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Bound – Recensione

Bound è il nuovo ballet game sviluppato da Santa Monica Studio, alla loro terza collaborazione con il team indipendente di Plastic Studios. Dopo aver collaborato al creare giochi come Linger in Shadows e Datura su PlayStation 3; il team polacco sembra pronto per fare il suo approdo su console next-gen. Tra i primi giochi a mostrarsi durante la conferenza di Sony tenutasi allo scorso E3 2016, il reveal trailer è stato affossato dai vari titoli che lo hanno seguito subito dopo purtroppo. Adesso, lontano dal chaos di quell’evento, abbiamo avuto modo di provarlo in tutta calma per capire meglio con cosa abbiamo a che fare. bound-3

Il Musical di una vita

Nel gioco impersoneremo la Principessa di questo idilliaco mondo immaginario del quale ci ritroveremo a far parte. Una nuova minaccia è apparsa a turbare la quiete di questo posto, e la Regina ci incarica di cercare aiuto per debellarla. Questa è in sostanza la basilare trama di questa avventura videoludica; anche se come ben dovremmo sapere ormai: non è la meta che conta, ma il viaggio. Infatti, procedendo per i vari livelli composti da instabili poligoni, scopriremo la storia che si cela dietro la nostra protagonista e che sarà anche la chiave per risolvere i problemi del nostro regno. Alcune volte devi fare un passo indietro per proseguire avanti.bound_3_1470735625

Un mondo in frantumi

Come detto in precedenza, ciò che rapisce a primo impatto è la magnificenza degli ambienti di gioco; che siamo sicuri sia resa ancora più affascinante dalla sua versione in realtà virtuale. Il titolo infatti non ci pone vere e proprie sfide; lasciandoci tutta la calma necessaria per poter apprezzare il mondo che ci circonda e seguire attentamente la forte trama che ci propone in ogni flashback che andremo a guardare. Per la relativamente breve esperienza di gioco, ci ritroveremo a farci largo a passi di danza, in questo mondo che si compone e scompone sotto i nostri piedi. Andremo avanti molto intuitivamente, ostacolati dalle forze malvagie che cercheranno di corromperci, e al quale potremmo opporci sempre nel medesimo modo: danzando!

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Dentro al sogno

Per quanto riguarda l’esperienza di realtà aumentata provata tramite il visore di PlayStation VR, possiamo dire che questa implementa decisamente di più l’immedesimazione nei panni della nostra protagonista. Sicuramente non è una periferica essenziale per i fini del gioco, in quanto non aggiunge nulla di nuovo al titolo, se non la possibilità di ruotare la visuale percepita tramite il movimento della nostra testa, ma rimane comunque un aggiunta valida. Infatti, ci permetterà di immergerci in modo completamente nuovo in questi spettacolari ambienti di gioco che caratterizzano il titolo. Se questa avventura risultava già leggera come esperienza videoludica nella sua versione originale, dobbiamo ammettere che anche in questa sua nuova veste non si smentisce; il motion sickness infatti non si presenta in nessun modo, lasciandoci quindi godere il titolo senza alcun problema dovuto al suo adattamento per la realtà virtuale. Unica pecca forse rimane il sistema di angolazione delle telecamere che rimane molto scomodo con questa nuova modalità di gioco.

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Per concludere

Si vede fin troppo bene che il ritmo lento e la linearità di questo gioco servono come semplice contorno per raccontare una storia alquanto delicata; questo rende difficile valutare il titolo prettamente come un gioco, ma la verità è che non lo è quasi affatto! La componente platform è presente, ma allo stesso tempo assente; lasciando quindi completamente inappagato chiunque avesse voluto affrontare quest’avventura in maniera meno spensierata. Infatti questo non è un titolo che tutti possono saper apprezzare; ma se cercate un esperienza di gioco mite incentrata su una narrativa più profonda ed emozionale, questo titolo potrebbe fare per voi.

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Bound è disponibile dal 16 Agosto 2016 scaricabile dal PlayStation Store in esclusiva per PlayStation 4 al prezzo di 19,99€. Un titolo decisamente particolare; che sa emozionare toccando le corde giuste tramite il suo particolare metodo narrativo, reso ancora più profondo dalla presenza di un comparto sonoro e audiovisivo decisamente suggestivi, ma che sicuramente non soddisfano dal lato prettamente videoludico.

Bound

6.5

Bound è un titolo decisamente particolare; che sa emozionare toccando le corde giuste tramite il suo particolare metodo narrativo, reso ancora più profondo dalla presenza di un comparto sonoro e audiovisivo decisamente suggestivi, ma che sicuramente non soddisfano dal lato prettamente videoludico.

Alberto "Allister" De Lorenzis
Nato e cresciuto nel panorama videoludico con e da mamma Sony. Nonostante la forte passione per il retrogaming, è sempre aggiornato sulle ultime novitá e pronto a condividerle con gli appassionati come lui.

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