Red Notice – Recensione del nuovo film Netflix con The Rock, Ryan Reynolds e Gal Gadot

Red Notice è un film d'azione: la missione è quella di rubare delle antichissime uova appartenute alla regina Cleopatra, ecco la recensione!

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Recensioni Lettura da 6 minuti
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Red Notice

Netflix ci porta in un mondo che somiglia al nostro, ma non troppo: in un universo costellato dalle solite commedie in salsa spionistica, questo Red Notice, che analizziamo in recensione, è una ventata di aria fresca. Anzitutto dietro alla telecamera c’è Rawson Marshall Thurber che di commedie e film action se ne intende (Dodgeball – Palle al Balzo o Skyscraper per citarne un paio), oltre la cinepresa invece il sempreverde Dwayne The Rock Johnson e il suo compagno di avventure Ryan Reynolds, con quest’ultimo che non smette di regalarci perle divertenti e mai banali, reinventando la comicità in chiave moderna. Due maschi alpha come loro meritano una donna altrettanto “alpha”, definizione che calza a pennello a Gal Gadot? Ebbene, allacciate le cinture, si parte per questa nuova avventura!

Dal passato ad oggi

Red Notice parla del passato e del presente: anticamente la sovrana d’Egitto, Cleopatra, possedeva tre uova d’oro massiccio ciascuna istoriata in maniera peculiare. Nel corso dei secoli tali uova vennero perdute e viste ricomparire nelle parti più disparate del globo, ovviamente è insito nei ladri più talentuosi l’istinto di provare a trafugarle. John Hartley (The Rock) è l’agente dell’F.B.I. incaricato di proteggere queste uova, due delle quali custodite rispettivamente in vaticano e presso un mercante di armi, mentre la terza è perduta nei meandri del tempo.

Nolan Booth (Ryan Raynolds) è il sedicente miglior ladro del mondo ed ha intenzione di provarlo rubando le due uova conosciute al globo e unendole alla terza che, si dice, lui solo sappia dove si trova. Sarah Black (Gal Gadot) è l’Alfiere: definita anche lei uno dei più grandi ladri di tutti i tempi è acerrima rivale di Nolan, e i due non fanno altro che fare a gara su quanti colpi mettono a segno.

Quindi Red Notice, in una serie di rocamboleschi episodi, vede Nolan e John fare squadra contro Sarah nella caccia alle uova, in un turbinio di battute, scazzottate e piani di azione alla Mission Impossible (qui la recensione di Fallout) davvero ben congeniati. Al netto di una trama che appare banale all’inizio, il film si distingue per una capacità registica non da sottovalutare, capace di valorizzare al meglio le espressioni dei personaggi.

Imbroglioni e ladri

In Red Notice c’è una dualità interessante: da un lato, la presenza fisica di Dwayne Johnson e dall’altra quella scenica di Ryan Reynolds. I due formano una coppia perfetta, capace di farci ridere e allo stesso tempo ragionare su temi profondi e ben scritti; i due personaggi si completano a vicenda, e sebbene tra i due sia sempre in atto un contrasto – del resto uno dei due è un ladro e l’altro fa parte delle forze dell’ordine – c’è anche spazio per amicizia e comprensione.

Gal Gadot gioca da sola: essendo l’unica donna con un ruolo centrale preponderante, ha vita facile sullo schermo, per quanto sia chiaro non manchi certo di qualità. La nostra eroina è capacissima di essere sensuale e misteriosa quando serve e non disdegna affatto di sporcarsi le mani picchiando il primo ignaro che le capita a tiro. Come dicevamo, il film ha dalla sua attori molto espressivi, di conseguenza un plauso va fatto al registe e sceneggiatore Rawson Marshall Thurber che è stato capace di cogliere l’essenza dei personaggi e farcela trasparire al punto che sembravano nostri amici durante lo svolgimento dell’azione.

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Il tema delle battute di Red Notice è grossomodo quello che leggete nel titolo di questo ultimo paragrafo: attuale, senza peli sulla lingua e battute sapientemente inserite in un contesto che si prende sul serio, ma che è capace anche di scherzare, esattamente come si fa nella vita di tutti i giorni. Tutto perfetto? No: in alcuni frangenti Red Notice perde un po’ di ritmo e sembra la solita solfa (cosa di cui abbiamo tenuto conto per il voto finale di recensione), salvo poi recuperare prontamente. Tutto questo spezza il ritmo, e non è molto piacevole. Quello che forse non va tanto per il verso giusto è il finale, o più precisamente il significato che porta con sé: va bene sfruttare attori e personaggi, ma non capiamo davvero perché ogni film ad oggi debba diventare un brand o comunque inaugurare una saga. Sembra che non si riesca più ad iniziare e finire un prodotto in due ore. Resta l’amaro in bocca per questo.

Red Notice
7
Voto 7
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.