FIFA 18: lo scandalo Astori e la risposta di EA

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia GL Originals Lettura da 5 minuti

In questi giorni è stata scritta una delle pagine più drammatiche del calcio italiano: il capitano della Fiorentina, ex Cagliari e Roma, Davide Astori, si è spento. I compagni di squadra lo hanno trovato morto dentro il suo letto d’albergo la mattina del 4 marzo prima della partita Udinese-Fiorentina. Siamo su un sito di videogiochi, dunque non mi dilungherò troppo sulle varie vicende calcistiche che hanno accompagnato la prematura e drammatica scomparsa di questo ragazzo. Ci tengo a dire che, come amante del calcio, è difficile trovare le parole giuste per spiegare cosa ho provato dopo aver ricevuto questa tragica notizia. Contrariamente però non mi mancano le parole per descrivere quello che, purtroppo, è accaduto successivamente alla prematura dipartita di Astori: un caso che credo resterà per sempre uno degli episodi più brutti successi all’interno del mondo videoludico.

Mi sembra scontato dire che come in ogni settore anche nel panorama videoludico ci sono brave e cattive persone, frutta buona e frutta marcia, dunque in questo editoriale ci riferiremo solo a quegli utenti che, in maniera alquanto meschina, si sono subito approfittati della morte di Davide, un padre di famiglia prima che calciatore, per ricavarci dei vantaggi personali all’interno di FIFA 18. Alcune persone hanno pensato bene di prendere l’occasione al volo per speculare su questo drammatico fatto, mettendo la carta di FIFA Ultimate Team dell’atleta in vendita a prezzi davvero eccessivi, che ben si discostano dal reale valore dell’oggetto in questione. Trarre vantaggi da una situazione del genere già di per sé è una cosa vergognosa, farlo all’interno di un videogioco che, a parte qualche credito extra, non porta a nulla, è davvero qualcosa di schifoso. Purtroppo non si è trattato di un caso isolato, ma anzi, questa storia è andata per le lunghe, almeno fino a oggi.

Come è noto, tramite un accordo tra Electronic Arts, società produttrice del gioco, e la Fiorentina, Davide Astori resterà all’interno di FIFA 18. Un omaggio che la società ha voluto fare a quello che, a detta di chi lo conosceva di persona, era un grande uomo con valori veri, cose che nel calcio moderno sono sempre più rari da trovare e, proprio per questo motivo, le speculazioni sul suo alter ego virtuale sono davvero inaccettabili. La software house ha così deciso di intervenire con le maniere forti, limitando drasticamente quanto successo in questi giorni. A partire da oggi la figurina di Davide Astori non sarà più presente all’interno dei pacchetti FIFA Ultimate Team e sarà applicata anche un’ulteriore limitazione al prezzo massimo, qualora si volesse mettere all’asta la sua carta. Questa è una soluzione utile a preservare la memoria dello sportivo, lasciando così il ricordo dell’atleta e ponendo un freno a questo squallido escamotage per guadagnare.

Dire che quanto fatto da alcuni utenti fa schifo sarebbe limitante, dunque personalmente mi dissocio da questi finti “giocatori”, poiché gettano spazzatura (per essere educati) su un’intera utenza e, in un certo senso, sull’intero panorama videoludico. Peccato però che, come di consueto, sulle varie testate generaliste si è presa la palla al balzo per infangare come al solito i videogiochi, quando per noi utenti abbracciarsi e unirsi in questi momenti così drammatici viene quasi naturale. Ci sono tantissimi casi in cui i videogiocatori hanno mostrato esempi di solidarietà e vicinanza nei confronti di un dramma simile: ne potremmo elencare davvero tanti ma, uno dei più recenti e significativi, è stato quello in occasione della morte di Codex Vahlda.

Il ragazzo ventinovenne era un bardo di livello 50 all’interno di Final Fantasy XIV e, alla notizia della sua morte reale, tantissimi utenti si sono uniti alla sua gilda dando vita a una vera e propria veglia funebre per far sentire alla famiglia la vicinanza di tantissime persone colpite nell’animo, nonostante non si fossero mai viste di persona. Tutto questo per dire che non tutte le persone sono uguali, generalizzare su un intero panorama per colpa di qualche, anche se numeroso, sciacallo è qualcosa di impensabile, perché i veri giocatori si abbracciano in questi momenti, unendosi nel lutto e nella solidarietà di chi sta vivendo il dramma in prima persona.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.