The Continental – Recensione della serie prequel di John Wick

The Continental: Dal mondo di John Wick è la serie prequel con dettagli e retroscena spettacolari per tutti gli appassioati della saga.

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Recensioni Lettura da 6 minuti
8
The Continental: Dal mondo di John Wick

The Continental: Dal mondo di John Wick è una Mini-Serie co-diretta da Albert Hughes (episodi 1 e 3) e Charlotte Brändström (episodio 2). Il mondo è quello dell’assassino più famoso del mondo cinematografico, John Wick, sebbene gli eventi narrati in queste poche ma intense ore di girato, siano antecedenti all’avvento del Baba Jaga di origini russe interpretato magistralmente da Keanu Reeves. Vediamo come si è giunti al mito, partendo dalle sue origini in questa recensione.

Diventare Winstone

Siamo nella New York degli anni ’70: una città ben diversa dalla “grande mela” che conosciamo oggi, una città scura, cinica e tremenda. Dura come il cemento da cui è formata, New York ci rivela la sua natura più brutale di sempre, con un The Continental (l’albergo degli assassini che sottostanno alle leggi della Gran Tavola) capitanato dal Direttore Cormac (Mel Gibson). L’uomo è integerrimo, non incline alle delusioni sul lavoro e ben al di là dei comuni mortali, dei quali sembra disprezzare l’essenza rinchiuso nella sua “torre d’avorio” dalla quale scruta tutto e tutti giudicandone l’operato.

All’estero, intanto, un giovane Winston Scott si ricava da vivere truffando e corrompendo i politici inglesi: il giovane predestinato – sebbene ignaro di ciò che gli riserva il futuro – sente dentro di sé che è destinato alla grandezza, ma ancora non è conscio del suo pieno potenziale; del resto prima di diventare un mito, devi vivere quel mito, incarnarne l’essenza e poi dimostrare chi sei.

Tutto cambia quando Cormac fa “prelevare” dalla sua oasi felice proprio Winston, e gli viene affidato il compito di trovare chi ha rubato lo Stampo del Conio, ovvero il calco per la moneta d’oro con la quale gli assassini si scambiano favori, armi e servizi nel mondo della Grande Tavola. Un simile oggetto nelle mani sbagliate potrebbe rovesciare le sorti di tutto il sistema, e Cormac si rende immediatamente conto che questa volta ci vuole un truffatore, non un assassino per beccare il ladro.

Senza andare oltre nei dettagli della trama, sappiate che The Continental: Dal mondo di John Wick ha un tono diverso rispetto i lungometraggi in cui milita John Wick. La serie non è meno adrenalinica, questo è certo, ma è altrettanto sicuro che c’è più spazio per i dialoghi e la profondità intrinseca dei personaggi rispetto alle sparatorie forsennate dei film. Intendiamoci: ci sono anche qui piani sequenza senza esclusioni di colpi ma sono più frammentati e meno al centro del prodotto.

Dal passato ad oggi

Colin Woodell di strada ne ha fatta, e ci consegna oggi quella che molto probabilmente è la sua performance attoriale più riuscita: Winston all’inizio è impulsivo, quasi impetuoso, e nel corso della serie evolve diventando quanto più simile a quell’uomo di pietra che tende a essere quasi un mentore per John Wick. Il protagonista della serie impara a muoversi in un mondo che di fatto non è il suo, ma da buon camaleonte urbano evolverà velocemente e cambierà pelle in un attimo.

Mel Gibson ci fa vivere un Cormac molto simile al suo prossimo erede “al trono” del Continental: duro e non proprio gentile, utilizza un linguaggio diverso nella metrica ma eguale nella sostanza a quello che diventerà Winston nei giorni nostri. In sostanza è il mentore del nostro Direttore, ma possiamo dire che effettivamente questa non è stata la migliore performance dell’attore australiano.

Ayomide Adegun esordisce al grande pubblico con un ruolo difficile per diverse ragioni: interpreta infatti un giovane e aitante Charon, braccio destro del Direttore. Quel che più pesa sulle spalle dell’attore è lo spettro del nostro Charon, interpretato magistralmente da Lance Reddick, scomparso proprio quest’anno. Ayomide Adegun sembra davvero un Lance Reddick ringiovanito di trenta o quaranta anni, capace di dare alla luce un personaggio credibile e nell’essenza identico a quello che già conoscevamo. Prova d’attore magistralmente superata.

Il mondo di John Wick

Siamo in un prequel, quindi è difficile non sentire l’assenza di John Wick, in un contesto che gli appartiene, in un mondo nel quale ci ha guidati e ci ha insegnato a districarci tra luci e ombre. The Continental: Dal mondo di John Wick è un ottimo prodotto, indubbiamente coerente con il mondo che dipinge e non snatura sé stesso.

Certo, qualcuno potrebbe obbiettare che solo tre episodi siano di base molto pochi rispetto a quello che ci si aspetta, eppure la concentrazione della produzione e la bravura dei due registi fa sì che la serie non soffra affatto di mancanze gravi, o momenti morti: tutto è condensato in una narrazione veloce ma precisa, con la giusta diluizione di scene d’azione unita a una profondità di dialogo superiore a quella di John Wick, forse simile a quella che apporta Laurence Fishburne come Re della Bowery di New York.

La serie è un ottimo arricchimento per tutti i fan che non vedono l’ora di sapere di più sul mondo di John Wick e un preludio a quel film tanto atteso con Ana de Armas nel ruolo di Ballerina, anche questo, prequel degli eventi che si sono susseguiti in John Wick.

The Continental: Dal mondo di John Wick
8
Voto 8
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.