Il Corriere – The Mule, Recensione dell’ultimo capolavoro di Clint Eastwood

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Recensioni Lettura da 5 minuti
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Il Corriere - The Mule

Clint Eastwood è un nome che sa di leggenda, non solo perché il signore che lo porta sta in giro da ben ottantotto anni (ottantanove li compirà a breve in questo 2019), ma anche perché ancora oggi quest’uomo, questo mito indiscusso di Hollywood, è in grado di portare sul grande schermo una storia semplice, quasi banale e renderla grande, così grande da lasciare parte del pubblico senza parole a rimuginare su quanto visto e sentito. Mettetevi comodi, inizia il viaggio de Il Corriere – The Mule!

il corriere - the mule

Prima tappa

Earl Stone (Clint Eastwood) è un fioraio, una vera leggenda nel suo settore: vince premi nazionali, è apprezzato dai colleghi e perfino dalla concorrenza. Purtroppo l’avvento di internet mette in ginocchio anche un veterano di guerra come Earl che, spremuto dai debiti, si ritrova suo malgrado a fare da corriere per conto di un cartello della droga tra il Messico e lo stato dell’Illinois. Earl non è felice della sua situazione ma cerca di trarre il meglio dal peggio, come ha sempre fatto in tutta la sua vita. Sfortunatamente c’è poco altro che possiamo dirvi circa la trama, evitando spoiler che vi rovinerebbero il film, eccetto che la pellicola è basata su una storia vera, quella di Leo Sharp che negli anni ottanta contrabbandava droga per il cartello di Sinaloa; in Il Corriere – The Mule la storia è stata leggermente stravolta ed adattata ai tempi moderni, in un viaggio che passa dal duemilacinque al duemiladiciassette, con tutte le critiche e le complicazioni che un uomo anziano come Earl deve sopportare in questo periodo iper-tecnologico.

il corriere - the mule

Seconda tappa

Clint Eastwood è certamente la colonna portante de Il Corriere – The Mule ma nel cast spiccano attori “moderni” non da meno: troviamo infatti il “bello di Hollywood” Bradley Cooper accanto a Michael Peña, nei panni di agenti speciali delle DEA alle prese con ricerche e arresti locali, con la speranza di trovare un pesce grosso. Alle spalle dei nostri giovani agenti troviamo Laurence Fishburne, ormai veterano della polizia, alle prese con la direzione del reparto DEA; i tre interpretano alla perfezione il loro ruolo, senza apparire come eroi del domani ma come agenti contemporanei, alle prese con un lavoro normale che cercano di svolgere alla perfezione ma che ovviamente porta a degli sbagli non solo lavorativi. I panni della figlia di Earl Stone sono stati indossati e tirati a lucido da Alison Eastwood, cognome che non richiede presentazioni. Piuttosto, va posto un accento sulla sua interpretazione in questo film che, sebbene non si possa scendere nei dettagli per ragioni di trama, possiamo garantirvi da un contributo davvero importante al film, rendendo la scena davvero ricca di pathos. Dianne Wiest nei panni di Mary (la moglie di Earl Stone) è fenomenale: interpretare un ruolo simile con così tanta forza non deve essere stato affatto facile, ed è merito suo se il personaggio di Earl esce così forte dallo schermo; insomma, è proprio il caso di dire che dietro ad un grande uomo troviamo di certo una grande donna.

Il Corriere - The Mule

Fine della corsa

Clint Eastwood ci porta al cinema e porta a lezione di cinema tutti i sedicenti registi, dando un sonoro calcio a tutti i cinecomic e film fantaspaziali (che ci piacciono) possibili, dimostrando ancora una volta che si può raccontare e parlare di valori con cose semplici, quasi banali che spesso dimentichiamo. Earl ha tanti difetti che scoprirete essere probabilmente anche i vostri; Il Corriere – The Mule parla dunque di un uomo che porta la droga? Si, ma anche no: questo film racconta la storia di una famiglia, vissuta da diversi punti di vista, parla dell’amore, parla delle decisione giuste e di quelle sbagliate, ma talmente sbagliate che “fanno il giro” e diventano corrette; questo film parla del tempo ma non di quello atmosferico, parla piuttosto del tempo che passiamo e di come lo “investiamo”.

Potevo comprare tutto, eccetto il tempo!  –  Earl Stone

Il Corriere - The Mule
10
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.