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Atelier Sophie: The Alchemist of the Mysterious Book – Recensione

Il mondo dei Jrpg, in questa epoca di sparatutto, MOBA e multiplayer massivo, è sempre più un genere “bistrattato” dall’utenza occidentale, non permettendo alle case di investire a dovere su questo storico tipo di gioco: mancate localizzazioni e addirittura mancate pubblicazioni sono all’ordine del giorno oramai, a causa appunto di scarse vendite di titoli dal forte carattere nipponico. Oggi andremo ad analizzare insieme il nuovo capitolo di una saga storica, che si pone come ancor più di nicchia dei soliti Jrpg: stiamo parlando di Atelier Sophie: The Alchemist of the Mysterious Book, nuovo capitolo della saga Atelier, che incentra quasi totalmente il suo gameplay sull’alchimia e su un appagante sistema di crafting. Scopriamolo insieme!

atelier sophie the alchemist of the mysterious bookLa giornata prototipo del perfetto alchimista.

Come già accennato nella prefazione, Atelier Sophie: The Alchemist of the Mysterious Book non racconta una classica (e molto spesso) stereotipata storia su salvataggi rocamboleschi del pianeta, meteoriti incombenti, draghi sputafuoco ed eroi per caso: il titolo si discosta quasi totalmente da questi canoni, narrando infatti le vicende di Sophie Neuenmuller, una giovanissima alchimista chiamata a perfezionare ed espandere la sua arte, grazie al tomo regalato dalla sua amata nonnina. Questo fantomatico libro, chiamato Platcha, ha la particolarità di essere vivo e senziente grazie a un particolare tipo di magia e, al tempo stesso, una memoria piuttosto scarsa: ha infatti rimosso ogni riferimento, ricetta o conoscenza riguardante l’alchimia, costringendo di fatto Sophie a recuperare tutto l’immenso sapere perduto. La nostra giornata come Sophie sarà dunque incentrata nel recupero oggetti, nel crafting e nell’aiutare i concittadini: in quanto alchimista, la nostra protagonista sarà letteralmente tartassata da richieste di cibo, medicinali e altri utili oggetti. Gli altri personaggi presenti nell’avventura, che andranno poi a comporre il nostro party di quattro eroi, saranno sempre e comunque funzionali agli scopi giornalieri di Sophie, aggiungendo un po’ di humor e di lore al titolo, in pieno stile nipponico.

atelier sophie the alchemist of the mysterious bookUn calderone di battaglie!

Il battle system di Atelier Sophie è totalmente dedicato al crafting e all’incedere delle avventure della nostra alchimista: sarà infatti necessario macinare battaglie per ottenere oggetti dedicati alle nostre creazioni. Il sistema di combattimento è quanto di più classico si sia mai visto in un jrpg: avremo infatti una barra di gestione turni, situata sulla destra dello schermo, grazie alla quale potremo pianificare a dovere la battaglia, gestendo skill, attacchi e cure. Il tutto si riallaccia totalmente al sistema di crafting più volte citato in precedenza, per due sostanziali motivi che ora andremo a descrivervi; grazie alle battaglie, come già detto, sarà possibile ottenere i rari oggetti utili a creare ed approfondire le conoscenze alchemiche di Sophie, permettendoci di fatto di proseguire nell’avventura. Ma non finisce qui; l’intelligenza nel gameplay di Atelier Sophie sta nel permettere di utilizzare ogni oggetto creato con l’alchimia in battaglia, ed ecco che entra in gioco la profondità del titolo: la difficoltà del gioco, indubbiamente non permissiva, spinge il giocatore ad abbattere diversi tipi di mostri, per poi creare intrugli e bombe varie atte a sconfiggere nemici più elitari. Il sistema funziona a dovere, salvo una ripetitività di fondo che, unita alle difficoltà iniziali, potrebbe scoraggiare il giocatore. Peccato per la personalizzazione del personaggio, ridotta veramente ai minimi termini e ad una manciata di skill diverse.

atelier sophie the alchemist of the mysterious bookSignorina Sophie, potrebbe rifarmi il look?

Atelier Sophie: The Alchemist of the Mysterious Book è mosso da un comparto tecnico senza infamia e senza lode: il cel shading gode di alti e bassi, donando un’anima e un’ottima qualità ai vari protagonisti e penalizzando i fondali, di fatto poveri di texture e di contenuti. Unito ad un mondo particolarmente piccolo, e solo in ridotta parte esplorabile, il comparto tecnico di Atelier Sophie risulta solo sufficiente nonostante il ciclo giorno-notte e i cambiamenti climatici, salvato solo da una componente artistica a volte molto buona; decisamente meglio il comparto sonoro, con musiche prettamente orientali e azzeccatissime, che non farete fatica a fischiettare dopo qualche ora di gioco. La longevità si attesta su buoni livelli, ma anche qui la ripetitività di fondo e le scarse indicazioni sulla successiva quest potrebbero scoraggiare i più, minando di fatto la reale esperienza di gioco; per gli amanti di questa saga il gioco è molto buono, ponendosi come punto di riferimento per le nuove generazioni: il fatto di non avere legami di storia con gli altri numerosi capitoli, oltre ad essere il primo titolo della serie ad approdare su Sony PlayStation 4, mette Atelier Sophie: The Alchemist of the Mysterious Book su una corsia preferenziale, rendendolo di fatto il titolo consigliato a chiunque voglia entrare in questo particolare mondo creato dai ragazzi di Gust. Sconsigliato a chi non mastica l’inglese: il titolo infatti non gode di localizzazione italiana, essendo sottotitolato in inglese e doppiato in giapponese.

https://www.youtube.com/watch?v=T4ci5rP6TOo&index=1&list=PLF8INoMvfPVwUJrv9ldH60pa30mD21hRc

Atelier Sophie: The Alchemist of the Mysterious Book

7

Atelier Sophie: The Alchemist of the Mysterious Book è un prodotto decisamente di nicchia, ma si pone come ottimo punto di partenza per i neofiti della longeva serie: un Jrpg con elementi molto validi, legati fra loro da un forte legame, ma con forti lacune sul piano tecnico e sulla ripetitività. Consigliato ai fan del mondo ruolistico nipponico, tanto particolare quanto onirico.

Nicolò "Nico" Fratangeli
Nato col videogioco nel sangue, riceve a sei anni la sua prima console: l'indimenticabile SNES; distruggendo joystick a furia di Donkey Kong Country e Super Mario, riceve un paio di anno dopo l'amore della sua vita: Sony PlayStation. Console che l'accompagnerà per tutta la sua carriera videoludica, tantè che la ritroviamo attaccata e funzionante nella sua cameretta, appena sotto le sorelle maggiori. Da buon collezionista e amante di retrogaming passa parte del tempo su Ebay a cercare qualche chicca Retrò, ritrovandosi ogni volta in lacrime alla vista del prezzo di Suikoden II PAL.

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