GameScope #03: Binary Domain

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Rubriche Lettura da 5 minuti

Bentornati amici di Game Legends con il terzo numero della rubrica GameScope! Quest’oggi andremo a parlare di un titolo che molto è stato apprezzato dalla critica e dai fortunati che lo hanno acquistato, ma che ben poca fortuna ha avuto sotto il piano delle vendite e della fama. Con l’imminente rilascio di Mass Effect Andromeda, quale titolo migliore da analizzare se non Binary Domain? Sparatutto in terza persona sviluppato da Yakuza Studio e pubblicato da SEGA, che ha visto la luce per PC, PlayStation 3 ed Xbox 360.

Il titolo è ambientato a Tokyo nel 2080. L’uomo ha ridotto la Terra alla devastazione per il surriscaldamento globale, lasciando 3/4 della Terra stessa inabitabile. E’ stato costretto quindi a ricostruire città sopra al livello del mare, e per farlo, a causa delle innumerevoli morti, ha utilizzato come forza lavoratrice i robots. Questi ormai all’ordine del giorno nella vita di ogni essere umano, vengono assemblati dalla Bergen Company, azienda Americana, in netto contrasto con l’Amada Corporation, che afferma che l’idea stessa dei robots fosse di loro proprietà, e quindi rubata dalla Bergen. La disputa si concluse a favore di quest’ultima, lasciando quindi il 95% del mercato robotico controllato dalla Bergen stessa.2412189-binary_domain_squad

Tutto sembra ormai stabilizzarsi attraverso la “Nuova Convenzione di Ginevra”, leggi che tutelano gli umani dai cyborg: una su tutte, la “clausola 21”, afferma che non possono essere costruiti robots che potrebbero essere confusi per esseri umani, chiamati “Figli del Nulla”. 150 stati firmano queste leggi, creando una task force mondiale chiamata “Rust Crews”, con il compito di far rispettare la Convenzione, specialmente la “clausola 21”. Il gioco inizia con un attacco da parte di un “Figlio del Nulla” al quartier generale della Bergen. Attacco attribuito poi al fondatore della Amada corporation, chiamato Yoji Amada. Così viene inviata una Rust Crew formata dal protagonista, Dan Marshall, il suo compagno d’armi Roy Boateng, e altri soldati come Faye Lee, Cain, Rachel Townsend e Charles Gregory.

Le caratteristiche fondamentali di Binary Domain sono molteplici: si nota subito una IA dei nemici molto caratterizzata. Inoltre, anche se la squadra sulla lista è composta da 6 personaggi, in realtà, per plot devices vari sarete costretti a dividervi, dovendo scegliere due compagni da portarvi dietro (poiché il personaggio che controllerete per tutto il gioco è Dan Marshall). Ogni personaggio ha un’abilità unica e una predisposizione a un determinato tipo di armi, trasformando la scelta dei vostri accompagnatori in qualcosa di tattico. Inoltre, durante il gioco, vi ritroverete a interagire con i vostri compagni in due modi: in primis, potrete impartire loro dei comandi vocali (tramite Kinect su Xbox 360 e con auricolare su Ps3 e PC. A mali estremi, con il D-Pad) per gestire la zona di battaglia in modo adeguato. Inoltre durante le fasi esplorative essi vi parleranno, e in base alla risposta data, salirà o meno la vostra reputazione nei suoi confronti. Meccanica inserita semplicemente a scopo ludico? niente affatto: vi basti pensare che in base alla vostra reputazione, avrete diversi finali.22092BinaryDomain_05_00873

Le fasi shooter in Binary Domain ricalcano i classici TPS: copertura, sparatoria, abilità, copertura, ricarica. Anche se sembrano ripetitive però, non annoiano mai, rendendo queste routine indispensabili e divertenti. Il sonoro delle armi risulta realistico e dona un tocco di classe al gioco, aggiunto al carisma di molti personaggi. Il protagonista stesso ha un’appeal particolare, un carattere deciso che lo fa risultare molto “spaccone”, e da subito mostrerà interazioni ben diverse con i vari personaggi. Non immedesimarsi sarà impossibile. Inoltre, sappiate che sono frequenti scene molto “cool” che donano al giocatore quella che definirei una “botta di adrenalina”.

La trama di Binary Domain presenta spesso colpi di scena mai scontati, dai primi capitoli fino alla fine, lasciandovi addirittura a bocca aperta in più di una occasione. Unica pecca che stona però, è il doppiaggio dei personaggi comprimari, che arranca in molte scene e non è proprio ottimale. Il titolo presenta anche una divertente modalità multiplayer, ma il fulcro del titolo rimane senza dubbio la trama, con una campagna single player da giocare e rigiocare. Piccolo consiglio: uno dei finali, il migliore a mio avviso, sarà sbloccabile solamente giocando a modalità difficile, quindi se volete vederlo, dovrete sudare di brutto!

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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.