Activision Blizzard: i giochi che potrebbero arrivare sull’Xbox Game Pass

Vediamo quali titoli targati Activision Blizzard potrebbero essere inclusi all'interno dell'Xbox Game Pass dopo l'acquisizione di Microsoft.

Andrea Pellicane
Di Andrea Pellicane Analisi Lettura da 7 minuti

Da pochissimo, Microsoft ha ufficialmente acquisito Activision Blizzard, seppur servirà del tempo per permettere ai due colossi di finalizzare l’enorme accordo, che se non andato a buon fine – tra le altre cose – comporterà dei costi davvero alti per il colosso di Redmond. Mentre però aspettiamo che le aziende abbiano modo di finalizzare il tutto, non ci resta che scoprire in che modo le due aziende (presto una sola) collaboreranno per migliorare le potenzialità di tutte le IP che ora fanno parte di un pacchetto unico. Il mezzo migliore? Come spiegato nella nostra lettera dedicata ai due colossi è proprio l’Xbox Game Pass, che potrebbe permettere a Microsoft di valorizzare i propri servizi aggiungendo fin da subito diversi giochi di Activision Blizzard, per poi strutturare una tattica sulla base dello stesso. Vediamo quindi quali giochi della compagnia potrebbero fruire di queste possibilità.

Grandi classici e novità

Iniziando questa lista, è bene considerare che Activision Blizzard non è di certo un publisher nato ieri, e infatti diversi i grandi classici recuperabili attraverso Battle.net ad esempio, che potrebbero essere inclusi nel catalogo. Nella maggior parte dei casi si parla infatti di titoli PC, piattaforma dove il Game Pass è ora più forte che mai. Parliamo ad esempio di The Lost Vikings, e di StarCraft.

Si aggiungono poi a questa categoria anche Warcraft 3: Reforged e i due precedenti capitoli originali, sempre che Xbox non investa le proprie energie per rimasterizzarli, magari in ottima forma come avvenuto per i rifacimenti di Spyro, Tony Hawk e Crash Bandicoot (non che Crash Bandicoot 4: It’s About Time non sia perfetto per giungere sul game pass per PC, console e cloud). Parliamo quindi di ottimi candidati, che nel caso in cui Xbox voglia infilare un gran numero di opere nel suo servizio dovrebbero di sicuro essere considerati, specialmente se si verificherà una situazione simile a quella vista con ZeniMax.

E per quanto riguarda la saga di Diablo, sicuramente sarebbe un’ottima novità che permetterebbe ai fan di rivivere gratis dei grandi titoli, destino che forse potrà riguardare anche il tanto chiacchierato Diablo IV, verosimilmente pronto a giovare molto dall’unione di Activision Blizzard e Microsoft, e dall’Xbox Game Pass di quest’ultima. Impossibile non nominare poi l’intera epopea di Call of Duty, che permetterebbe al colosso di Redmond di rimpinguare ulteriormente un abbonamento che quando si parla di sparatutto in prima persona di certo non scarseggia, ma che riceverebbe grandi classici e nuovi capitoli al contempo, fra cui sono presenti esperienze single player difficili da dimenticare.

Anche tralasciando le opere targate Blizzard, la lista di giochi pubblicati da Activision è semplicemente immensa, e sarebbe una bella sorpresa vedere alcuni titoli arrivare su Xbox Game Pass, anche senza scavare troppo nel passato, come non nominare Sekiro: Shadows Die Twice (qui la nostra recensione del capolavoro FromSoftware). Ovviamente, il discorso vale anche per quando – verosimilmente – lo sviluppatore avrà modo di riprendere alcuni brand, come approfondito anche dal CEO in una recente intervista, fra cui ci sentiamo di nominare come esempio quello degli Skylanders.

overwatch

Games as a Service, con perk e funzionalità

In questo campo, l’abbonamento del colosso di Redmond risulta eccellente se messo a paragone con le produzioni realizzate da Activision Blizzard. Citiamo subito Overwatch e il futuro Overwatch 2, con un arrivo nell’Xbox Game Pass del primo che permetterebbe ai server di rimpinguarsi di giocatori, e con il secondo che offrirebbe al contempo un’esperienza per giocatore singolo, oltre che dei sostanziali miglioramenti alle modalità già presenti, almeno stando a quel che sappiamo. Lo stesso vale per i prossimi Call of Duty, già nominati nel precedente gruppo, ma su cui è bene riflettere ulteriormente, visto che non risulterebbero perfetti solamente visti in salsa single player, ma lo sarebbero per permettere a molti più utenti di accedere alle battaglie proposte di anno in anno.

C’è da dire che, fra tutti i brand di cui si prevede un’entrata nel servizio, quello di CoD è forse il più “delicato”, in quanto punto davvero forte di Activision nonostante i cali registrati negli ultimi periodi. Proprio per via di ciò, il suo debutto in scena sarebbe potenzialmente pronto a far rivalutare il servizio a moltissimi utenti, specialmente se Xbox si prenderà l’onere di migliorare la qualità dei prossimi capitoli.

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Vanno poi citati quei giochi che per via del proprio sistema di economia non possono proprio entrare nel servizio. Un classico esempio è World of Warcraft, titolo in abbonamento che se non ristrutturato dalle fondamenta non può di certo far parte del catalogo, come vale anche per i giochi mobile targati King, all’effettivo gratis per tutti, e per opere come Diablo Immortal o Heroes of the Storm.

Lo sviluppatore, seppur non potrà includere gli interi titoli nel catalogo (anche se fornire a tutti un abbonamento a WoW sarebbe una mossa davvero clamorosa, di cui non sottovalutare la potenza) potrebbe avere modo di sfruttare al massimo i perk dell’Ultimate, magari presto inclusi nelle altre versioni o in pacchetti a sé stante. Sicuramente, molti giocatori potrebbero valutare l’Xbox Game Pass anche se non si trovano spesso fra le mani dei titoli Activision, visto che avrebbero modo di ricevere bonus su opere gratis come Hearthstone, Candy Crush (e gli altri giochi King), Heroes of the Storm e sul futuro Diablo Immortal.

Anche immaginando che Xbox decida di non includere nel suo abbonamento Call of Duty inoltre, non è da escludere che questa valuti l’aggiunta di contenuti esclusivi per gli utenti Xbox e PC abbonati, come ha fatto fino a oggi Sony per quel che riguarda i giocatori che hanno acquistato i capitoli su PlayStation 4 e PlayStation 5. Contenuti, skin, o magari intere modalità, ovviamente le possibilità sono infinite, e si svilupperanno di pari passo assieme alla realizzazione di nuovi titoli, specialmente se questi verranno rivisti dalle fondamenta grazie al supporto dell’azienda di Redmond.

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Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.