Recentemente è uscito nelle sale italiane l’attesissimo adattamento cinematografico di una saga videoludica che ha segnato l’attuale generazione di videogiochi di quest’ultimo decennio; tanto da meritarsi addirittura un intero film dedicato. Stiamo parlando di quello che ormai è divenuto uno dei prodotti di punta di Ubisoft, ovvero della saga di Assassin’s Creed. Inizialmente non tutti sanno che il primo capitolo venne sviluppato come uno spin-off di Prince of Persia; ma come abbiamo potuto vedere, il prodotto finale è andato ben oltre, diventando un gioco a se stante alla pari di quest’ultimo. Riassumendo in breve; l’intera saga si basa sull’eterna la lotta tra l’ordine dei Templari, un gruppo che ha come obiettivo il totale controllo sulla vita degli uomini per dar loro uno scopo e guidarli alla vera pace, e la confraternita degli Assassini, un’altra fazione che invece vuole migliorare il mondo ispirando la giustizia ed eliminando i tiranni. Questa guerra segreta viene narrata nel corso della saga tramite scorci temporali che spaziano dal presente a varie epoche passate rese accessibili grazie all’Animus, un macchinario capace di far rivivere al paziente memorie dei suoi antenati tramite il proprio profilo genetico.
Per anni abbiamo visto videogiochi di culto venire riprodotti sul grande schermo (non sempre con esiti positivi) ricevendo alla loro uscita pareri alquanto contrastanti dal pubblico; elogi e critiche in merito a qualità del film e fedeltà ai titoli che li hanno ispirati. Alcuni sono stati apprezzati nonostante le divergenze, mentre altri invece sono rimasti completamente screditati nonostante il grande successo delle opere videoludiche che li ispiravano. Sarà questo il caso? Scopriamolo.
Ovviamente, come per quanto riguarda l’adattamento di libri, il lavoro di selezione dei contenuti da prendere e lasciare del regista è fondamentale per dare al pubblico lo stesso impatto dell’opera prima. La difficoltà infatti, sta proprio nel rendere appieno il principio dietro un intera saga in appena due ore di film. Questa volta l’arduo compito è ricaduto su Justin Kurzel, regista già visto precedentemente dietro la camera di Macbeth. In questa nuova trasposizione storica lo vedremo riproporre il duo composto da Marion Cotillard e Michael Fassbender (quest’ultimo produttore esecutivo del film).
In questa pellicola ambientata nell’universo di Assassin’s Creed vedremo una storia completamente inedita ed originale, dove l’attore interpreterà il criminale Callum Lynch alle prese con il suo alter ego del passato Aguilar de Nerha, assassino vissuto durante il periodo dell’Inquisizione Spagnola. Mentre uno rinnega completamente la sua discendenza ripudiandola per via dell’odio provato verso il padre assassino, l’altro si mostrerà completamente devoto alla confraternita difendendola con la vita stessa. Queste due personalità molto ben scisse l’una dall’altra dovranno imparare a convivere per sopravvivere in questa nuova avventura. L’intero film vedrà infatti il criminale soggetto a continui esperimenti da parte dell’Abstergo che lo vedranno confrontarsi direttamente con il suo antenato ad ogni sua scelta, mettendo in dubbio così la sua moralità ed il suo credo. La dottoressa Sophia Rikkin, convinta nella riabilitazione di quest’ultimo lo farà immergere nei ricordi passati del suo avo tramite una versione aggiornata dell’Animus (cosa che ha fatto storcere il naso a molti purtroppo).
Nonostante gran parte del videogioco di solito ruoti attorno alla sfera del passato, qui la vediamo parecchio trascurata, mostrandoci una storia non troppo elaborata ma che lascerà comunque spazio a molte scene d’azione e combattimenti da lasciare con il fiato sospeso. Questa storia ruoterà principalmente attorno all’ottenimento e al fatto che l’assassino sia stato l’ultima persona conosciuta ad aver custodito una delle fantomatiche Mele dell’Eden (reliquie con poteri nascosti da sempre dietro ogni figura di rilevanza storica) vero interesse dei Templari che conducono le Abstergo Industries. Nonostante i personaggi presenti in questo arco temporale non siano troppo caratterizzati (compreso il protagonista stesso) la storia rimane comunque godibile e si equilibra perfettamente con la seconda parte ambientata nel presente, dove alla fine tutto avrà un senso.
In sostanza questo primo esperimento rimane ancora lontano dalle alte aspettative che lo riguardavano agli esordi; ma rimane comunque un ottimo lavoro svolto. Una pellicola godibile che si differenzia senza screditare la saga. Un prodotto capace di soddisfare fan accaniti e neofiti, che potranno approfondire l’esperienza giocando ai vari titoli o aspettando i due seguiti che andranno a comporre la trilogia filmica che sarà completata nei prossimi anni.
L’idea di stravolgere la saga mettendo del nuovo e creando un universo completamente discostato dalla controparte videoludica ha del buono. Lo stile con il quale viene raccontato è misterioso e affascinante quanto basta, con atmosfere cupe ed immersive, un tratto distintivo del regista che rende particolarmente bene con lo stile generale dell’opera. Sicuramente non ci troveremo di fonte ad un capolavoro che farà urlare al miracolo, ma per quanto ci riguarda la pellicola è esaustiva quanto basta, rivelandosi nel complesso un lavoro di tutto rispetto.