Lettera a Hajime Tabata – Grazie

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia GL Originals Lettura da 7 minuti

Oggi il risveglio non poteva essere dei più amari: Hajime Tabata, ovvero il Game Director di Final Fantasy XV, si è ufficialmente dimesso. Senza più una figura a capitanare il progetto, anche i successivi DLC dedicati a Arenea, Luna e Noctis sono stati cancellati, confermando solo quello dedicato ad Ardyn visto che, con tutta probabilità, lo sviluppo su questo contenuto aggiuntivo è quasi terminato. In ogni caso chi come me ha seguito molto da vicino lo sviluppo del titolo, sa come il tutto sia stato travagliato, come i contenuti siano stati creati, fatti a pezzi, cancellati e ripresi, in modo sempre più caotico e confusionario. L’apice è avvenuto con il cambio del Game Director, il passaggio che ha portato Nomura a sedersi in “panchina”, anche se come sappiamo si è concentrato totalmente allo sviluppo di Kingdom Hearts III, e il passaggio di consegne a Tabata. Questo è avvenuto a poco più di anno dalla pubblicazione ufficiale, cosa che doveva avvenire entro il 2016 a causa di contratti stipulati da Square Enix stessa. Oggi, a distanza di due anni, e dopo le recenti notizie emerse, puntare il dito su Tabata sarebbe troppo facile. Infatti, come ben è risaputo, quando il Game Director ha preso le redini della produzione, lo stato dei lavori era davvero in alto mare, con parti che non potevano essere utilizzate e storie che non combaciavano con la narrazione.

hajime tabata

Tabata ha dovuto modificare e cambiare tutto in corso d’opera, cercando di far combaciare il vecchio con il nuovo, un’impresa non da poco che, comunque, non è riuscita a pieno. Questo dunque ha portato ad avere quei famosi buchi narrativi tanto criticati che sarebbero stati colmati tramite l’ausilio dei DLC. Infatti, quando io stesso mi sono ritrovato ad intervistare Tabata, con la dichiarazione esclusiva sulla pubblicazione legata al DLC di Ardyn, rimasi colpito dalla voglia che l’uomo aveva nel voler dare a tutti i fan il gioco che desideravano, completo anche se ritardo. Purtroppo, questo non è avvenuto. Come detto in precedenza, sparare a zero sarebbe facile, ma oggi no. Oggi voglio ringraziare una persona che ci ha provato fino all’ultimo, nonostante i suoi limiti. Noi come giornalisti siamo chiamati certo a fare critica, creare discussioni costruttive, ma per sta volta almeno io me ne tiro fuori, fornendovi quello che sarà la mia lettera di ringraziamento per colui che, nonostante i suoi errori, ha fatto tutto per regalare ai fan quello che aspettavano da oltre 10 anni.

Caro Hajime Tabata,

Quando Final Fantasy XV ancora non esisteva, quando questo capitolo era ancora legato al progetto Fabula Nova Crystallis, le aspettative erano già altissime, eppure il gioco ancora non esisteva. Dopo il fallimento della saga legata a Final Fantasy XIII, al brand serviva nuova vita, i fan lo chiedevano a gran voce e Square Enix non aveva alternative. Il cambio di rotta avvenuto non aveva portato i risultati sperati, ma adesso si doveva andare avanti in questa direzione. Nomura apparentemente era la persona più adatta, poiché ha dimostrato nel corso degli anni la sua grande capacità di creare trame articolate fuse a gameplay dinamici e molto fluidi. Sembrava l’uomo giusto per far rinascere Final Fantasy, già, sembrava. Sembrava poiché anche lui ha trovato grandi difficoltà, cambio di console, aumento spropositato di budget e tanto altro. Nel frattempo il tempo passava e i cocci continuavano ad aumentare, a cadere e a rompersi, pian piano si provava a rincollare qualcosa, ma se si aggiustava una parte si distruggeva altro. Come avrebbe detto Don Abbondio “Questo matrimonio non s’ha da fare”. Eppure non si poteva più tornare indietro, alcuni elementi di gioco erano stati creati, i fan erano stati illusi, non si potevano essere delusi nuovamente.

Allora ancora avanti, senza mai fare un passo indietro, come se nulla fosse fino a superare quel fatidico punto di non ritorno, quello che ti ha portato a diventare il Game DIrector del titolo. L’annuncio è arrivato nel 2014, due anni prima della release del videogame. Da Final Fantasy Versus XIII, ecco arrivare Final Fantasy XV, un cambio di nome che, in parte, ha significato abbandonare quanto fatto in precedenza per far diventare il gioco qualcosa di nuovo, qualcosa di tuo. Soltanto che due anni per realizzare questo tipo d’impresa erano pochi, davvero. Tabata, nonostante gli umani limiti, sei stato l’unico ed essere riuscito a rincollare quasi tutti i pezzi, un mezzo miracolo che per chiunque altro sarebbe stato impossibile. Oggi ti stai prendendo critiche ingiuste, poiché sono le stesse che ti sono state mosse al momento dell’uscita del quindicesimo capitolo. Ma chi come me si è goduto il viaggio di Noctis e compagni, sa benissimo che in cuor tuo hai fatto il massimo che potevi. Dunque prendiamoci il massimo da questa vicenda, prendiamoci quello che ci resta. Un titolo che, seppur incompleto, ha comunque ridato lustro a un brand che da troppo tempo non brillava più come prima. Nella tua inesperienza, se così vogliamo chiamarla, con titoli di questa portata, Tabata San hai fatto del tuo meglio, e questo ti va riconosciuto. Quindi Grazie, grazie perché per tutti noi fan rivedere un Final Fantasy di questo calibro è stato un sogno che si realizzava, grazie perché erano anni che un capitolo della saga non emozionava in questo modo, grazie perché i personaggi di questa avventura ce li porteremo dentro per sempre, grazie perché la storia tra Noctis e Luna fa stringere il cuore dalla commozione e grazie perché un cattivo come Ardyn non si vedeva da anni nella scena videoludica. Spesso si dice che non conta la destinazione ma il viaggio, e il viaggio di Final Fantasy XV nel bene e nel male è stato unico. Grazie.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.