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Blizzard: si dimette il boss Jen Oneal dopo appena tre mesi

Jen Oneal, uno dei boss di Blizzard ha annunciato il suo ritiro dalla compagnia dopo soltanto tre mesi di carica, da quando ha intrapreso insieme a Mike Ybarra la grossa battaglia interna allo studio riguardo ai casi di discriminazione e aggressioni sessuali verso le impiegate.

La donna lascia la compagnia per unirsi alla Women In Games International, un’organizzazione no-profit per cui Activision Blizzard sta garantendo un milione di dollari per fondi che saranno usati per skill-building e programmi di tutoraggio.

La ABK Workers Alliance, che parla in vece di alcuni lavoratori presso Activision Blizzard King, ha postato sulla sua pagina social una risposta alla notizia, definendolo un triste momento per la società, fino a poco prima entusiasta che una donna di colore fosse al comando.

La stessa Oneal ha dichiarato:

Non sto facendo questo perché considero la Blizzard senza speranza, ma al contrario: sono ispirata dalla passione di tutti i membri. Questa energia mi ha ispirato ad aprire gli occhi e scoprire quanto si può fare per avere giochi e diversità intersecati e sono speranzosa che questo possa impattare in positivo la Blizzard e altri studi.

Activision Blizzard

La decisione di abbandonare la cabina di comando, tuttavia, non vuol dire che la donna taglierà i rapporti con la compagnia, anzi: ricoprirà un altro ruolo all’interno di Activision Blizzard per il resto dell’anno dove collaborerà con Women In Games International per un nuovo piano per l’utilizzo del suddetto milione di dollari.

A sostituirla sarà Mike Ybarra, che ha lavorato insieme a Jen Oneal per sviluppare molti percorsi che continueranno per far sì che Blizzard sia un «posto di lavoro più sicuro, più forte e più inclusivo».

Di pochi giorni fa è la notizia che all’interno della società sono avvenuti molti licenziamenti a seguito dei report di molestie sessuali interne e reclami sulla base di discriminazione. Vi lasciamo al link al nostro articolo dedicato per saperne di più.

Fonte:
Giulio Bruschini
Podcaster, aspirante speaker radiofonico e appassionato di musica e cinema, meglio non iniziare una conversazione sulla sindrome dell'età dell'oro e della cultura retro o si finisce in un'infinita tana del bianconiglio tra vaporwave e hauntology...e Max Headroom.

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