Microids ha proposto un nuovo titolo dedicato alle avventure del detective Poirot, stavolta dal capolavoro di Agatha Christie Assassinio sull’Orient Express, di cui vi parliamo in recensione. Abbiamo intenzione di esplorare insieme a voi il particolare viaggio offerto da questa avventura investigativa.
Come già detto questo videogame è ispirato all’opera originale della celebre scrittrice britannica, e presenta alcune novità in grado di attirare l’attenzione, anche di coloro che già conoscono la trama. Una mossa più che saggia, oseremmo dire, per catturare una fetta di pubblico sostanziosa. Ambientato nel 2023, il gioco introduce la modernità attraverso oggetti come gli smartphone, oppure sostituendo oggetti tradizionali come la pipa con una sigaretta elettronica. Una scelta che ha il suo peso, soprattutto a livello storico, ma che alla fine dell’opera avrà reso l’esperienza comunque piuttosto gradevole.
Anche l’interpretazione di Poirot si discosta da quelle viste in precedenza, presentando un investigatore caratterizzato da un aspetto decisamente diverso, seppur con i suoi canonici baffi. Tra le aggiunte da menzionare c’è inoltre la detective Joanna Locke, che ha seguito le vicende riguardanti l’assassino, al di fuori dell’Orient Express. Dopo avervi dato un’infarinatura di quello che dovrete aspettarvi dal gioco, entriamo nel vivo della nostra recensione, con considerazioni dettagliate non tanto sulla storia, quanto sul gameplay, che ci ha fatti sentire dei veri investigatori a tutto tondo.
Narrazione e gameplay che funzionano
…E che vi fanno sentire all’altezza. Sicuramente uno degli aspetti più distintivi di Agatha Christie in generale, e di Assassinio sull’Orient Express in particolare, risiede nella trama estremamente coinvolgente. Mentre molti potrebbero attendersi unicamente dialoghi o una semplice narrazione, il titolo in questione offre molto di più e il dinamismo è sufficiente per non farvi annoiare mentre aiutate Poirot con le sue imprese. Una considerazione non da poco se tenete presente che chi vi scrive non è un enorme fan di questo genere videoludico in particolare.
Dal punto di vista del gameplay, Agatha Christie: Assassinio sull’Orient Express si discosta nettamente dai precedenti titoli, ovvero The First Cases e The London Case. Mentre il primo si concentrava principalmente sulla narrativa, il secondo tentava di adottare un approccio più leggero con elementi tipici di avventura/punta e clicca. Questo nuovo capitolo, abbandona l’approccio isometrico visto nei titoli precedenti e adotta una visuale in terza persona, con una telecamera posta dietro alle spalle del personaggio. Questa scelta, moderna – e oseremmo dire quasi obbligata – si adatta bene alle ambientazioni ristrette del treno, fornendo un’esperienza di gioco molto più coinvolgente. La prospettiva in terza persona (e talvolta in prima durante specifiche interazioni)consente di presentare in modo più efficace le scene investigative.
Anche per investigatori in erba
La dinamica di gioco si muove in maniera piuttosto convenzionale e questo, ovviamente, ce lo aspettavamo in pieno. Il protagonista si muove attraverso gli scenari e interagisce con diversi elementi che svelano indizi, nulla di più lineare. Il fulcro del gioco, però, ruota attorno al dover smascherare le menzogne dei sospettati, individuando la frase falsa nelle loro affermazioni e selezionando la prova che la contraddice. Il che non solo è estremamente divertente e assicura un grado di coinvolgimento davvero alto, ma in più sbagliare non vi causa alcuna penalità. Se si commette un errore, basterà riprovare le altre opzioni, con l’unico “danno” di perdere alcuni trofei, dunque nulla di estremamente preoccupante se non per gli amanti del completismo. Certo, quest’ultima cosa dagli amanti delle sfide e degli investigativi potrebbe non essere totalmente gradita, dato che in molti titoli del genere, ad oggi, ogni scelta ha una conseguenza, come se si fosse nella realtà.
Il coinvolgimento attivo è richiesto anche nella risoluzione di enigmi legati agli oggetti raccolti. La quantità e la complessità di questi enigmi variano notevolmente tra la sezione basata sul romanzo e quella di creazione originale.
La sezione iniziale (che costituisce la maggior parte del titolo) presenta una serie di sequenze di gioco molto basilari e stereotipate. Tuttavia, questi enigmi non solo servono a spezzare le lunghe sequenze di dialogo che altrimenti sarebbero poco sopportabili, ma spesso vengono utilizzate per introdurre una varietà nell’esperienza di gioco. Nel proseguire l’avventura, si nota che le sfide diventano sempre più intricate. In alcuni momenti, le istruzioni si fanno meno chiare – dobbiamo ammetterlo – per cui abbiamo avuto necessità di sfruttare il sistema di supporto inserito in Assassinio sull’Orient Express. Gli sviluppatori, infatti, hanno incorporato degli indizi per guidare chi potrebbe bloccarsi in fasi avanzate del gioco. Il primo indizio indica una direzione, il secondo specifica il passaggio da svolgere, e il terzo svela la soluzione per permettervi di non rimanere fermi a un punto della storia per ore. Dobbiamo dirvi che non abbiamo avvertito la necessità di utilizzarlo con frequenza ma alcune parti si sono innegabilmente rivelate più faticose di altre.
Il gioco rimane principalmente narrativo e si rivolge a chi desidera vivere una storia coinvolgente piuttosto che cercare soluzioni enigmatiche di alto livello. Il che permetterà a tutti di sentirsi all’altezza di provare il gioco, un particolare che riteniamo davvero valido e che rende il titolo accessibile un po’ a tutti.
Ultima parte della nostra recensione, dedicata immancabilmente all’aspetto e alla grafica di questo interessane titolo Microids. Non possiamo mentire: per quanto il gioco sia gradevole, ritrovarsi immersi in un mondo con una grafica simile nell’era ormai più che avviata della next gen, pesa non poco. Il tutto è realizzato con cura per i dettagli, specie d’arredo, ma personaggi e volti, specie quando animati, dimostrano davvero tantissime carenze. Un punto che magari, anni fa, avrebbe avuto minor valore, ma che ormai per questioni meramente tecniche pesa irrimediabilmente sull’esperienza finale, e sulla nostra opinione del titolo.