La causa legale tra Scarlett Johansson e Disney per gli incassi del film Black Widow sembra essere lungi dal terminare: nelle ultime ore l’attrice ha accusato la major di misoginia per il tentativo di spostare il caso tra quattro mura.
Come vi abbiamo riportato non molto tempo fa, l’attrice ha fatto causa alla major per violazione del contratto del film che la vede protagonista. Più precisamente, nel contratto era previsto che a Johansson arrivassero i guadagni ottenuti grazie alle proiezioni di Black Widow in sala, escludendo quelli in arrivo dalla piattaforma streaming Disney+ perché non era previsto nell’accordo. Ciò ha causato perdite per l’attrice di circa 50 milioni di dollari.
Ci sono state dichiarazioni contrastanti in merito alla faccenda, nei giorni a seguire, sia da parte dei legali dell’attrice, sia da parte della major che ha contrattaccato senza esitazione. Nelle scorse ore Scarlett Johansson ha accusato il team legale di Disney di misoginia, in quanto stanno tentando di spostare la causa legale in arbitraggio a porte chiuse. Questo, secondo il team dell’attrice, implicherebbe che abbiano qualcosa da nascondere.
John Berlinski, l’avvocato di Johansson, ha confermato l’accusa.
Perché Disney ha paura di risolvere questo caso alla luce del sole? Perché sa che la promessa di dare a Black Widow una regolare uscita cinematografica come gli altri film non cannibalizzerebbe gli ingressi del box office e ciò non garantirebbe un aumento degli iscritti a Disney+.
C’è da sottolineare che la piattaforma streaming, quando il contratto per Black Widow è stato stipulato nel 2016 circa, non era realtà. Sembra che sia questa la direzione a cui stiano cercando di puntare. Dall’altro lato, venerdì scorso Disney ha presentato una mozione alla Corte Superiore a New York per la faccenda, implicando che il team dell’attrice stia orchestrando la causa legale come mossa pubblicitaria.
Periwinkle Entertainment, la compagnia attraverso cui Johansson sta muovendo causa, ha cercato di separare le entità Marvel e la Casa di Topolino, prendendo solo quest’ultima come responsabile delle interferenze con il contratto, ma ciò non è possibile a causa di principi di lunga data. Resteremo in attesa di ulteriori aggiornamenti.