Mettiamola così: chi scrive questa recensione non è un amante del genere “film sui supereroi”, anzi… Eppure, un film è un film, ed è sempre possibile trovare qualcosa di buono, uno spunto di riflessione, un argomento di cui parlare con gli amici più o meno appassionati, tra attori, registi, sceneggiature e via dicendo. Quasi sempre. Si tratta dello stesso casso anche per “Blue Beetle“? Ni. Scopriamolo insieme nella nostra recensione.

La spada di Damocle

Le prime domande da porsi, per provare a spiegarsi tante cose quando si assiste all’anteprima di un film del genere (soprattutto pensando ai precedenti) riguarda il pubblico: “questo film si offre allo stesso tipo di target, ad esempio della trilogia de Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, o è di tutt’altra pasta?”, o “chi vuole portare al cinema? A che pubblico vuole staccare il biglietto?”. La DC è cambiata? Cambierà?

Belle domande, perché il budget è importante, 120 milioni di dollari, e c’è bisogno che il film piaccia a tutto il pubblico per recuperarlo e farne un guadagno importante. Riuscirà questa sceneggiatura ad accattivare tutti come lo aveva fatto Batman? C’è qualche punto oltre la storia capace di incuriosire fanbase e non?

Innanzitutto: i 120 milioni di dollari non si sa bene dove siano. Blue Beetle è un film di Angel Manuel Soto, regista semisconosciuto, attorniato da un cast tecnico altrettanto semisconosciuto, a parte Bobby Krlic alla colonna sonora (Midsommar, L’Alienista, Snowpiercer), che nella sua parte originale ha qualche sprazzo di piacevolezza. Anche il cast ci dice poco e niente.

Il protagonista, giovane studente messicano, è Xolo Mariduena (Cobra Kai), accompagnato comunque da nomi di poco rilievo a parte Susan Sarandon, nella parte della villain di turno. Insomma, un cast tecnico ed artistico poco costoso per la quasi totalità, che se accostato a degli effetti speciali nella media, fanno rimanere alto il dubbio del budget.

Un mare di banalità

Jaime Reyes è uno studente messicano ventiduenne appena diplomato al college, il primo della famiglia Reyes, e finalmente torna a casa dopo tanto tempo, accolto in modo trionfale dalla sua amata famiglia. Famiglia che purtroppo non se la passa bene, ma che riesce a trovare sempre il lato positivo da ogni difficoltà che la vita gli presenta. La vita del ragazzo, ora in cerca di lavoro, si incrocia con quella di Jenny Kord, figlia e nipote dei magnati della Kord Industries, che principalmente produce armi futuristiche. Proprio qui si scatenano le improbabilità delle improbabilità, mischiate alle banalità di ogni film di azione che non riesca a prendersi sul serio.

blue beetle

Jenny, orfana del padre buono che aveva ereditato l’azienda di famiglia dal nonno, si contrappone alla zia Victoria (Susan Sarandon), villain della storia ed attuale amministratrice dell’azienda. La Kord Industries sta per lanciare sul mercato delle armature capaci di diventare un tutt’uno con chi le indossa, trasformando un essere umano in una macchina da guerra. Al centro di tutto c’è un Blue Beetle, un prototipo super tecnologico blu e a forma di scarafaggio, che in qualche modo si impossessa di Jaime, lo studentello ora neo-supereroe…

Un po’ di buona azione e buone coreografie, qualche scenografia carina in mezzo ad altre completamente anonime, sicuramente qualche scena addirittura toccante e commovente che regala qualche buon sentimento, ma tutto è dentro ad un mare di banalità.

Ma perché dover per forza navigare nella banalità, se con un po’ di attenzione in più si sarebbe potuta creare una storia ed una messa in scena credibile? Perché il problema non sta tanto nel contenuto, ma nella forma: come il modo in cui i personaggi, sia buoni che cattivi, diventano macchiette, o la famiglia di Jaime, che da normale diventa piena di supereroi mancati ed improvvisati, o ancora i villain, trattati con lo spessore emotivo di una foglia d’insalata (a parte un’eccezione). Scene e situazioni sono scopiazzate da altri dieci film sui supereroi (e teen drama), riproposte sperando forse che la totalità del pubblico abbia dimenticato di andare al cinema negli ultimi vent’anni e non le riconoscesse altrove, il tutto condito da amore e famiglia, amore e famiglia, amore e famiglia.

Blue Beetle è un film che spreca soldi, che si perde nella banalità e che dimenticheremo presto, con la colpa di non aver neanche provato a rendere interessante un personaggio buono e potenzialmente divertente.

Blue Beetle

5

Blue Beetle è il nuovo film DC Comics con pochi pro e molti contro. Un budget impiegato male, sceneggiatura e recitazione sono inconsistenti, e gli effetti speciali non sono speciali. Un fallimento su tutti i fronti, nonostante le potenzialità.

Claudio Baldacci
Videogiocatore vecchio stampo, purista e rompiscatole. Di quelli cresciuti con Playstation 1, Playstation 2 e Game Boy Color. Amante del cinema e delle serie TV, sempre attento alle nuove uscite e speranzoso che nuovi e interessanti prodotti popolino la nostra vita fino a farci diventare asociali. No, forse questo è meglio di no. Speaker radiofonico di www.radioeverywhere.it dove il mercoledì dalle 18 alle 20 parla di colonne sonore di film, videogiochi e tv e anche giocatore semi-professionista di Texas Hold'em. Basta.

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