C’era una volta a… Hollywood – Recensione del nuovo film di Quentin Tarantino

E così inizia una fiaba, con un C'era una volta a... Hollywood che lascia supporre tutto e niente... a voi la nostra recensione!

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Recensioni Lettura da 5 minuti
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C'era una volta a... Hollywood

C’era una volta a… Hollywood è il nono film scritto e diretto da Quentin Tarantino e potremmo tranquillamente dire che il cast assomiglia alle crociate del mondo del cinema: troppi sono i nomi che hanno calcato il palco immaginario di questa monumentale opera di ricostruzione di un tempo che fu. Brad Pitt, Leonardo di Caprio, Margot Robbie, Dakota Fenning, Luke Perry (ultima apparizione sullo schermo, purtroppo), Al Pacino, Kurt Russell e tanti altri, che se dovessimo nominare tutti finiremmo con un elenco freddo e per niente divertente. Il film che andiamo ad analizzare, è ben altro: è un punto di vista diverso, una realtà potenziata dell’epoca che è stata e che sicuramente mai più sarà.

C’era una volta…

…Rick Dalton (Leonardo Di Caprio) è la star di Hollywood, il più pagato ed il più richiesto sulla scena: l’attore è una vera leggenda nel suo settore, al punto che con l’amico Cliff Booth (Brad Pitt) ne hanno passate davvero tante (beh Cliff magari qualcuna di più dato che il suo compito è fare da stuntman per il nostro ragazzo d’oro); forse i due ne hanno passate troppe perché il nostro Rick è oramai agli sgoccioli della sua carriera, un leone che non vorrebbe smettere di cacciare ma che è costretto a cedere il passo ai giovani. Cliff è più modesto: per lui, non sono importanti le ville di lusso e la sregolatezza, per lui contano di più i piaceri semplici, una vita tranquilla potremmo dire. In questo scenario, vediamo trasferirsi Roman Polański e Sharon Tate proprio nella villa accanto a quella di Rick Dalton. Da qui in avanti non ci sentiamo in grado di dirvi come si susseguono gli eventi, proprio per non rovinarvi altro circa la trama di una storia che – seppur vera – è narrata in uno stile unico, proprio come ci si aspetta da Tarantino.

…a Hollywood!

C’era una volta a… Hollywood è un film carico di significato già dal titolo, del resto suona come una fiaba… e di fatto lo è: fotografia e regia sono senza dubbio eccezionali, e solo forse nel sonoro si poteva ricercare qualcosa di più (nulla che di certo vada a rovinare la pellicola). Quentin Tarantino è un po’ frenato nella prima parte del film, ma poi dimostra di essere il genio pazzoide che tutti noi amiamo, facendoci immergere nella vita densa dei personaggi che, seppur inventati, arricchiscono la vita vera delle star che incontrano. Vedere Leonardo Di Caprio alle prese con serie TV degli anni 70 è stato emozionante: in F.B.I. l’attore è sublime, senza contare che in altri film, western in particolare, dà proprio il meglio di sé. Brad Pitt è forse il vero protagonista del film: sebbene il suo ruolo sia più defilato rispetto a quello di Di Caprio, non è certo da meno. Forse meno in vista degli altri è stata proprio Margot Robbie che, sebbene interpreti un ruolo importante, compare poco a schermo: crediamo fermamente che non sia adatta a questo genere di ruoli, l’abbiamo vista dare molto di più al pubblico ad esempio nei panni della regina Elisabetta in Maria Regina di Scozia, dove ha saputo dimostrare di essere molto di più della bella donna che è.

Nono film, nono successo 

C’era una volta a… Hollywood è senza dubbio un successo: la pellicola è ricca di contrasti che accostano un senso di lentezza al limite della noia a delle scene che probabilmente resteranno nella storia del cinema: ve ne accorgerete quando Rick Dalton vestirà i panni di Caleb in una commedia western e mentre Cliff Booth avrà una discussione piuttosto accesa con Bruce Lee. Sicuramente la riuscita del film va imputata sì alla bravura del regista, ma nulla va tolto alla straordinaria competenza di chi abbiamo davanti alla telecamera. Detto questo, non possiamo che auguravi buona visione il prossimo settembre, al cinema nelle sale italiane, l’appuntamento è fissato per il 18.

C'era una volta a... Hollywood
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.