Hands On Dark Souls III Milan Games Week

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor News Lettura da 3 minuti

La mia prova di Dark Souls III è stata tra il rocambolesco e il divertente: eccovi il il racconto delle mie due ore e mezza di fila allo stand di Bandai Namco.

Dark Souls 3 Immagini (3)

Mi presento allo stand Bandai Namco e chiedo di poter provare il gioco: mi viene risposto che nonostante io sia un giornalista non è previsto un accredito stampa. In sostanza mi tocca fare la fila: poco male, per dare una chiara visione del titolo ai nostri lettori questo ed altro! Gambe in spalla mi ritrovo l’ultimo di una coda sufficientemente lunga. Dopo circa una mezz’ora mi faccio dei nuovi “amici” e mi diverto a discorrere con loro su Bloodborne, la saga di Dark Souls e perfino di Demon’s Souls che molti di loro non hanno mai giocato per eccessiva paura. Arrivati in prossimità della prova ci viene detto che abbiamo ben sei minuti per giocare: un tempo decisamente troppo basso per un titolo simile, ennesima figura barbina in quanto la gestione di uno stand per un titolo di così rilevanza poteva svolgersi in maniera più oculata, tanto più che entravano ben sei persone alla volta.

Mi siedo e pad alla mano scelgo al volo la mia classe prediletta: il cavaliere per me la vince su tutte alla prima giocata! Qui scopro subito la grande novità del titolo, le cosiddette “stance” o “posizioni” se vogliamo. Premendo il tasto L2 (la prova era su Sony PlayStation 4) il nostro personaggio assumerà una posizione che darà origine a colpi peculiari e diversi per ogni arma. Tali mosse consumano il mana anche per un personaggio che intende combattere prevalentemente in corpo a corpo ed essendo il primo capitolo che presenta le pozioni del mana per questa saga, la faccenda si fa molto interessante.

Detto questo, il gioco pare davvero più semplice del solito se si è giocato Bloodborne perché la fluidità che lo ricorda è davvero molto simile. Nella mia prova non ho mai usato lo scudo perché non ne sentivo la necessità ma sono sicuro che andando avanti mi avrebbe fatto comodo poterci puntare un po.

Detto questo, Dark Souls III si presenta davvero bene, con una grafica superba e quel gameplay che solo Hidetaka Miyazaki può rendere unico ogni volta!

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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.