Nata nel lontano 1986, la serie di Castlevania è una delle più importanti e influenti del mondo videoludico. Nonostante il franchise stia parecchio faticando a rimanere in auge da quando si è passati dalla generazione a 16 bit a quella a 32 bit, Castlevania continua a far parlare di sé grazie soprattutto ad alcune raccolte dei titoli storici della serie. Dopo la Anniversary Collection del 2019 e la Advance Collection del 2021, Konami delizia nuovamente i fan del brand con una nuova raccolta, denominata Dominus Collection, la quale contiene i tre titoli rilasciati sulla console portatile Nintendo 3DS, ossia Dawn of Sorrow, Portrait of Ruin e Order of Ecclesia. La domanda che i fan si sono posti dopo aver saputo che Konami avrebbe rimasterizzato i sopracitati titoli fu: come renderanno fruibili dei videogiochi pensati per essere giocati con il doppio schermo del Nintendo DS? In questa recensione scopriremo se Konami è riuscita o meno dell’impresa.
Una Conversione Davvero Superlativa
Come detto in precedenza, i fan nutrivano diversi dubbi sulla fattibilità di convertire dei titoli pensati per essere giocati su una console peculiare come il DS per hardware moderni come PlayStation 5, Xbox Series X/S e Nintendo Switch (abbiamo provato il titolo su quest’ultima). La presenza dei due schermi e l’uso dello stilo e del touchscreen, sulla carta, non si adattano per nulla alle piattaforme di nona generazione, ma la soluzione a questo problema è stato trovato, come potete vedere da alcuni degli screenshot presenti in questa recensione. La parte sinistra dello schermo presenta la schermata di gioco principale nell’aspect ratio originale, mentre il lato destro ha la mappa e altri dati che venivano mostrati sul secondo schermo del DS.
Ci vogliono alcuni secondi per abituarsi al display, ma dopo un po’ ci si fa l’abitudine e il tutto funziona egregiamente. Per quanto concerne l’uso dello stilo, funzionalità presente in tutti e tre i giochi su Nintendo DS e in particolar modo in Dawn of Sorrow, la levetta destra controllerà un cursore che fungerà da pennino, mentre con il grilletto destro si premerà nella zona nel quale il suddetto cursore è posizionato, agendo come se stessimo toccando lo schermo con lo stilo. In fasi di gameplay più complesse, però, l’utilizzo del touch è stato totalmente eliminato. Nei titoli originali, durante alcuni combattimenti era richiesto al giocatore di disegnare dei sigilli con il pennino sul secondo schermo del DS. Adesso questi scontri sono stati semplificati rendendoli dei quick time event.
Tre titoli storici
Chiarita la questione inerente al passaggio dei tre giochi dal DS alle console di attuale generazione e PC, parliamo di quella che è l’attrazione principale di questa Dominus Collection, ossia proprio i tre titoli, ognuno con la sua storia, i suoi protagonisti e le sue meccaniche uniche che lo differenziano dagli altri, ma tutti legati dal medesimo genere, ossia il metroidvania.
Nello specifico, ognuno dei suddetti titoli segue il formato che è stato introdotto con Castlevania: Symphony of the Night, nel quale il giocatore è libero di esplorare il castello in modo non lineare, affidandosi all’acquisizione di nuovi oggetti o abilità speciali per avanzare nelle nuove aree.
Castlevania: Dawn of Sorrow è un sequel di Castlevania: Aria of Sorrow. Il giocatore controlla ancora una volta Soma Cruz e la sua capacità di dominare le anime dei suoi nemici. Alcune di queste anime garantiscono attacchi speciali, mentre altre possono offrire potenziamenti passivi delle statistiche. Come detto precedentemente, Dawn of Sorrow faceva dell’utilizzo del pennino del Nintendo DS il suo marchio di fabbrica più dei suoi successori. L’implementazione di questa funzionalità era sicuramente interessante ma, alla lunga, il tutto alla lunga diventava alquanto tedioso, andando a intaccare notevolmente la fluidità del gameplay. Il nuovo sistema di controllo, che elimina totalmente le funzioni touch dell’originale, rende l’opera decisamente più fruibile e scorrevole, rendendo di fatto Dawn of Sorrow il titolo della raccolta ad aver tratto maggior beneficio con l’eliminazione delle peculiarità di gameplay legate al Nintendo DS.
Castlevania: Portrait of Ruin è ambientato durante la seconda guerra mondiale e, come Castlevania Bloodlines, presenta due protagonisti, ossia Jonathan e Charlotte. A differenza di Bloodlines, il giocatore controlla entrambi i protagonisti durante il gioco, cosa che sarà perno fondante dell’intera esperienza dato che certi enigmi si potranno risolvere proprio tramite l’utilizzo di entrambi i personaggi. Alcune aree di Portrait of Ruin, infatti, richiedono che un personaggio rimanga fermo mentre l’altro sposta un oggetto o preme un interruttore, il che lo rende uno dei titoli più peculiari dell’intera serie di Castlevania.
Castlevania: Order of Ecclesia, infine, è il titolo più difficile della raccolta e, secondo alcuni fan, anche il migliore della trilogia per Nintendo DS. La struttura del titolo è differente rispetto a molti dei titoli della serie, dato che non è legato all’esplorazione di un’unica ampia area ma è formato da venti diverse aree, accessibili dalla mappa di gioco. C’è anche un villaggio nel quale sono presenti negozi e altre funzionalità, disponibili man mano che Shanoa (la protagonista di Order of Ecclesia) libererà i vari abitanti del villaggio. Order of Ecclesia, inoltre, introduce il Glyph System tramite il quale cui tutte le armi e le abilità di Shanoa sono equipaggiate tramite glifi raccolti, il che consente una vasta gamma di equipaggiamenti e abilità, tra attacchi e incantesimi.
Ai tre titoli se ne aggiunge uno inedito, ossia Haunted Castle Revisited, vera e propria rivisitazione del titolo arcade Haunted Castle, anch’esso presente nella collection.
Quest’ultimo è universalmente riconosciuto come uno dei peggiori capitoli della serie, ma con la versione Revisited il titolo rinasce, migliorando in ogni aspetto rispetto al titolo originale. Il motivo principale per cui è consigliato acquistare Castlevania Dominus Collection sono i tre giochi del Nintendo DS, ma Haunted Castle Revisited è un grande chicca che vale la pena di essere giocata.
Il dominio del passato
Ciò che rende Castlevania Dominus Collection così impressionante sono la quantità di lavoro necessaria per farlo funzionare, e quanto bene sia venuto fuori il risultato finale. L’hardware unico del DS ha reso questa raccolta, sulla carta, improbabile, ma nonostante ciò il team di sviluppo ha trovato un modo per adattare i titoli originali ai sistemi attuali senza snaturarli. I tre Castlevania per DS sono tra i migliori titoli della console portatile di Nintendo ed è incredibile come si sia riusciti a mantenere inalterato lo spirito di quelle opere nonostante il drastico cambio di hardware. Inoltre va sottolineato ulteriormente l’encomiabile lavoro fatto con Haunted Castle.
Il team avrebbe potuto includere il suddetto titolo da solo, come bonus, ma hanno fatto l’inaspettato creando un gioco nuovo partendo da questa, per nulla eccelsa, base. La quantità di cura impiegata nel creare questo specifico gioco con l’obiettivo di renderlo sia contemporaneo senza snaturare l’atmosfera originale è impressionante. Oltre ai giochi, ci si aspetta che collection come questa includano miglioramenti alla quality of life, e anche da questo punto di vista la Dominus Collection non delude.
Sono stati inclusi più stati di salvataggio e c’è una funzionalità di replay la quale, qualora il giocare dovesse commettere un errore, permette di tornare indietro di qualche secondo per riprovare.
Castlevania Dominus Collection non è solo una grande raccolta di giochi, ma anche un’impresa tecnica impressionante. Per i fan di Castlevania, i titoli DS sono tutti giochi imperdibili e il team di sviluppo ha fatto di tutto per garantire che quei giochi rimanessero eccezionali, migliorando alcuni elementi dove possibile. Le compilation di giochi retrò sono ormai la prassi, ma queste specifica collection, grazie alla qualità dei titoli inclusi e lo sforzo produttivo, è tra le migliori disponibili.