I Villains di Marvel’s Spider-Man: Norman Osborn, il Green Goblin

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Analisi Lettura da 5 minuti

In tanti conoscono Norman Osborn, acerrimo nemico di Spider-Man che con lo scorrere degli eventi si è trasformato nel Goblin, un’avversario folle e crudele, forse la vera altra facciata del supereroe che tanto amiamo. Tra poco Marvel’s Spider-Man sarà disponibile in esclusiva PlayStaion 4 e, in attesa della recensione ufficiale, è giusto fare un piccolo ripasso per prepararsi meglio al gioco. Osborn nel titolo targato Insomniac Games sta concorrendo per la carica di Sindaco di New York, ma andiamo con ordine. In questo speciale vi parleremo dell’uomo e del supercattivo, tutto quello che c’è su uno dei Valiant più iconici di tutto l’universo Marvel.

La nascita di un cattivo

Il Goblin è stato creato nel lontano 1964 da Stan Lee e Steve Ditko. A vestire i panni di questo supercattivo tuttavia non è stato solo Norman Osborn, ma anche suo figlio Harry e successivamente tanti altri comprimari. Il Goblin ha meritato di diritto un posto come uno dei cattivi più famosi nella storia dei fumetti.

Norman Osborn

L’uomo è uno scienziato e un ricco imprenditore, conosciuto soprattutto per aver fondato la Osborn Chemical, meglio conosciuta come Oscorp. Nella sua carriera è arrivato ovunque grazie a capacità, conoscenze e potere economico, tanto da diventare il capo dello S.H.I.E.L.D. cambiando successivamente identità. Come un vero e proprio magnate, non si fa scrupoli per ottenere quello che vuole. I suoi studi lo hanno portato, grazie anche al suo ex-socio Mandell Stromm, a scoprire una formula chimica in grado di donare capacità incredibili: grande agilità, un’intelligenza fuori dal comune, fattore rigenerante e super forza. Tutti questi poteri però lo portarono alla pazzia. La formula cambiò totalmente il suo pensiero e distorse la sua mente, tanto da convincere Norman nel diventare il Goblin ed eliminare chiunque lo volesse ostacolare. Per rincorrere questa volontà trascurò suo figlio Harry, il cui pensiero del padre è fortemente scisso tra l’amore che si prova verso un genitore e l’odio a causa della trascuratezza nei suoi confronti.

Il vero Goblin

Il Goblin è totalmente ossessionato da Spider-Man, dedicando tutta la sua vita nel cercare di distruggerlo. Man mano che avanza il tempo Norman e Goblin diventato due personalità completamente scisse, tanto da perdere costantemente il controllo. Negli anni Osborn tenta di farsi curare, ma inutilmente, poiché il suo alter ego continua costantemente a tormentarlo. Il Goblin è un’essere reale nella mente dell’uomo, tanto che alla fine cede nuovamente alla tentazione del potere e della distruzione. E’ stato ospite anche al Raft, ovvero la prigione per supercriminali dell’universo Marvel. Lì ebbe una profonda conversazione con se stesso, dove però fu convinto di essere quell’essere verde cui scopo era distruggere ogni stupido essere con poteri fuori dal comune. La sua azione più drammatica però fu quando scoprì la vera identità di Spider-Man. Dopo poco tempo gettò la ragazza di Peter Parker, ovvero Gwen Stacy, giù da un ponte causandone la morte. L’arrampicamuri giurò vendetta e, dopo uno scontro incredibile, per ironia della sorte il Goblin fu ucciso da suo stesso aliante mentre cercava di sconfiggere l’Uomo ragno

Nel gioco

Quello che sappiamo di Norman Osborn e di come è stato inserito all’interno di Marvel’s Spider-Man è davvero poco, anzi quasi nulla. Lo abbiamo visto appena nel trailer dedicato alla storia, e sappiamo che si sta battendo per la carica di Sindaco di New York. Per vedere la sua evoluzione dovremo per forza aspettare il titolo completo e vedere come andrà a finire.

Questo era tutto quello che c’era da sapere sul Goblin. Vi ricordiamo inoltre che abbiamo un’intera sezione dedicata a Marvel’s Spider-Man piena di curiosità e approfondimenti. Dopo l’uscita del gioco ci preoccuperemo anche di tenervi aggiornati con le varie guide.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.