L’universo del puzzle game è un genere che fa parte della storia del settore, che prospera sin dagli anni 70. gli sviluppatori sanno bene come il mercato sia in molti casi saturo di questo tipo di prodotti e, per questo motivo, l’obbiettivo è spesso quello di inserire nel gioco il proprio tocco personale, per creare sfide intriganti e soddisfacenti. La prima opera realizzata in collaborazione tra Enhance Games e THA Limited, ovvero Humanity, tenta proprio di percorrere questa strada, inserendo come “protagonista” un cane luminoso che fa da guida a un’infinita fila di umani.
Un viaggio continuo
Il giocatore impersona un’anima che, per un motivo ignoto, si ritrova nel corpo luminoso di un cane, all’interno di un ambiente apparentemente vuoto e privo di vita. Qui incontra un misterioso Dio che chiede l’aiuto del protagonista, per portare gli umani verso la luce. Praticamente costretto ad accettare, inizia un viaggio nella speranza di scoprire la verità che si cela dietro questi strani avvenimenti.
La sinossi menzionata fa intendere come la trama di Humanity sia un pretesto per mettere in mano il controller al giocatore. L’intreccio e i dialoghi con le entità superiori che si incontreranno, però, riescono a offrire un certo grado di curiosità per arrivare fino ai titoli di coda. In questo aiuta anche il tono sopra le righe, in una continua “presa di giro” verso il giocatore, ma anche e soprattutto interna. In questo contesto è poi apprezzato il mancato utilizzo di doppiaggio, offrendo quella sensazione “divina” che viene ricercata sin dal primo minuto. Confermiamo comunque che i sottotitoli e i menù sono disponibili in diverse lingue, compreso l’italiano.
Verso la luce
Il gameplay ideato dal team giapponese si presenta come una sorta di platform / puzzle game, in cui il giocatore comanda il proprio personaggio per impartire degli ordini a un’infinita folla di umani. Questi camminano senza alcun genere di controllo, e lo scopo è quello di creare un percorso in grado di raggiungere la luce. L’unico modo per farlo è quello di inserire dei comandi all’interno del percorso che, i fedeli amici del cane, utilizzano ciecamente senza battere ciglio (una meccanica un po’ alla Lemmings, come capita anche nel recentissimo Tin Hearts). Un’idea sicuramente semplice non proprio nuovissima, ma che viene qui amplificata dall’assurdità della situazione e dall’ottimo level design di ogni stage.
All’interno di questi, sono presenti dei limiti , che andranno di volta in volta a sfidare l’utente. Ad esempio a volte potrete solo direzionare gli interessati, altre vedrete implementato l’utilizzo di comandi secondari come il salto, o altre opzioni ad utilizzo limitato. In altri stage sono perfino presenti variabili importanti che modificano l’intero approccio ludico, come la presenza di nemici, o il dover impartire i comandi prima dell’avanzata degli umani. Insomma, ogni volta Humanity tenta di variare l’esperienza per impedire qualunque sensazione di ripetitività.
Interessante come sin dall’inizio il gioco non permette di utilizzare tutte le sue funzionalità, ma queste devono essere sbloccate collezionando i Goldy. Quest’ultimi sono degli uomini dorati che si trovano all’interno dei livelli e, se ottenuti in un determinato numero, possano sbloccare abilità come il velocizzare l’esecuzione delle azioni o ricominciare con tutti i comandi mantenuti. Questo mette automaticamente il giocatore con l’obbiettivo di ottenere tutti i collezionabili, percorrendo anche li stage secondari e aumentando la già buona longevità.
In continua crescita
Gli sviluppatori hanno preferito focalizzarsi con il gameplay nel creare un’esperienza definita, senza mai cercare di variare troppo dalla formula. Le modalità presenti sono tre: la storia, la creazione di scene e la raccolta di scene. Queste ultime offrono un alto grado di rigiocabilità, con la possibilità di creare e condividere online puzzle di ogni genere, creati con gli strumenti offerti dagli sviluppatori. Attualmente però sono ancora in fase di beta, quindi è facile aspettarsi dei miglioramenti o aggiunte con i prossimi aggiornamenti.
Uno stile unico
La forza di Humanity è però nel suo lato artistico, semplice e spoglio, ma al tempo stesso affascinante e unico. Questa semplicità nelle costruzioni e nei modelli fanno sicuramente la natura indie del progetto, ma il tutto viene utilizzato a proprio vantaggio, rendendosi fascinoso.
Un peccato che la colonna sonora non sia delle migliori, tanto da diventare presto ridondante o fastidiosa già dai primi minuti. La versione PS4 da noi provata, inoltre, presenta dei visibili rallentamenti nelle situazioni più concitate. Segnaliamo comunque la presenza di una grossa patch del day one per limare alcuni di questi problemi.