Call of Duty: Infinite Warfare – svelati nuovi dettagli

Fabio "Super[C!T]Guy" Di Lorenzo
Di Fabio "Super[C!T]Guy" Di Lorenzo News Lettura da 3 minuti

Brian Horton, Direttore artistico senior di Call of Duty: Infinite Warfare, ha svelato nuovi dettagli sul gioco, concentrandosi in particolar modo sulle difficoltà avute nel creare un’universo fantascientifico, ma che allo stesso tempo fosse plausibile all’interno dell’ultima fatica di Infinity Ward.

Una delle cose che desideravamo fare era rivalutare l’impianto di Call of Duty che ben conosciamo per cogliere le opportunità di ampliarne la meccanica ed effettuare qualche esperimento visivo mai tentato in precedenza”, ha dichiarato Horton a PlayStation Blog “La sfida che si prospettava era quindi: beh, che aspetto avrà?”.
Così, abbiamo scelto un approccio che prevedeva la fusione della NASA con la Marina coniugando gli elementi navali con gli aspetti militari, come nel caso delle corazzate. Lanciandole nello spazio nello stile della NASA, la fusione ha dato origine a quello che riteniamo un futuro plausibile.”                Call of Duty

Call of Duty

Se ci si attiene scrupolosamente a tutto quel che è corretto dal punto di vista scientifico, si rinuncia ad alcuni dei principi fondamentali che rendono grandioso Call of Duty”, ha dichiarato “Occorre destreggiarsi e addomesticare un po’ la realtà per ottenere quel che si desidera davvero dall’esperienza. Ci prendiamo quindi qualche licenza scientifica: in definitiva, si tratta di un prodotto commerciale di massa come lo sono i film d’azione, ma vogliamo anche tenerci alla larga dai raggi laser e dagli alieni.

E iniziamo a pensare: quando la gravità è nulla ci si sposta lentamente, quindi mi servirà qualcosa che mi permetta di attraversare lo spazio con rapidità… E, così, è nata l’idea del rampino.” ha dichiarato Horton, che poi ha aggiunto “Posso scegliere un luogo e raggiungerlo all’istante o posso servirmene per afferrare un nemico attirandolo verso di me. Per noi, la meccanica del rampino si avvicina ai confini della fantascienza, ma è comunque plausibile che qualcuno possa averlo inventato. Abbiamo svolto qualche ricerca per verificare se fosse possibile simulare il suono nello spazio, dal momento che in ambito militare l’assenza di suono potrebbe essere seriamente deleteria. Si tratta di segnali necessari (esplosioni, proiettili che sfrecciano vicinissimi) per sapere come reagire. E sono anche importanti per il giocatore. Nel gioco, la vostra tuta è in grado di simulare i suoni e gli impatti attraverso i fotoni, sicché siete tatticamente consapevoli dell’ambiente in cui vi trovate. Abbiamo leggermente smorzato il suono, ma è comunque presente per fare in modo che il giocatore si diverta. Anche in questo caso, non parliamo di fantascienza: è del tutto plausibile.

Cosa ne pensate delle dichiarazioni rilasciate da Horton? Fateci sapere la vostra opinione lasciando un commento sotto la news, altrimenti visitate la nostra pagina facebook!

Condividi l'articolo