Le domande a Blizzard su Starcraft II – Gamescom 2016

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor News Lettura da 2 minuti

Ci accomodiamo nello slot della Blizzard in quel di Colonia, pronti per vedere una presentazione su maxy schermo del celeberrimo StarCraft II. Dopo pochi minuti inizia la presentazione che parte dagli albori del gioco, fino ai giorni nostri: le intenzioni della casa americana sono senza dubbio chiare, il gioco è in crescita (sfortunatamente non quanto i Moba nel nostro paese ci diciamo) e l’intenzione della proprietà è quella di rilanciare il gioco sotto molti punti di vista. Rendere il titolo più accattivante sotto il profilo social (non a caso, uno dei due presentatori indossa la maglietta di CarBot Animations, noto canale YouTube che recentemente è passato sotto contratto presso Blizzard).

StarCraft II Alarak ArthanisCi sarà un seguito per StarCraft II?
Al momento siamo concentrati sulla fase tre di Legacy of the Void

Avete dunque intenzione di lanciare StarCraft III alla fine del ciclo vitale di Legacy of the Void?
Attualmente non c’è un terzo gioco per la saga in sviluppo ma tutto è possibile, dipende dalle scelte della dirigenza

Come pensate di rilanciare il sistema competitivo del gioco?
Ormai gli e-sports stanno crescendo prepotentemente e siamo felici di poter dire di possedere uno dei titoli di maggior successo sulla scena: il nostro intento, oltre quello di sviluppare una campagna social, è quello di premiare ancora di più i giocatori, con skin uniche e truppe dedicate ad esempio

Come funziona Alarak il nuovo personaggio che comparirà anche in Heros of the Storm?
Il nuovo Protos ha dalla sua delle truppe interessanti: i Supplicanti che sono a tutti gli effetti truppe che combattono con voi nelle battaglie, non hanno chissà quale potenza ma al momento giusto possono essere sacrificate in favore di salute e mana per il nostro eroe Alarak.

 

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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.