Il brand di Call of Duty negli ultimi anni non se l’è passata troppo bene: a causa di uno stravolgimento delle dinamiche (dovuto principalmente a una crisi d’identità sia del brand che dei fan), il franchise aveva iniziato a percorrere lidi poco interessanti, con gli ultimi capitolo del brand rivelatisi non proprio riusciti. Col tempo, grazie soprattutto a Call of Duty WW2, è iniziata una parabola ascendente in termini di qualità, che superato il test di Black Ops 4 trova ora compimento in questo reboot, Call of Duty: Modern Warfare.
Un reboot non troppo nostalgico
Uno dei Call of Duty che più è rimasto impresso nella mente dei giocatori continua ad essere il quarto capitolo, Modern Warfare. Quei personaggi, quelle vicende molto vicine alla realtà (sebbene conviene sottolineare che tutti i capitoli di MW, compreso il reboot, raccontano storie di finzione, personaggi di finzione e paesi di finzione, ispirandosi però a vicende reali) e quelle dinamiche lontane dal classico sparatutto hanno fatto sì che il gioco scavasse a fondo nel cuore dei fan, arrivando ad essere richiesto a gran voce. Call of Duty: Modern Warfare è quindi un reboot che prende in prestito ciò che più è stato amato nei precedenti capitolo dell’IP. Ciò risulta evidente anche solo grazie al ritorno del Capitano Price, che assieme a tanti altri personaggi andrà a comporre questo scenario bellico diviso in 14 missioni. Sebbene parliamo di una ripartenza del brand, i personaggi sono sempre gli stessi: semplicemente traslati in termini storici (di circa 10 anni), il carattere e l’aspetto rimane fedele all’originale. A tutto ciò si aggiunge una cura della trama decisamente maniacale, con sceneggiatura e fotografia degna di un film hollywoodiano, e una motion capture capace di dare vita ad ogni singolo personaggio.
Nel gioco controlleremo, oltre al Capitano Price, anche l’agente CIA Alex, la ribelle Farah e il soldato Kyle: ognuno di essi, vista l’esperienza e il modo di combattimento diverso, avrà animazioni diversificate per ogni singola azione. Non mancheranno infine momenti al cardiopalma, missioni che vi rigiocherete con molto piacere e tante fasi d’azione estremamente appassionanti. Le mappe, molto differenziate tra di loro, richiederanno inoltre approcci diversi, rendendo il gioco molto vario nelle suddette fasi, senza mai annoiare. Tecnicamente, ad un cast stellare si aggiunge anche una cura degli ambienti maniacale, minata da minuscoli problemi di taratura del livello di dettaglio generale.
Sul campo
Naturalmente non esiste Call of Duty senza multiplayer, che qui la fa da padrone con almeno due terzi del gioco: sebbene la campagna sia molto interessante, dopo quelle 8 ore in-game finirete sicuramente con il fiondarvi sui campi di battaglia dell’universo online del titolo, più eterogenei che mai. Sì, perché questo Call of Duty: Modern Warfare permette il cross play: stavolta, nella sezione Social, potrete selezionare sia gli amici della vostra console, sia quelli che avete aggiunto manualmente che giocano su altre piattaforme. A tutto questo si unisce infine la possibilità, come sempre, di poter giocare multiplayer anche in due persone contemporaneamente in locale, feature che non stanca mai.
Parlando del semplice PVP, Call of Duty: Modern Warfare presenta le più importanti modalità: si passa dal Deathmatch a Squadra a Dominio (giocabili in 6vs6 e 10vs10), per poi trovarsi anche Attacco Informatico, Cerca e Distruggi, Quartier Generale e Uccisione Confermata. Presenti inoltre delle mappe notturne che richiederanno l’utilizzo del visore, la Guerra Terrestre con i veicoli e la modalità 2vs2 chiamata Scontro (con le classi randomiche). Non manca infine la modalità Tutti contro Tutti, e la possibilità di giocare gran parte delle modalità nella categoria Veterano (colpi più dannosi, interfaccia ridotta, ecc).
Le mappe di gioco si presentano molto diversificate, interessanti e verticali: dimenticate però i famosi salti di COD, perché qui tutto quello che dovrete fare lo farete con il caro e vecchio olio di gomito. Inserita la possibilità di chiudere le porte, oltre che di poggiare l’arma su un ripiano o un angolo, così da potersi sporgere e avere stabilità maggiore. Per quanto riguarda invece il discorso più odiato dai fan, un qualcosa per evitare un’ingente massa di camper è stata fatta: i cecchini, mentre mirano, faranno riflesso alla luce mostrandovi un bagliore proveniente dal mirino. Starà a voi spostarvi in tempo, ovviamente.
Per quanto riguarda le classi, potrete personalizzarle quasi da subito facendo affidamento su un’arma primaria, una secondaria, tre abilità e due oggetti. Naturalmente poi, selezionando determinate abilità, potrete cambiare questa predisposizione, avvicinandovi sempre di più alla vostra classe preferita. Interessante inoltre la possibilità di prendere delle estetiche di alcuni soldati, sbloccabili seguendo degli achievements. Gli achievements sono inoltre disponibili anche per quanto riguarda le sfide: queste, selezionabili una alla volta, vi faranno sbloccare oggetti per personalizzare il vostro tag e armi speciali, che potrete poi equipaggiare.
L’altra faccia della medaglia multiplayer sono certamente le missioni coop: esse, delle vere operazioni speciali, vi permetteranno di giocare in delle modalità PVE interessanti: se sopravvivenza vi catapulterà in delle prove di resistenza, le Operazioni Speciali invece saranno vere e proprie missioni conseguenti la trama principale, che richiederanno tattica e strategia in un team di 4 giocatori. Le classi e tutto il resto saranno prese dalla modalità PVP, sebbene dovrete fare attenzione visto che una volta morti tutti e quattro i giocatori, la missione sarà fallita.
Uno sparatutto profondo
Scendendo nel dettaglio del multiplayer non possiamo non parlare delle armi: sebbene in ogni Call of Duty fosse possibile personalizzarle, stavolta il team di Infinity Ward ha dato del suo meglio. Modificando gli equipaggiamenti, infatti, potrete modificare le varie bocche da fuoco che sbloccherete: utilizzandole e facendole salire di livello, potrete cambiarne Volata, Canna, Mirino, Calcio e così via, per un massimo di 5 personalizzazioni. Esse, oltre che a variare i valori dell’arma, cambieranno anche il suo utilizzo, dandovi maggior spessore di personalizzazione. Ad aggiungere ancora più profondità, ci saranno le Kill Streak (ne potrete avere 3 e andranno a darvi dei bonus e degli attacchi speciali a seconda di quante persone ucciderete di fila) e il Potenziamento da Campo, una skill bonus che potrete attivare col passare del tempo. A concludere le feature legate all’equipaggiamento ci pensano gli orologi, che daranno alcune informazioni durante il gioco, e l’armeria, per poter creare le armi sbloccate tramite obiettivi.
Mettendo da parte per un attimo ogni singola feature di Call of Duty: Modern Warfare, il gioco spicca proprio perché è stato confezionato con cura, diligenza e soprattutto per i giocatori. Ogni singola informazione e ogni dettaglio si dimostrano voluti per rendere la produzione adatta alla community, cosa che negli altri capitoli un po’ si era persa. L’esperienza offerta nel gioco non fa pensare a un semplice DLC o a una variazione della precedente iterazione, ma mostra come anche il comparto tecnico abbia subito un level up, dimostrabile soprattutto nella modalità single-player. La prova di Infinity Ward ci ha convinto molto, e siamo sicuri che l’arrivo delle nuove modalità multiplayer (almeno 7) e l’inserimento di altri contenuti porterà sempre più in alto questo capitolo della serie, non solo una ripartenza per i racconti della guerriglia moderna, ma anche dello stesso brand che finalmente respira nuova aria.