Dopo circa due anni dalla prima release gli sviluppatori di Studio Wildcard hanno finalmente lanciato ufficialmente il loro titolo ARK: Survival Evolved su PlayStation 4, Xbox One e PC. Uno dei survival più attesi e discussi degli ultimi tempi è finalmente disponibile nella sua versione completa, dopo una lunga e travagliata fase di Early Access. Il titolo vuole presentarsi come il videogioco capace di prendere un genere già popolare e di mostrare a tutti che è ancora possibile stupire il pubblico con un prodotto ricco, fresco e dalle possibilità infinite, capace di tenere attaccati allo schermo i giocatori per centinaia e centinaia di ore.
Il momento della verità
Il gioco si presenta nella sua release finale come un sandbox completo, con tante cose da fare, raccogliere, fabbricare ed esplorare; i veri problemi sorgono quando andiamo a vedere il lato tecnico del titolo, che sicuramente non brilla per quanto riguarda l’ottimizzazione e la stabilità. Nonostante infatti non stiamo parlando più di un Early Access, il gioco arranca ancora quando andiamo ad esaminare i dettagli tecnici. Nella versione PC, quella su cui ci siamo basati per la recensione, il gioco barcolla nel tenere il frame rate fisso a 60 con dettagli medio-alti, e vi stiamo parlando di un PC con un i5 Skylake ed una 1060 da 6GB. I passi fatti dagli sviluppatori rispetto alla pre-release di certo si vedono, ma rilasciare un titolo al prezzo di un Tripla A e pretendere che tutti i giocatori abbiano una Titan X per far girare stabilmente il gioco è oggettivamente fuori di testa.
Jurassic Park chi?
Cominciamo però a parlare del gameplay vero e proprio di Ark, che inizia come in ogni survival che si rispetti con il nostro personaggio che si sveglierà tutto nudo in un mondo ostile che brulica di creature minacciose e imponenti, in questo caso i dinosauri. Una delle caratteristiche che infatti più colpisce appena si entra in gioco è vedere questi mastodontici animali tutti intorno a noi, che ci fanno percepire la sensazione di come l’isola sia viva, in costante evoluzione e con una catena alimentare ben precisa, della quale noi, siamo praticamente al fondo. Nel lato destro dello schermo troveremo i nostri parametri: fame, sete, salute, stamina, peso ed esperienza, che dovranno essere sempre tenuti d’occhio perché il gioco non lascia spazio a troppi tutorial o spiegazioni, bisogna sopravvivere a tutti i costi. Le prime, lunghe, ore di gioco le passeremo a farmare raccogliendo legna, pietra, paglia ecc., insomma tutti i materiali base per costruirci qualche utensile e magari un piccolo rifugio per ripararci dai predatori o dal buio della notte. Man mano che saliremo di livello, oltre a guadagnare punti da spendere per aumentare qualche statistica, sbloccheremo nuovi “Engrammi”, le ricette che ci permetteranno di craftare oggetti sempre più complessi, ma allo stesso tempo essenziali per la nostra sopravvivenza.
Una delle parti sicuramente più divertenti e appaganti del gioco è quella dell’ammaestramento dei dinosauri, che potremo anche sellare per avere delle cavalcature che vanno da quelle terrestri a quelle volanti, fino ad arrivare a quelle subacquee! Il gioco offre un buon livello di sfida, soprattutto a chi non si è mai cimentato prima nel titolo (come il sottoscritto), tuttavia quando moriremo il nostro cadavere conserverà l’inventario per una ventina di minuti, consentendoci di andare a recuperarlo a patto di non morire nuovamente nel tentativo, e fidatevi, non è bello quando il vostro cadavere è circondato da raptor famelici. Una delle caratteristiche più innovative del titolo è anche quella di poter procedere nelle ere con le costruzioni e gli equipaggiamenti. Partiremo infatti con semplici utensili dell’età della pietra, ma nel gioco sono presenti anche lanciafiamme e spara granate: il problema sono le decine e decine di ore che servono per sbloccare i suddetti oggetti.
Gioie e dolori
Essenzialmente le modalità in cui potremmo affrontare ARK: Survival Evolved sono tre: PvP, PvE e Offline. E qui iniziano i problemi, in quanto i server ufficiali sono praticamente sempre pieni e provare ad entrarci è un terno al lotto. Per non parlare della modalità del mondo PvP, dove è facilissimo venire uccisi tranquillamente nel sonno mentre si è offline o anche venir oneshottati in continuazione dagli altri giocatori nelle zone iniziali. Il gioco quindi non riesce ad offrire online una buona esperienza ai neofiti: infatti se non si fa parte di una tribù il PvP risulta frustrante, mentre accedere ai server PvE è quasi impossibile. Rimane quindi la modalità offline quella più adatta per cominciare e passare le prime ore. Il vero problema però è che queste ore saranno decine e decine spese da soli, a picchiare alberi e dodo. Capite bene che ci si può davvero stancare subito, soprattutto se durante la prima esplorazione si viene attaccati contemporaneamente da due o tre animali che con un paio colpi ci sconfiggono, facendoci così perdere il nostro inventario faticosamente guadagnato. È forse proprio questo il limite più grande di ARK, un gioco dalle possibilità immense e immerso in un mondo splendido e vivo, ma che richiederà ore infinite passate a non far nulla e che, unito ai problemi tecnici, renderà l’esperienza a lungo andare fastidiosa e irritante.
Il discorso cambia completamente però se si è in compagnia di uno o più amici. In questo caso i difetti tecnici del gioco passano in secondo piano e il titolo si trasforma nel mondo virtuale dei nostri sogni, capace di offrirci una delle esperienze più complete e coinvolgenti del mondo videoludico moderno. Ultimo, grande limite del gioco riguarda purtroppo il prezzo, il gioco base su Steam costa 60 euro. Vale la pena spendere la cifra di un tripla A per un titolo che arranca sul piano dell’ottimizzazione e che se giocato da soli non riesce a farci vivere appieno le immense possibilità e le infinite ore di divertimento che potrebbe offrire? La risposta viene quasi da sé, ARK: Survival Evolved è un must have se avete un gruppo di amici o anche solo uno/due compagni con cui passare le vostre lunghe sessioni di gioco, se invece siete da soli il discorso cambia. Questo vale soprattutto in relazione al prezzo che gli sviluppatori hanno deciso di applicare al gioco nella sua release finale: infatti fino a un mesetto fa il gioco poteva essere acquistato a 20 euro circa, mentre al prezzo triplicato di adesso, se siete da soli, potete trovare molti più giochi su cui varrebbe la pena investire.