Divertirsi con i boardgames nonostante il decreto e l’imperversare del virus non è un’utopia: anche questa settimana vi proponiamo due recensioni di titoli da giocare in solitario, Lux Aeterna e Chronicles of Frost. Se vi siete persi il primo appuntamento, recuperatelo a questo link!
Lux Aeterna
Titolo del 2019 di Tony Boydell pubblicato da Frosted Games e Surprised Stare Games, Lux Aeterna è ideato come gioco esclusivamente single player. Ci troviamo soli, in prossimità di un buco nero, con la nostra nave pesantemente danneggiata e sempre più vicina all’orizzonte degli eventi. Abbiamo dieci minuti per ripristinare i sistemi e scongiurare il pericolo. Lux Aeterna si gioca con un timer (o con una delle soundtrack messe a disposizione): terminato il tempo disponibile verremo risucchiati dal buco nero perdendo la partita.
In un turno di Lux Aeterna pescheremo 4 carte dal mazzo e dovremo decidere velocemente come posizionarle: due di loro andranno utilizzate per il loro effetto negativo (uno dei sistemi si danneggia, la nave si avvicina all’orizzonte degli eventi di una certa distanza), una per il suo effetto positivo, l’ultima carta va messa da parte per il turno successivo.
L’impostazione del gioco è bella ed originale, il ritmo frenetico. Il titolo punisce le esitazioni nel prendere una decisione: nei momenti di incertezza, l’ansia causata dal timer ci porterà spesso a fare scelte non ottimali. La rigiocabilità è garantita dalle diverse carte “sistema” che offrono un gran numero di combinazioni e dai diversi modi proposti per rendere il gioco più difficile.
Ci è dispiaciuto per la grafica del gioco, quasi mai all’altezza: le illustrazioni sono poco curate, le carte sistema invece non hanno altro che un testo su uno sfondo colorato. Per il prezzo proposto tuttavia il gioco rimane un buon acquisto.
Voto: 6/10
Chronicles of frost
Concludiamo con Chronicles of Frost, di cui vi avevamo già parlato in un nostro report di Essen Spiel 2018.
Si tratta di un deckbuilding di Błażej Kubacki pubblicato da NSKN Games ed ambientato nel mondo fantasy del noto Mistfall.
Il problema principale che avevamo riscontrato in fiera era la scarsa interazione fra i giocatori: ciò che non avevamo intuito è che, in modalità single player, il titolo fosse un autentico gioiello.
Alla tradizionale dinamica del deckbuilding il titolo affianca un paio di meccaniche che ci hanno piacevolmente colpito: la prima è costituita dalla skill del nostro personaggio, ovvero un segnalino spendibile una volta per turno per attivare la metà inferiore (e più potente) di una carta giocata. Ciò renderà più o meno interessanti le carte disponibili nel mercato in base alla skill in nostro possesso (ed ovviamente nel corso della partita otterremo nuove skill).
La seconda dinamica è quella della “distruzione” delle carte: in Chronicles of Frost ogni carta ha due punteggi, il primo applicabile se a fine partita è ancora nel nostro mazzo, il secondo se è stata eliminata. Il problema è che, ad offrire tanti punti una volta eliminate, sono proprio le carte più forti che vorremmo tenere nel mazzo. A differenza di altri deckbuilder, in cui conviene sempre eliminare le carte iniziali per pescare più spesso quelle acquistate nel corso della partita, qui la decisione non è sempre scontata, anzi, spesso è molto sofferta.
Confermiamo le nostre prime impressioni sui combattimenti, che ci erano apparsi un po’ sottotono: gli scontri però sono soltanto un aspetto del titolo, incentrato più sull’esplorazione, sul completamento di quest e sull’ottimizzazione del proprio mazzo.
Insomma, se in multiplayer continuiamo a preferire Clank! fra i deckbuilding fantasy, in single player questo titolo si è rivelato una scelta eccellente, per noi anche superiore al celebre Mage Knight.
Voto : 7/10
Si conclude il nostro appuntamento settimanale con le recensioni in single player, che tornerà la settimana prossima con due nuove mini-recensioni.
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