All’interno di Murdeville il crimine si trasforma in qualcosa di demenziale, imprevedibile, e soprattutto improvvisato. Il capo-detective Terry Seattle, interpretato da un meraviglioso Will Arnett (Arrested Development, Bojack Horseman), si trova ad affrontare ogni giorno un nuovo caso di omicidio, mentre la sua vita, il suo matrimonio e la sua salute mentale sono ancora oggi duramente messi alla prova dall’omicidio irrisolto della sua collega (interpretata da Jennifer Aniston) pugnalata mortalmente quindici anni prima. Anche se le promesse iniziali ci anticipano una delle tante serie crime-investigative americane, Murderville, come vi abbiamo già anticipato in apertura di recensione, si muove in tutt’altra direzione.
In ogni episodio, infatti, Terry viene affiancato da un ospite d’eccezione, una star che veste i panni di uno stagista incaricato di aiutare l’uomo con le indagini e di scoprire il colpevole dei crimini: a differenza degli altri attori presenti nella serie, si trova costretto ad improvvisare per risolvere qualche assurdo omicidio. Queste guest star vantano la presenza di alcuni volti noti come il conduttore televisivo Conan O’Brien, la meravigliosa Sharon Stone (Basic Instinct, Casinò), l’attore pakistano Kumail Nanjiani (che recentemente abbiamo visto all’interno di Eternals nei panni di Kingo), il giocatore di football Marshawn Terrell Lynch, l’attrice Annie Murphy (Schitt’s Creek, Kevin Can F**k Himself) e il comico di origine sudcoreana Ken Jeong (Una notte da Leoni, Dr.Ken, Community).
Nel corso delle sei puntate dalla durata di circa mezz’ora ciascuna, la nuova serie comedy di Netflix riuscirà sicuramente a strapparvi qualche risata. Ecco la nostra recensione di Murderville, lo show che spinge gli attori ad improvvisare e che sarà disponibile su Netflix a partire dal prossimo 3 febbraio 2022.
Risolvere casi è difficile, improvvisare ancora di più
Come vi abbiamo già anticipato in precedenza, la trama di Murderville è all’apparenza quella di una comunissima serie televisiva crime. Il capo-detective Terry Seattle si trova a fare i conti con un misterioso omicidio dopo l’altro, con lo scopo di mantenere la pace nella cittadina e di riconquistare il cuore della sua ex-moglie, che lavora come capo nello stesso distretto. Terry aveva la fama di essere un grandissimo investigatore, un vero e proprio eroe, ma la sua vita è cambiata completamente quando la sue fedele collega è stata misteriosamente uccisa durante un’operazione, e i sensi di colpa nel non essere riuscito a risolvere il suo caso lo accompagnano quotidianamente.
Anche se questa potrebbe sembrare la sinossi perfetta per una serie televisiva che segue le ombre di CSI o Law & Order, Murderville punta a fare qualcosa di completamente diverso, miscelando sapientemente il crime e la comicità, per creare un nuovo format basato solo ed esclusivamente sull’improvvisazione. Quello che rende speciale lo show, tuttavia, sono proprio le numerose guest star che hanno accettato di stare al gioco, seguendo direttamente la brillante idea della serie comica inglese mandata in onda da BBC, Murder in Successville, di cui proprio Will Arnett aveva comprato i diritti con la speranza di presentare al pubblico una trasposizione americana.
Murderville riesce quindi a catapultarci in un divertente caso dopo l’altro, dove ogni guest star si trova a vivere in prima persona un bizzarro e misterioso omicidio, passando dall’assistente di un mago tranciata a metà durante uno spettacolo ad un uomo trovato con la faccia in una ciotola di zuppa al pomodoro. Considerando che l’intera serie trae la sua forza proprio dall’improvvisazione degli ospiti, ogni puntata è in grado di riservare delle piacevoli sorprese, anche se sono gestite tutte e sei nello stesso modo. Dopo aver raccontato i dettagli dell’omicidio, gli assistenti dovranno gestire gli interrogatori dei tre principali sospettati. Qui, insieme agli spettatori, sarà necessario mettere insieme gli indizi e giungere ad una conclusione, identificando l’assassino e portando a termine il caso.
Il format presentato dalla serie si rivela vincente, ma è bene considerare che Murderville potrebbe non essere uno show per tutti. Il suo approccio folle e surreale strizza l’occhio agli amanti della demenzialità made in USA, ma potrebbe non conquistare un pubblico abituato ad un tipo di comicità ben differente. Will Arnett troneggia sullo schermo nei panni dello stralunato capo-detective Seattle, trascinando gli ospiti nel suo folle e travolgente umorismo. Murderville riesce quindi a brillare grazie al suo format innovativo, impreziosito ulteriormente dalla complicità delle numerose star presenti al suo interno.