La prima volta che abbiamo sentito parlare di Super Mario RPG è stata diversa per ognuno di noi, nel tempo e nello spazio: c’è chi ha saputo di questo titolo in collaborazione tra Nintendo e SquareSoft già nel 1996, magari sfogliando le pagine di qualche rivista videoludica d’oltreoceano, bramando con estrema invidia quei personaggi, quelle musiche e quelle battaglie che avevano circumnavigato l’Europa senza culminare in un ancoraggio.
Altri ancora avranno sentito parlare di questo “leggendario” RPG solo tramite video gameplay su YouTube, chiedendosi come mai, nonostante il passare degli anni, il gioco continuasse imperterrito ad evitare il nostro paese. abbiamo dovuto aspettare la Virtual Console di Nintendo Wii, infatti, per metter mano in maniera “legit” al titolo per la prima volta. Infine, c’è chi ha sentito parlare per la prima volta di Super Mario RPG proprio in occasione del recente Nintendo Direct, che ne annunciò il remake che lo rese per la prima volta, e senza intoppi, disponibile a livello globale. Cosa accomuna tutti questi prototipi di giocatore? La curiosità di scoprire come Nintendo abbia deciso di presentare al pubblico europeo questo titolo inusuale, progressista e, a tutti gli effetti, leggendario. Obbiettivo della nostra recensione di Super Mario RPG è, ovviamente, scoprirlo insieme!
Un classico da (ri)scoprire
Cosa succede se mescoliamo il mondo di Super Mario al gameplay dei JRPG? Questo è quello che si chiesero Nintendo e SquareSoft nell’atto di realizzare Super Mario RPG e, nel 2023, ci chiediamo se questa formula sia ancora convincente come lo fu all’epoca.
Partiamo dal presupposto che l’originale Super Mario RPG sia un titolo dal valore inestimabile per quello che è stato poi il futuro, dal 1996 a oggi, degli spin-off dell’idraulico baffuto: le serie di Paper Mario e di Mario & Luigi, senza questo esperimento, non sarebbero probabilmente mai venute alla luce.
La creatività degli sviluppatori emerge nei dialoghi, nell’ironia delle situazioni e nel mondo strampalato che fa da ambientazione ad una vicenda 100% in linea con gli standard marieschi: il Fabbro Magno e i suoi scagnozzi seminano il panico nel Regno dei Funghi e, come sempre, sarà Mario a doversi fare in 4 per risolvere una situazione che va… al di là del cielo!
Affiancati da un party composto da vecchie conoscenze e personaggi inediti, dovremo attraversare il Regno dei Funghi alla ricerca delle 7 stelle, necessarie per ricomporre la Via Stellare, e salvare tutte le varie popolazioni che abitano il bizzarro mondo di gioco.
Vintage “ben curato”
Per comprendere al meglio il tipo di impegno preso da Nintendo nell’operazione di recupero di Super Mario RPG, risulta necessario partire proprio dal mondo di gioco: ogni elemento visibile su schermo è una vera e propria delizia per gli occhi. La cura e la fedeltà di Nintendo emergono nella scelta dei colori, nelle luci, nelle animazioni, nella struttura dei modelli 3D di amici e nemici e soprattutto nelle nuove e curatissime cutscenes.
In tal senso è certamente degno di elogio anche il lavoro dietro alla colonna sonora, iconica come poche altre nella lunghissima carriera dell’idraulico baffuto, che risplende da un’ambientazione all’altra portando con sé atmosfera e romantica nostalgia.
Possiamo affermare che, tenendo conto solo del lavoro fatto da Nintendo per ampliare l’esperienza nel 2023, il rifacimento artistico sia la punta di diamante di questo lavoro di riproposizione, mentre ci sono purtroppo altri fattori di rilievo che non hanno ricevuto altrettanta maniacale cura.
La sfida più grande
Uno dei fattori che rende Super Mario RPG un titolo diverso dalle altre avventure dell’idraulico baffuto è certamente il gameplay che adotta in pieno lo stile di Square pur smussando gli angoli della difficoltà e della complessità generale.
Questo elemento è stato trasposto dal 1996 al 2023 portando con sé una serie di modifiche che non possiamo ritenere all’altezza del lavoro sotto il profilo artistico. Super Mario RPG gode di un’interfaccia pulita e di comandi semplici: attacchi, attacchi speciali, possibilità di eseguire combo e parate “in tempo reale” che già su SNES rendevano il titolo molto più interattivo e coinvolgente degli altri comprimari del genere JRPG.
Queste dinamiche semplici e dirette, nate per far avvicinare anche i meno esperti al mondo JRPG, non riescono però a convincere sotto il fronte della difficoltà: abbiamo giocato la modalità più difficile tra le due selezionabili, la “Normale”, e abbiamo rinvenuto un livello di difficoltà decisamente mal calibrato.
Se da una parte abbiamo infatti attacchi degli alleati estremamente potenti (per non parlare di attacchi speciali ed attacchi di gruppo, oltre che a piccoli “aiuti da casa”) abbiamo d’altra parte una gestione ben poco generosa delle finestre temporali che, solo tramite il giusto tempismo di pressione di un pulsante, consentono combo e parate perfette, con queste ultime spesso necessarie in gran numero per uscire vincitori da determinati scontri che, per questo motivo, figurano più che sfidanti, frustranti.
Segnaliamo inoltre un’IA dei nemici eccessivamente bassa, altro fattore che porta, soprattutto nelle battaglie più strategiche, a dilungamenti e situazioni di stallo decisamente evitabili.
Un’operazione necessaria? Forse
Super Mario RPG arriva su Nintendo Switch senza snaturare quando ideato da SquareSoft e Nintendo nel 1996 ma, allo stesso tempo, sembra non offrire davvero una nuova chiave di lettura ad un titolo che, proprio perché vicino al compimento dei 30 anni, avrebbe magari necessitato di un diverso tipo di svecchiamento.
Intendiamoci, il gioco inserisce elementi che lo rendono a conti fatti più moderno (come il salvataggio automatico, il viaggio rapido e frequenti e precise indicazioni sul da farsi per proseguire nella trama)… Ma proprio questi non vanno ad arrotondare l’esperienza, già di per sé mai strutturalmente complessa, e non fanno altro che renderla eccessivamente “protettiva” nei confronti dei giocatori, che si sentiranno costantemente presi per mano, volenti o nolenti, per poi scontrarsi in maniera violenta con quei piccoli problemi di frustrazione già accennati.
Piccoli sprazzi di modernità
Possiamo affermare che Super Mario RPG, nella sua versione del 2023, non riesce a sfruttare appieno il potenziale di miglioramento proprio di un titolo così in là con gli anni: evidenziamo innanzitutto la totale assenza di meccaniche che rendano Switch qualcosa di più di una semplice piattaforma di supporto (e sappiamo bene che, tra comandi touch-screen e controlli in movimento, le possibilità vi erano eccome).
Ci sembra inoltre doveroso segnalare che l’avventura, dato il basso rischio di incappare in situazioni di blocco, può durare una decina di ore, con modalità post completamento che aggiungono ben poco alla longevità generale del titolo: fatta questa precisazione, riteniamo che il prezzo di lancio possa essere uno dei maggiori deterrenti nell’ambito delle vendite di un titolo che merita di essere giocato, a prescindere da longevità ed età delle sue meccaniche.
Il gioco, per concludere, si comporta piuttosto bene sia in versione docked (TV) che in versione portatile: Nintendo Switch non fa fatica nel processare ambientazioni piene di nemici e NPC (se non in rarissimi casi) e non abbiamo incontrato problematiche preoccupanti in merito all’input lag.