MotoGP 18: il nuovo titolo di Milestone presente al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano

Sebastiano Italo "Ghraal Vakarian" Caradonna
Di Sebastiano Italo "Ghraal Vakarian" Caradonna Analisi Lettura da 4 minuti

Nei giorni scorsi siamo stati invitati da Milestone, l’italianissima software esperta in racing game, presso il Museo della Scienza e della Tecnologia a Milano per provare il suo ultimo gioiello, che a breve vedrà la luce sugli scaffali dei negozi, online e non. Tra le grandi, affascinanti opere di ingegneria create dall’uomo nel corso dei secoli a farci da teatro, abbiamo potuto mettere le mani sul nuovissimo MotoGP 18, in arrivo domani per PlayStation 4, Xbox One e PC e più in là anche Nintendo Switch. Milestone, però, ha deciso di fare le cose in grande e credendo fortemente nel suo titolo, ha permesso, nei due giorni successivi, il privilegio a tutti i partecipanti della mostra di poter provare il gioco presso le apposite postazioni da gaming.

Nella nostra prova, abbiamo potuto provare il titolo nella sua interezza, imbattendoci nelle migliorie grafiche, che regalano una maggiore immersione rispetto al capitolo precedente, e quelle tecniche, che fanno da preludio ad un nuovo inizio del brand. Tutto questo grazie all’adozione dell’Unreal Engine 4, permettendo a Milestone di presentare un realismo più accentuato sia in termini di fisica sia in termini di fedele riproduzione degli elementi di gioco. Come se non bastasse le due novità inserite, di cui vi parleremo domani in sede di recensione, aumentano esponenzialmente l’esperienza di gioco: la modalità carriera che permetterà di creare un pilota e seguirlo nella sua ascesa attraverso contratti e Gran Premi, e non potrà mancare l’aspetto legato agli eSports, settore nel quale Milestone vuole inserirsi con forza con il MotoGP eSport Champioship.

La prova di Milestone non cade a caso, ma avviene in concomitanza con la mostra “i Colori del Motomondiale” in onore di Aldo Druidi, colui che ha “colorato” la velocità. Grazie ad una guida esperta del museo che ci ha spiegato per filo e per segno tutto ciò in cui si siamo imbattuti. Abbiamo ammirato i lavori dell’artista, in particolar modo i caschi (ma anche moto e tute) ma anche appreso il suo modo di fare e vivere il suo lavoro. Abbiamo potuto ammirare l’intera collezione dei caschi fatti per il pluricampione Valentino Rossi e altri grandi piloti che hanno fatto la storia del Motomondiale.

Il fascino per la velocità, che Drudi considerava una peculiarità intrinseca dell’uomo, un bisogno ancestrale, nelle sue esplicazioni durante l’arco della storia dal dopoguerra in poi, abbiamo potuto ammirarlo nell’altra parte della mostra che si è tenuta in una parte non aperta al pubblico. In questa sala, oltre ad una serie di gingilli e macchinari scientifici con alle spalle anni di storia, abbiamo potuto ammirare la collezione, perfettamente ordinata, di moto che hanno fatto scuola e storia. Dalle più antiche Moto Guzzi, fino a esemplari di Vespa, Piaggio, Ducati e Aprilia. Un viaggio attraverso la nostra cultura nelle epoche e nei decenni fino ad oggi e a ciò che è diventato il mondo delle due ruote. E per questo non possiamo che ringraziare Milestone e il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano che ha ospitato la mostra.

Vi ricordiamo che domani sarà online la nostra recensione di MotoGP 18, nella quale affronteremo nel dettaglio tutti gli argomenti citati in questo speciale, e molti altri!

Condividi l'articolo
Filosofo e poeta a tempo perso e a tempo pieno. Ossessionato dall'arte nonché dai giochi e dal tema del viaggio. Studio per diventare game designer, ruolo ed ambito che rappresentano, ovviamente, una ossessione.