Another Eden: The Cat Beyond Time and Space – Recensione del gacha che imita i classici jrpg

Ecco la recensione di Another Eden: The Cat Beyond Time and Space, gacha su PC e mobile che punta a citare ed emulare i classici del genere jrpg.

Christian Sensi
Di Christian Sensi Recensioni Lettura da 13 minuti
5
Antoher Eden: The Cay Beyond Time and Space

Quello dei gacha è un genere molto in voga sui dispositivi mobile, in particolare in Giappone, mentre da noi non nutrono un così vasto successo, nonostante vi sia comunque una folta nicchia appassionata di questa tipologia di titoli. Tuttavia, ci sono comunque alcuni esempi di produzioni in grado di sfondare le barriere culturali e riscuotere successo anche in occidente. Il caso più lampante è quello di Genshin Impact, che grazie ad elementi gacha ben bilanciati, meccaniche ereditate dal Zelda Breath of the Wild e una grafica mozzafiato, è riuscito a stupire sia critica che pubblico. Another Eden: The Cat Beyond Time and Space, sviluppato da WFS, tenta di fare breccia nel cuore degli appassionati di jrpg, sia occidentali che orientali, proponendone molti stilemi classici. Scopriamo se è riuscito nell’impresa, o se si merita di entrare nel novero del solito gacha senza arte né parte.

Gatti e viaggi nel tempo

La trama vede come protagonista il giovane Aldo, che vive insieme a suo nonno e sua sorella Feinne in un tranquillo e piccolo villaggio. Un giorno, il luogo viene attaccato dal Re Bestia e dal suo esercito, con lo scopo di rapire la ragazza, per utilizzare un misterioso potere sopito in lei così da raggiungere un obiettivo non chiaro. Nel tentativo di salvarla, il nostro inesperto eroe entra in contatto con un portale varco-temporale, che lo spedisce 800 anni nel futuro, e da qui avrà inizio il nostro lungo viaggio. L’incipit della trama, come potrete intuire, è molto classico; questa classicità si manterrà anche nel corso dello svolgimento e degli eventi che vengono proposti, con una narrativa che presenta tutti i topos narrativi dei jrpg. La trama purtroppo risulta un collage di cliché abusati fino allo sfinimento, personaggi stereotipati e un intreccio scontato.

Piuttosto che essere una citazione dei grandi classici del genere, come vorrebbe essere, si configura invece come una pallida copia carbone riuscita male; poco importa che ci sia Masato Kato alla scrittura (scrittore di Chrono Trigger), la trama risulta banalotta e pretenziosa. I personaggi si mostrano con i soliti archetipi senza un minimo di variazione, a partire dal protagonista, l’ennesimo guerriero senza macchia e senza paura, devoto al bene senza sfumature di moralità ed eticità. Anche i comprimari risultano monodimensionali e privi di mordente. I dialoghi si limitano a svolgere il compitino, non sono brutti, ma appaiono piatti e senza particolari guizzi. La trama si limita insomma a svolgere il ruolo collante fra le diverse situazioni ludiche, ma non riesce a farlo bene.

Evocando, evocando ed evocando

Anche dal punto di vista del gameplay Another Eden: The Cat Beyond Time and Space si rivela essere quanto di più classico ci possa essere. Vi sono sostanzialmente due fasi ben suddivise, quella d’esplorazione e dei combattimenti. In città si prendono quest principali, si visitano negozi nel quale comprare armi, armature e accessori e ci si può riposare. Nei dungeon e nei percorsi ci si limita a muoversi si strade rettilinee con qualche deviazione, nella quale si possono trovare dei forzieri contenenti preziosi materiali. Sia i percorsi che i dungeon risultano piuttosto piatti, senza particolari trovate di level design. Giusto i secondi presentano qualche timidissimo enigma ambientale, ma anche questi si sono rivelati piuttosto semplici e spesso allungano semplicemente il brodo senza fornire una reale sfida o fonte di divertimento; paradossalmente sarebbe stato meglio se non ci fossero stati.

Another Eden The Cat Beyond Time and Space

La nota positiva è che il backtracking si rivela abbastanza limitato, nonostante sia comunque presente; fortunatamente è presente il viaggio rapido fra le località già visitate, molto comodo, anche perché spesso si è costretti a tornare sui propri passi per avanzare nella quest principale o completare secondarie lasciate indietro. La qualità delle quest secondarie è altalenante, alcune risultano riuscite mentre altre meno. Fortunatamente non sono presenti fetch quest e ogni missione secondaria possiede una propria sottotrama, tuttavia nello svolgersi molte risultano tediose e fin troppo prolisse. Piuttosto interessanti risultano essere le missioni legate ai personaggi reclutabili, dato che permettono di approfondire il loro background narrativo. Le missioni principali si limitano invece ad un semplice andare da un punto A ad un punto B, oppure parlare con determinati personaggi.

Il sistema di combattimento è a turni, con party formati da 4 personaggi, più due riserve da poter switchare al costo di un turno. Gli incontri sono casuali, cosa leggermente anacronistica e vetusta. Le opzioni in battaglia sono veramente poche, ci si limita a scegliere se attaccare con l’attacco base, usare una delle 4 abilità equipaggiate, switchare personaggio o tentare di fuggire. Inoltre, nel corso dell’avventura si sblocca una modalità speciale, utilizzabile una volta riempita una barra colpendo nemici, che permette di bloccare gli avversarsi impedendogli così di agire mentre li si bombarda di attacchi e tecniche. Il tutto però appare fin troppo basilare e alla lunga risulta ripetitivo. Non vi è nemmeno la possibilità di utilizzare oggetti in battaglia o di difendersi; in verità queste caratteristiche sono mancanti in molti titoli del genere, ma dato che Another Eden: The Cat Beyond Time and Space si pone come un jrpg classico con elementi gacha, era lecito aspettarsi quantomeno tali feature e una maggiore profondità. La tattica è ridotta al minimo, ci si limita a scegliere quale nemico attaccare e sfruttarne le debolezze elementali, il tutto accostato a un fastidioso sbilanciamento nella difficoltà.

Gli scontri con i nemici basi sono superabili semplicemente utilizzando a ripetizione l’attacco base, mentre le boss fight potrebbero rappresentare dei veri ostacoli, sovente possiedono molti HP e attacchi in grado di infliggere notevoli danni. Spesso si dovrà perciò ricorrere al grinding selvaggio. I personaggi ci mettono abbastanza per salire degnamente di livello, ma fortunatamente c’è la possibilità di velocizzare le animazioni, rendendo il tutto meno frustrante. Si sente comunque la mancanza di escamotage per velocizzare il processo, come ad esempio l’equivalente degli slime grigi di Dragon Quest, o ancora oggetti o bonus passivi in grado di aumentare in percentuale i punti esperienza ottenuti. L’unica velocizzazione presente si riassume in rari oggetti in grado di donare immediatamente esperienza al personaggio selezionato. Fortunatamente è virtualmente possibile avanzare nella storia anche solo con i personaggi ottenuti con l’avanzamento, tuttavia la differenza fra un personaggio a 3 stelle e uno a 5 si sente. Tutto sommato, in questo il sistema è molto più onesto della concorrenza, anche se si notano comunque delle sbavature e alla lunga il peso del grinding richiesto si fa sentire.

Another Eden The Cat Beyond Time and Space

Interessante è il sistema legato all’acquisto di armi, armature e accessori. Nel corso dell’esplorazione e al termine dei combattimenti si ottengono come ricompensa dei materiali necessari per sbloccare nuovo equipaggiamento da acquistare, un sistema che sistema incentiva l’esplorazione e valorizza ulteriormente ogni singolo combattimento. Uno dei fattori più delicati del genere gacha è il sistema di evocazioni casuali e ottenimento delle gemme necessarie per il tutto. Queste ultime si ottengono in 4 modi: pagando (e i prezzi non sono bassi), completando gli achievement interni, completando le missioni secondarie e loggando giornalmente (ottenendone 20). Per effettuare un’evocazione sono necessarie 100 gemme, è possibile spenderne anche 1000 per effettuare 10 evocazioni contemporaneamente, ma questa opzione risulta abbastanza inutile, dato che non fornirà nessun tipo di bonus al drop rate. Quest’ultimo è uno dei talloni d’Achille della produzione, essendo infatti fin troppo basso per i personaggi con 5 stelle e anche ottenerne alcuni con 4 non è semplicissimo.

Fortunatamente si riescono ad effettuare un buon numero di evocazione anche senza pagare, ma spesso si riveleranno infruttuose. Anche i personaggi in sé presentano delle criticità. Molti di loro si somigliano in termini di abilità a disposizione, alcuni addirittura sono identici nell’aspetto, con semplici variazioni di palette cromatica. Si nota una certa pigrizia nella creazione del set di personaggi a disposizione e la varietà è irrisoria, senza contare che il sistema di sviluppo è particolarmente semplice e basilare. Ad ogni passaggio di livello i personaggi ottengono un punto abilità da spendere in un albero; purtroppo lo sviluppo è fin troppo lineare, gli alberi presentano poche deviazioni e la maggior parte delle abilità sono potenziamenti alle statistiche, con un numero esiguo di abilità attive e passive.

Chibi andante

Tecnicamente parlando, su smartphone il titolo si difende abbastanza bene. Tuttavia lo stile adottato non funziona altrettanto bene su PC. La palette cromatica è piuttosto vivace e risulta piacevole alla vista, anche se manca di una vera identità. Le ambientazioni sono piuttosto varie, anche se sono anonime e già viste in una miriade di altri jrpg. Al di fuori dei dialoghi lo stile scelto per i personaggi è il chibi, elemento apprezzabile o meno a seconda dei gusti personali, mentre durante le varie chiacchierate presenti e nei menù i nostri eroi appariranno decisamente più realistici. La direzione artistica è altalenante, alcuni personaggi risultano piacevoli (anche se privi di grandi picchi di originalità), altri sono molto meno ispirati e molti si somigliano fra loro. Le musiche appaiono gradevoli, anche se non memorabili e piuttosto anonime. In generale la direzione artistica e musicale risulta sufficientemente curata (con alti e bassi), ma è priva di una reale identità presentando derivazioni del genere di appartenenza.

Another Eden The Cat Beyond Time and Space

La longevità si attesta sulle circa 100 ore, quindi piuttosto elevata, ma non proporzionale a quello che ha da offrire in termini di giocabilità, varietà e complessità dello sviluppo dei personaggi. Interessanti sono i crossover con la serie di Tales Of e Persona 5, che permettono di reclutare alcuni personaggi completando le sottostorie dedicate. Another Eden: The Cat Beyond Time and Space è un gacha tutto sommato onesto, nonostante sia inficiato dalla percentuale di drop dei personaggi a 4 e 5 stelle piuttosto bassa. Purtroppo non riesce a risaltare né per trama né per gameplay, fin troppo basilare e poco articolato. Consigliamo il gioco, che ricordiamo essere un free to play, a coloro che cercano un’esperienza gacha che richiami i classici del genere jrpg, senza aspettarsi tuttavia i fasti dei classici del genere, ma piuttosto una loro pallida emulazione.

Antoher Eden: The Cay Beyond Time and Space
5
Voto 5
Condividi l'articolo
Classe 1998. Appassionato di moltissimi medium, quello del videogioco lo accompagna da più tempo. Ha liberato principesse, ucciso draghi, salvato il mondo svariate volte e non ha intenzione di smettere. Si cimenta con i gunpla conseguendo risultati altalenanti, ma a lui non frega niente e continua lo stesso.