogo, con le fronte o la mandibola che si espandono in modo innaturale. La differenza tra i modelli e il resto dell’ambientazione è anche abbastanza palese, cosa che spezza l’immersione nel gioco. Per fortuna almeno la colonna sonora e gli effetti sonori sono buoni, appaiono sempre al momento giusto e riescono a dare l’impressione di mondo apocalittico.
Certo, Chernobylite 2: Exclusion Zone ha degli scenari che riescono a togliere il fiato, ma tutto il resto lo rovina così tanto che quasi vanifica gli sforzi fatti dagli sviluppatori. Arrivati a questo punto possiamo dire che senza dubbio si tratta di un titolo dal forte potenziale, ma che per ora purtroppo non è ancora stato sfruttato al massimo. Non possiamo che sperare che con il corso del tempo le cose possano migliorare, perché la base c’è. La fase di early access servirà come già detto per raccogliere dati e feedback dai giocatori, che potranno poi essere sfruttati per ottenere i giusti risultati. Per il momento, non possiamo far altro che fare una smorfia e sperare in bene.