Scopriamo insieme vizi e segreti di The Witcher 3: Wild Hunt!
Il titolo in questione è uno dei più attesi del 2015: The Witcher 3: Wild Hunt! Se fossi uno del team di sviluppo di CD Projekt RED, sentirei certamente la tensione ogni singolo giorno di lavoro, perché quando si crea un titolo che la gente ama tanto visceralmente e si arriva al terzo capitolo della saga, si rischia di fare un capitombolo.
Bene, vi annuncio fin da ora che il rischio è concreto: iniziamo con i pro del titolo e poi possiamo ai contro! In primissima battuta possiamo dire che la scelta di permettere ai giocatori di scegliere il percorso della storia dei primi due capitoli sotto forma di intro all’inizio ci è piaciuta più o meno: avrei preferito di gran lunga una rimasterizzazione in HD dei precedenti capitoli in modo da poterli rigiocare su Sony PlayStation 4 e Microsoft Xbox One ed avere cosi una traccia concreta del passato del mio Strigo.
In secondo luogo, differentemente dai precedenti capitoli, la storia del gioco sarà un po’ più lenta: ci ritroveremo infatti in un lungo tutorial che ci permetterà di muovere i primi passi all’interno di The Witcher 3: Wild Hunt!
Nel gioco, sarà possibile avventurarsi in ogni dove, permettendo non solo di conoscere ed apprezzare l’intero mondo esplorabile ma anche le persone che ci vivono: sarà infatti possibile approfondire a pieno i dialoghi perché avremo sempre a disposizione l’opzione per chiudere in breve il discorso, permettendo a chi vuole di sentire tutto e chi invece preferisce un saggio del dialogo di sviare in fretta. Geralt Di Rivia potrà esplorare in lungo e in largo e diremo anche comodamente perché potremmo scegliere di farlo in tre diversi modi:
- Andare a piedi, tagliando per boschi o villaggi e città
- Girare a cavallo senza seguire il sentiero
- Seguire il sentiero con il cavallo che mediante la pressione di un tasto seguirà automaticamente il percorso, permettendoci di godere a pieno paesaggio.
Il viaggio rapido è presente nel titolo ma per i nostalgici del gameplay realistico si può scegliere un opzione che permetterà di correre senza trovarsi invischiati nel combattimento e permettendoci di goderci in tempo reale lo spostamento del Witcher.
Se da un punto di vista strettamente sensoriale e visivo il titolo non annuncia brutte sorprese, dal punto di vista di gameplay invece il problema è quasi sempre lo stesso: il sistema di combattimento non è stato cambiato molto rispetto al precedente capitolo e soffre dei medesimi problemi quali la mancanza di un vero feedback all’arrivo di un colpo o di una parata, colpi imprecisi, personaggi che si incastrano nell’ambiente circostante e in generale un senso di leggerezza.
Dal punto di vista della scoperta invece il titolo offre una vasta gamma di opzioni: andare a caccia non sarà una vera passeggiata e scoprire indizi sarà fondamentale per la riuscita negli scontri. Unica nota dolente è l’uso un po eccessivo della modalità di investigazione alla Batman Arkham che ritroviamo presente anche in questo titolo.
Detto ciò possiamo dire che alcune ombre compaiono su un titolo che sembrava già convincente sulla carta: qualche mese di lavoro ancora lascia ben sperare, mentre vi scrivo hanno perfino annunciato una modalità di difficoltà Insane con Permadeath o se preferite Hard Core Mode. Appuntamento il 19 Maggio con The Witcher 3: Wild Hunt!