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Ary and the Secret of Seasons – Recensione, un’occasione sprecata

Fin da quando fu mostrato per la prima volta, Ary and the Secret of Seasons è stato in grado di accaparrarsi una fetta sempre più grande di pubblico che, probabilmente attirata da una direzione artistica decisamente ispirata, ha atteso con trepidazione l’uscita del titolo. Ora che l’opera sviluppato da eXiin e Fishing Cactus e pubblicato da Modus Games è finalmente approdata su PC, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch, abbiamo potuto giocare e completare un action adventure in terza persona che però, purtroppo, si è rivelato come una cocente occasione sprecata. Scopriamo insieme per quale motivo nella nostra recensione della versione Nintendo Switch del gioco.

I Guardiani delle Stagioni

La trama di Ary and the Secret of Seasons è piuttosto semplice e, per certi versi, un po’ banale: la protagonista, Aryelle, soprannominata Ary, è una giovane ragazzina che, dopo la scomparsa del fratello maggiore, decide di ricoprire il suo ruolo di Guardiano dell’Inverno. Dopo che un’oscura presenza minaccia il regolare ciclo delle stagioni, Ary ruba il cristallo dell’inverno e va in cerca degli altri guardiani, per aiutarli ad affrontare questo misterioso nemico. Ci troviamo dunque di fronte a una trama decisamente lineare, che presenta purtroppo pochissimi spunti interessanti, nonostante le premesse fossero di tutt’altro auspicio. L’avventura è caratterizzata da toni molto leggeri, che riescono a non far pesare più di troppo la linearità della trama, grazie anche a qualche battuta spiritosa e gag qua e là. La campagna principale è completabile in una decina d’ore, mentre servirà qualche ora in più per completare tutte le missioni secondarie che sono presenti all’interno dell’avventura.

Come anticipato, Ary and the Secret of Seasons è un action adventure in terza persona con alcuni elementi tipici dei GDR e del genere platform, con una mappa open world di medie dimensioni che però riesce comunque a essere ben caratterizzata. Per quanto riguarda il gameplay ci troviamo infatti innanzi a un sistema di combattimento troppo semplicistico, formato da un solo attacco con in aggiunta la possibilità di schivare gli attacchi nemici rotolando e di pararli premendo un tasto al momento giusto. L’intera struttura ludica non solo non viene approfondita in alcun modo, di fatto sembrano faccia quasi da contorno all’opera, ma allo stesso tempo riesce anche a dare comunque alcuni problemi a causa di un sistema di controllo parecchio impreciso.

A dare un po’ di profondità al gameplay è la meccanica dei cristalli delle stagioni. Grazie a quattro speciali cristalli ottenibili durante l’avventura, Ary ha infatti la possibilità di modificare l’ambiente circostante. Per esempio, il cristallo dell’inverno è in grado di ghiacciare alcuni corsi d’acqua, permettendo così di camminarci sopra. Un’espediente interessante, che è stato inoltre abbastanza approfondito e diventa uno dei più importanti punti a favore dell’intera produzione. Le fasi di platforming soffrono però di gravi problematiche e persino alcune sezioni che potrebbero risultare davvero intelligenti e ben pensate, grazie soprattutto a un buon level design e all’utilizzo della meccanica dei cristalli delle stagioni, vengono minate da controlli imprecisi che rendono frustrante l’affrontare queste sequenze. Vi capiterà infatti di dover ripetere una sezione più e più volte, a causa di un salto sbagliato o di un movimento che non avreste voluto compiere.

Natura morta

Il comparto tecnico di Ary and the Secret of Seasons è decisamente sotto le nostre aspettative, almeno per quanto riguarda la versione Nintendo Switch del titolo. Sia in portabilità che collegati alla dock station, abbiamo notato tantissimi problemi legati proprio a quest’aspetto, ma andiamo con ordine. Come detto prima, il level design risulta davvero buono e, a parte alcune sezioni forse fin troppo simili tra loro, possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro svolto dal team di sviluppo. Anche il design dei personaggi e delle ambientazioni, tutto molto colorato e dai toni allegri, assai vicini alla cultura orientale, sono sicuramente ben realizzati, ma non possiamo dire lo stesso dei modelli poligonali. I modelli presenti in Ary and the Secret of Seasons risultano infatti poco definiti, realizzati quasi in maniera approssimativa. Anche le texture si presentano spesso sgranate e per nulla definite, anche nei filmati e nei primi piani. A condire il tutto, un framerate instabile, che rende il titolo quasi ingiocabile in alcune sezioni, almeno per quanto riguarda proprio la versione Switch. Non solo nelle fasi di gameplay, ma anche e soprattutto, nelle cutscene, abbiamo infatti riscontrato pesanti cali di frame.

A questo vanno poi ad aggiungersi tantissimi glitch e bug, alcuni legati proprio alla feature principale del gioco, ovvero quella del cambio delle stagioni. Dopo aver utilizzato un cristallo infatti, un movimento di camera poteva “accidentalmente” mostrare due texture differenti per lo stesso elemento. Il salto di Ary inoltre, a causa di un bug, permette di salire e posizionarsi sulla testa dei propri nemici, impedendogli di colpirci. Per quanto concerne il sonoro invece, siamo piuttosto contenti delle musiche utilizzate, tutte abbastanza ispirate e in linea con la direzione dell’opera. Il doppiaggio invece è altalenante e si nota un grandissima differenza tra i doppiatori dei personaggi principali e quelli di minor spessore. Buoni comunque gli effetti sonori ed è piuttosto gradita la presenza dei sottotitoli in lingua italiana.

Ary and the Secret of Seasons

5.5

A conti fatti, Ary and the Secret of Seasons risulta essere un'occasione sprecata. L'interessantissima meccanica del cambio delle stagioni non riesce purtroppo a bilanciare una trama troppo lineare, un combat system quasi inesistente e, in generale, un gameplay poco approfondito. Per non parlare poi delle enormi carenze per quanto riguarda il comparto tecnico della versione per Nintendo Switch del gioco, che soffre di gravissimi problemi di ottimizzazione.

Francesco Samperna
Nato nel mai troppo lontano 2002, la sua immensa passione per i videogiochi nasce quando prende in mano per la prima volta il Dualshock 2. Amante dei titoli action, è sempre alla ricerca di nuovi e luccicanti trofei di platino. Tra una partita e l'altra trova comunque il tempo per un po' di sano binge watching!

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