Nell’anteprima del mese scorso vi abbiamo parlato in maniera positiva di di un promettente platform 3D realizzato dai ragazzi di Fabraz e pubblicato da Playtonic. Il gioco ha dimostrato sin da subito dei personaggi semplici ma accattivanti insieme a un setting particolare, che si traducono in un tono leggero e in un poco velato citazionismo. Oggi è quindi arrivato il momento della recensione di Demon Turf, per scoprire se tutti questi elementi riescono a tenere in piedi il viaggio di Beebz alla conquista dell’inferno!
Alla ricerca di alleati
La storia del gioco racconta di una giovane ragazza demone che, con “solo” mille anni di età, vede come suo scopo principale quello di diventare la regina del suo mondo. Per poter compiere il suo destino deve però sconfiggere e prendere il controllo di tutte le gang del posto, guadagnandosi il diritto d’incontrare e combattere contro il re demone in persona. Nonostante la narrativa non sia il focus principale, confermiamo durante lo scorrere del gioco la presenza di qualche piccolo colpo di scena che mantiene quel tono leggero e sopra le righe che si assapora sin dai primi minuti.
Ci complimentiamo con la sceneggiatura e la direzione del doppiaggio, che dimostrano un citazionismo ben elaborato che riesce a non prende il sopravvento sulla caratterizzazione dei personaggi. Non è infatti raro osservare momenti in cui veri e propri cult del settore vengono omaggiati in qualche modo, ma il tutto pare assolutamente naturale e per niente forzato. Allo stesso modo le battute sono simpatiche e riescono a farsi apprezzare sia dai più piccoli sia da un pubblico più grandicello.
Demon Turf riesce infatti nel compito di colpire una vasta gamma di pubblico, dai meno ai più esperti, adattandosi così al diverso tipo di utenza possibilmente interessata. Segnaliamo comunque la sola presenza della lingua inglese, sia scritta che parlata, che inevitabilmente rischia di diminuirne sostanzialmente la fruibilità.
In questa recensione abbiamo fortemente notato come il cuore pulsante di Demon Turf sia il suo gameplay. Sin dai primi minuti il gioco ci mette al controllo della giovane protagonista con abilità estremamente standard per il genere, elementi ormai comunissimi ai videogiocatori come la camminata o il doppio salto. Questo attaccamento alla tradizione è la seconda anima dell’intero prodotto, visto che per tutta l’avventura non cerca in alcun modo d’innovare il genere.
Prevedibile quindi la struttura dei livelli, che si dividono in percorsi lineari in cui bisogna raccogliere i collezionabili di turno, sia quelli obbligatori per proseguire l’avventura sia quelli totalmente secondari.
Una gioia per gli amanti del completismo
In Demon Turf abbiamo notato diversi elementi che compongono l’avventura. Per cominciare i livelli presentano un alto tasso di rigiocabilità grazie alle molteplici attività secondarie presenti al loro interno. Oltre a dover collezionare le già menzionate torte, è possibile affrontare una versione più difficile di tutti gli stage, oppure effettuare una rush per battere un tempo prestabilito.
Ognuno di essi offre quindi un approccio sempre diverso per affrontare il tutto, riuscendo a non far sentire quella sensazione di ripetitività. Bisogna anche complimentarci con il level design molto vario che caratterizza ogni stage, non tanto per le ambientazioni – prevedibili per il genere – quanto per la loro costruzione.
Il giocatore deve quindi scalare torri, trovare delle chiavi, esplorare città tecnologiche, esplorare montagne, combattere una serie di nemici in un’arena, partecipare a gare, spostare massi e un sacco di altre attività. Interessante notare come la fisica sia una parte molto importante del gameplay, visto che varie cose richiederanno di comprendere la risposta del gioco per poter essere svolte nel modo migliore.
Beebz è comunque un’eroina da platform che si fa rispettare, e per questo ottiene nuove abilità ogni volta che completa una zona. Queste tengano così alta la curiosità dell’utente e offrono ulteriori soluzioni al level deisng e all’interazione con nemici ed oggetti.
Purtroppo non tutto è oro quello che luccica, a cominciare dall’obbligatorietà di affrontare le versioni difficili dei livelli. Per quanto sia interessante rivisitare uno stage con layout differente e nuovi collezionabili, esistono giocatori che magari preferiscano raggiungere i titoli di coda semplicemente giocando le versioni normali di tutti gli stage presenti. Questo obbligo ci sembra solo un modo artificiale per aumentare la longevità, quando a dir la verità non se ne sente il bisogno.
Allo stesso tempo le attività secondarie offerte nel Hub World si dimostrano quelle meno interessanti o divertenti, dando più una sensazione di frustrazione che altro. Elementi come il portare una palla da una parte di un livello ad un altro non riescono ad intrattenere al punto giusto, ed è molto probabile che in molti preferiranno saltare certi eventi. Gli elementi extra sbloccabili con le torte raccolte, invece, non sono proprio il massimo.
Oltre ai classici miglioramenti del moveset per Beebz, è possibile cambiare il colore dei capelli e dei vestiti per variare così il proprio guardaroba. Un’ultima critica la rivolgiamo ai nemici comuni, che attaccano con pattern fin troppo prevedibili e per molti versi simili tra loro. Capiamo che l’obbiettivo è quello di non perderci troppo tempo, ma una buona varietà di essi poteva offrire ulteriore qualità al prodotto.
Uno stile unico
In conclusione di recensione, parlando del lato puramente artistico e visivo, Demon Turf riesce a lasciare una buona impressione al giocatore. Ispirandosi a classici del fan game come Sonic Robo Blast 2, il gioco ricrea un’estetica peculiare all’interno di un ambiente in tre dimensioni. L’effetto che ne deriva è in qualche modo senza tempo, riuscendo così a risultare attuale da qui fino a un non identificabile futuro.
Il character design è semplice e al tempo stesso funzionale, visto che trasmettere il carattere di ogni personaggio con un semplice sguardo. Anche la colonna sonora è di buona realizzazione, con tracce che entrano facilmente nella testa dell’utente. Segnaliamo, infine, la mancanza di bug o glitch problematici di sorta, oltre a buona compatibilità per quanto riguarda la versione Steam da noi testata.