Con un metascore di 75 calcolando le varie versioni, The Flame in the Flood è uno dei titoli più apprezzati e controversi che hanno caratterizzato il primo quadrimestre del 2016. Il titolo presentato da Curve Digital, era dunque presente alla Gamescom 2017 di Colonia per promuovere la nuovissima versione del titolo che si appresta ad arrivare su nintendo Switch ad ottobre. Lì dove il gameplay e il gioco sono rimasti pressoché invariati, quello che dobbiamo prendere assolutamente in considerazione (e che ne segna il motivo più grande per un eventuale acquisto) è il “fattore Switch”. Al contrario di quanto pensavo all’idea iniziale di giocare questo tipo di survival su una console “portatile”, The Flame in the Flood si presta magnificamente a tale concetto a livello di giocabilità, fatta eccezione per l’impossibilità di salvare i propri progressi.
La morte permanente dunque, baluardo indiscusso di questo genere di roguelike, diventa l’unica spina nel fianco che in alcuni momenti della giornata (magari se ci troviamo a giocare in treno, o in pausa pranzo) può diventare assolutamente fastidiosa. Per fortuna però, ed è per questo che tale problema può essere sorvolato, nei momenti più “improvvisi” la possibilità di lasciare in standby la vostra console Nintendo sarà una vera e propria manna dal cielo. Sul piano dei comandi il titolo si difende senza infamia e senza lode, riprendendo passo passo le meccaniche e quasi la totalità dei tasti che abbiamo potuto sfruttare in un qualsivoglia pad su console o PC. Sul piano tecnico durante la nostra prova non abbiamo riscontrato anomalie di alcun tipo, né tanto meno cali di frame o difetti legati alla grafica. Unica grinza, la durata dei caricamenti leggermente elevata. Una volta uscito, consigliamo l’acquisto a chiunque voglia vivere una sfida appassionante (anche se cupa) in ogni posto possibile.