La Profezia Dei Gemelli: intervista all’autore del romanzo, Davide Scardaci

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor GL Originals Lettura da 9 minuti

E’ davvero interessante scoprire quanto la vita faccia dei giri singolari: prima di fondare il giornale, ne ho fatte di cose. Passavo il tempo libero sui fumetti, videogiochi e il mondo delle carte collezionabili. Fu lì, tra una magia di Magic The Gathering ed una Coca-Cola che conobbi Davide Scardaci. Il tempo passa e può capitare di perdersi di vista. Anni dopo, incontrai di nuovo Davide, ancora una volta, tra me e lui c’erano delle carte: mi stava servendo una buona mano di Texas Hold’em, in una delle sale da gioco romane. Passa qualche altro anno ed eccoci qui: tra me e lui ancora carta, quella “virtuale” e quella stampata. Voglio che a raccontarvi la sua esperienza però sia lui stesso:

profezia

  • Davide, racconta ai nostri lettori chi sei!
    Sono un ragazzo che ha superato la trentina, ho girato tutto il mondo come croupier, poi ho deciso di fermarmi perché sentivo l’esigenza di raccontare ciò che avevo dentro. Ho scritto un romanzo fantasy partendo da un’ambientazione, il mondo delle “Terre Fertili”, su cui ho giocato per oltre dieci anni. Quando sono arrivato a scrivere l’ultimo capitolo del romanzo ho incontrato un amico di vecchia data, Giuseppe Barilaro, che apre la RedStar Gaming e mi propone di co-gestire la sala GdR della sua associazione (sua e dei soci Domenico e Marco n.d.r.).
  • Quando hai cominciato a scrivere?
    In quinto liceo ho concluso il mio primo romanzo, rimasto nel cassetto, come giusto che sia. Un tentativo che mi ha invogliato a provare e riprovare fino ad arrivare, tra una cosa e l’altra della vita, a “Terre di Confine” e alla decisione di pubblicare.
  • Parlaci di questo romanzo: so che è in uscita a breve su Amazon
    Volevo creare un mondo basato sul medioevo fantasy, garante di narrare una storia di intrighi, di rabbia e vendetta, giocata tra una corte medievale e i territori annessi. La storia narra le vicende della politica nella città di Porta del Gelo, dove il Re per legge è costretto ad abdicare al raggiungimento della maggiore età del primo erede maschio:

Il re dovrà avere un erede prima del trentesimo compleanno. Il Principe reclamerà il trono compiuti i ventitré anni.

Codice Legale di Porta del Gelo

Questa dinamica innesca un quantitativo di intrighi notevoli: il re non vuole lasciare il trono, la regina Lisandra protegge il figlio per garantirsi un posto di rilievo una volta che il principe Mork sarà salito al trono mentre Alastar, consigliere del re, è da anni impegnato in una guerra di potere contro la regina stessa, sia per tutelare gli interessi del re che per i propri scopi. L’astio tra Lisandra e Alastar, segna uno dei punti focali del romanzo: si contendono il potere con sotterfugi da ambo le parti, proprio perché non gli è possibile eliminarsi a vicenda. E’ un fantasy Low Magic, classico, nel quale il lettore può trovare un pizzico di magia messo al servizio di un trama intricata.

alastar

  • Tornando agli albori, dimmi la verità: il tavolo da Poker ha giocato un ruolo forte nella stesura di alcuni personaggi?
    Al tavolo da gioco si siedono tutti: in otto anni di lavoro ho conosciuto diverse sfaccettature caratteriali. Ho incontrato dal ricco al povero, dallo straniero all’italiano ed ho assistito ai più strani riti scaramantici esistenti. Questo mi ha permesso di avere una visione di insieme della società internazionale. Spesso si dice che il Poker è simile alla vita: vivendo dall’altra parte del tavolo, posso dirti che non c’è nulla di più vero. Molti degli intrighi che racconto nel romanzo, probabilmente, nascono da vicende a cui ho assistito e preso parte come addetto ai lavori: non c’è luogo più accattivante per un romanziere, di un casinò o di una sala da gioco romana. Tu non ne avresti preso approfittato?
  • Come sai, sono un cultore della letteratura Fantasy: creare un mondo fantastico, non è certo un gioco. Quanto tempo hai dedicato al tuo universo, alle terre che descrivi?
    Nasce prima l’ambientazione, poi il romanzo. Ho impiegato 12 anni a costruire Le “Terre Fertili”. Mio fratello Elio ha condiviso con me questa esperienza, aiutandomi e delineando la geografia del mondo: è una base di inestimabile valore. Se ci pensate bene, Il clima incide su usi e costumi, concezioni di vita, rapporti sociali e per tanto delinearlo al meglio è il motore del tutto. Costruito questo nesso ho cominciato a creare le prime città e a riempire ogni singola zona. Dopo qualche anno mi sono trovato dinanzi ad un papiro di appunti e ad una mappa che nasconde dietro ogni nome uno spaccato storico e un nugolo di personaggi. L’ambientazione è una specie di “malattia”: crei la prima città e non puoi fare a meno di pensare a chi la governa, a quanti figli ha, al matrimonio, ai servitori, alla corte. Il processo è inarrestabile e arriva sino all’abbozzare i caratteri di personaggi che si muovono sullo sfondo. Quando mi sono reso conto di avere abbastanza materiale, la storia che narro in “Terre di Confine”, è venuta a galla. In altre parole, il romanzo è una conseguenza dell’ambientazione.
  • Si dice spesso che il gioco di ruolo cartaceo è in decadenza: merito forse dell’intrattenimento videoludico sempre più potente. Invece, so che ti stai occupando di una realtà romana molto particolare, quasi una controtendenza: a te la parola!
    I giocatori di ruolo si dice che siano morti: mai stato d’accordo con quest’affermazione! Ho raccolto la “sfida” di Giuseppe che citavo prima, decidendo di collaborare alla gestione della sala GdR posta all’interno del Redstar Gaming. Dopo poco mi sono reso conto di avere ben 4 gruppi di giocatori, ciascuno composta da 6 elementi che spaziano dai 12 ai 45 anni, con esperienze di gioco totalmente opposte: alcuni ricercano un divertimento di vecchia data che alberga solo nella loro memoria, altri, i più giovani soprattutto, cercano un distacco dall’intrattenimento videoludico. Ho scelto di usare l’ambientazione de La Profezia Dei Gemelli, in particolare enfatizzando le vicende del primo libro, Le Terre di Confine, con lo scopo di creare un esperienza di gioco realistica, basata su personaggi vivi, in un contesto palpabile. Il gioco di ruolo è una sorta di teatro. Il Master, altri non è che il regista della vicenda: muove le fila della storia, ma senza i giusti attori, un solido scenario e degli npc di spessore, non potrebbe svolgere al meglio il suo compito. Ecco che il mondo che ho creato, si prestava a cornice perfetta per sviluppare un nuovo modo di giocare con la fantasia all’interno di una struttura preposta, pronta a lanciare la “sfida”

terre-fertili
Detto questo, l‘appuntamento è il prossimo 16 dicembre, neanche a dirlo, al RedStar Gaming di Roma, in via Squarcialupo 8 alle ore 21:00. Giuseppe Barilaro introdurrà l’autore che parlerà del romanzo e del mondo in cui è ambientato per poi leggere insieme a diversi attori il prologo. La serata si concluderà con un sessione dimostrativa di gioco di ruolo a cura di Davide Scardaci. Vi invito personalmente a dare un occhiata al sito ufficiale www.davidescardaci.net. Qui trovate la pagina dell’evento di lancio: vi ricordo che il libro sarà disponibile in formato eBook e cartaceo, per gli amanti della carta stampata!

lisandra

Condividi l'articolo
Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.