Jesus Rolls – Recensione del nuovo film di John Turturro

Ecco la nostra recensione di Jesus Rolls, film di John Turturro da questo mese in oltre 100 sale italiane.

Alessandro Cialli
Di Alessandro Cialli Recensioni Lettura da 4 minuti
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Jesus Rolls

Jesus Rolls ci è stato presentato come un legame con il passato, spin-off di un personaggio iconico del 1998 inserito nel film cult Il grande Leboswki dei fratelli Coen. Tuttavia, tradendo le aspettative, dopo una prima sequenza iniziale in stile Coen il film assume la forma di un remake della commedia francese I santissimi (1974) di Bertrand Blier, con Gerard Depardieu.

John Turturro regista comico?

Attore e regista americano, Turturro torna dopo sei anni, a dirigere un’opera che lo vede come protagonista, insieme a Bobby Cannavale e Audrey Tautou. Il film precedente, Gigolo per caso del 2013, aveva una tematica che sembrava essere un filo nascosto per l’artista dietro le sue messe in scena, il sesso.

Jesus e Petey, rispettivamente Turturro e Cannavale, sono un duo moderno della versione di Don Chisciotte e Sancho Panza, col il fine della loro vita che si rivela essere quello di vivere all’avventura senza programmi prestabiliti, outsider della società che fintanto che possono vivono oltre i limiti della legalità, senza catene al collo. L’incontro con una donna dalla frangia rossa (Audrey Tautou) segna il primo passaggio significativo del film verso una dimensione successiva, un trio perfetto che condivide sesso e ruberie, vivendo ai margini della società, con un edonismo fanciullesco che però sembra essere la vera tematica del film.

Il sesso è, appunto, una tematica che abbraccia l’opera sin dall’inizio, da quando Jesus fa visita alla madre che nonostante l’età si prostituisce, una pratica completamente rigettata dal figlio. Il nostro protagonista è invece finito in carcere per un’accusa di pedofilia che, come si scopre durante il film, si rivela essere falsa.

jesus rolls

“Uomini che non comprendono le donne del tutto” (Turturro), è proprio in questo che il film esalta la caratteristica femminile più riflessiva e meno istintiva, che le porta ad essere incomprese. Susan Sarandon e Audrey Tautou, in questo esprimono agli antipodi alla perfezione, mood femminili alla ricerca esatta di un obiettivo, il piacere sfrenato e il raggiungimento dell’orgasmo.

Storia di un’utopia girata in tono comico, con molta ironia “british” che sicuramente non colpisce il pubblico latino, nonostante i due protagonisti siano proprio figli di quell’etnia e di quel mondo che Turturro utilizza come un cliché, atto a dipingere un quadro riconoscibile.

Un film da vedere, come spunto riflessivo

Jesus Rolls di sicuro non rispecchia le aspettive del personaggio, il campione di bowling visto nel 1998, ma se ci si distacca da quest’immagine, andando oltre l’icona creata, il protagonista prende una piega diversa e il sottotesto del film ci fa riflettere su quanto la vita possa essere diversa, se solo fossimo un po’ meno ansiosi nella continua ricerca di qualcosa. “Due idioti che cercano chissà cosa, è molto divertente…” (Turturro), una ricerca continua senza fine che è un loop, una dimensione parallela, un inno alla libertà e alla vita.

Il film è nelle sale italiane dal 17 ottobre (in oltre 100), come ha confermato, Lucy De Crescenzo, CEO de la distribuzione Europictures.

Jesus Rolls
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Voto 6
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