Dreamscaper – Recensione, sopravvivere ai propri incubi

Presentiamo la recensione di Dreamscaper per Nintendo Switch, un gioco profondo dove l'alternanza tra mondo reale e onirico la fa da padrona.

Martina Lembo
Di Martina Lembo - Contributor Recensioni Lettura da 10 minuti
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Dreamscaper

Dreamscaper, di cui proponiamo la recensione per Nintendo Switch, è un videogioco sviluppato dagli Afterburner Studios, che mette al centro del palcoscenico la depressione. Si tratta di un tema delicato, affrontato in questo caso attraverso l’alternanza di vita reale e mondo onirico. Questo disturbo della psiche è caratterizzato da sintomi alienanti, quali insicurezza, difficoltà a interagire con le altre persone, senso di solitudine e isolamento, disturbi dell’alimentazione e difficoltà a dormire.

Gli incubi derivanti dal sonno agitato della protagonista permetteranno a giocatrici e giocatori di entrare nella sua mente, combattere i suoi demoni e tentare di sopravvivere. Dreamscaper era stato mostrato alla conferenza Nintendo Indie World del 2019, e ora è pronto a catapultarci in un’avventura surreale dove i nemici sono frutto della psiche disturbata di una ragazza.

Sogna, combatti, muori, risvegliati

All’inizio del videogioco, la protagonista Cassidy si trova in un inquietante cimitero ammantato di nebbia nera, quando una mano mostruosa compare dal sottosuolo e la afferra, trascinandola con sé. Questo segna la conoscenza con il vero nemico dell’avventura, la depressione che genera mostri negli incubi e sentimenti negativi nella realtà.

Cassidy si risveglia nella sua stanza e il gioco può avere inizio. Lo stile grafico appare subito come perfetto per il tipo di storia raccontata da Dreamscaper. I personaggi umani sono raffigurati senza i tratti del volto, e gli ambienti sono ben dettagliati ma avvolti in una luce smorzata che fa apparire ogni cosa come un ricordo distante. Ci si scontra con l’alternarsi del giorno e della notte, poiché una delle poche cose che Cassidy può fare all’inizio del gameplay è stendersi sul letto e dormire. Il sonno porta con sé un precipitare verso gli incubi della ragazza, in un mondo parallelo dove i nemici si susseguono di mappa in mappa, e le ambientazioni sono caratterizzate ognuna da un gioco di colori differente.

Nei sogni (o meglio, incubi) Cassidy possiede una barra della vita, in alto a sinistra, che può azzerarsi e portarla alla “morte”, ossia al risveglio. Una mappa in alto a destra mostra invece le varie stanze che possono essere esplorate, e che possono contenere mostri minori, oggetti da raccogliere, armi di vario genere, boss principali. Prima di avventurarsi nell’incubo iniziale, viene proposto ai giocatori un comodo tutorial con i comandi base. Ogni azione è intuitiva e facile da memorizzare: Cassidy può attaccare da vicino, attaccare a distanza (l’attacco eseguito durante il momento in cui la ragazza è illuminata di bianco infliggerà più danni), parare (la parata eseguita nel giusto momento permetterà di riflettere gli attacchi ricevuti e avrà dei benefici extra), schivare. Si avranno anche a disposizione abilità magiche e un comando per rallentare il tempo circostante, che avrà un costo in lucidità. Il tutorial potrà, inoltre, essere ripetuto a proprio piacimento e in ogni momento del gameplay, per poter padroneggiare i comandi al meglio.

Dreamscaper

Il mondo dei sogni è in continua evoluzione. Passando attraverso specifici portali, Cassidy si troverà davanti nuove prove da superare, nemici da sconfiggere, e potrà persino sbloccare ricordi della sua vita passata. Ogni traguardo raggiunto nel mondo onirico si rifletterà su quello reale. La stanza di Cassidy, per esempio, è un efficace specchio del suo disturbo causato dalla depressione, e muterà nel corso dell’avventura. All’inizio sarà, infatti, spoglia e disordinata ma, man mano che si andrà avanti con il gameplay, Cassidy inizierà a sconfiggere le sue paure, ricordare eventi del suo passato e stringere legami con gli abitanti di Redhaven, la città in cui si è appena trasferita. La sua stanza da letto sarà, quindi, sempre più ordinata e ben organizzata.

Nel mondo reale, Cassidy potrà dirigersi in diversi luoghi, come il parco, la caffetteria, il negozio di vinili o la biblioteca, che verranno sbloccati nelle fasi iniziali del gioco. In ogni posto incontrerà persone differenti, con cui dovrà stringere un legame. Potrà chiacchierare con ognuna delle persone che incontrerà e rafforzare l’amicizia con regali da lei fabbricati nella sua stanza (costruire oggetti da dare in regalo avrà un costo). Inoltre, nel mondo reale sarà possibile sbloccare bonus usufruibili nel mondo onirico, per esempio con il Sogno a Occhi Aperti nel bar, oppure con la Meditazione nel parco. I due mondi, quindi, si influenzeranno a vicenda.

Specchio di paure e ricordi perduti

La vita di Cassidy prima del suo trasferimento a Redhaven è sconosciuta ai giocatori. Attraverso i ricordi che potranno essere sbloccati sognando sarà possibile ricostruire alcuni momenti del passato della protagonista, ed entrare nel profondo delle sue emozioni. Ogni sogno è legato a un ricordo ben preciso, corrotto tuttavia dalla negatività della depressione. Giungere alla fine di ogni livello con successo equivale a sconfiggere l’oscurità che ha avvolto i ricordi, “ripulendoli” e ripristinando le emozioni positive legate a essi. Il mondo onirico è rappresentato graficamente in modo estremamente efficace. I filtri di colore sono specifici per ogni sogno in cui si viene catapultati. Inizialmente ci si ritroverà nel parco giochi di Redhaven, ammantato di bianco sotto l’effetto dell’inverno e di una neve perenne; la città di notte sarà, invece, caratterizzata da luci al neon e atmosfere cupe e violacee; nel sogno successivo gli ambienti saranno avvolti in varie sfumature di giallo, arancione e ocra, come se si fosse di fronte a un tramonto, e così via.

Sebbene gli scenari onirici siano molto curati nei dettagli e nelle atmosfere, dopo un po’ appariranno ripetitivi. Morire comporterà, infatti, il ritorno al primo sogno, ad ambienti e mappe già visti e nemici già affrontati, che bisognerà sconfiggere nuovamente. Anche i boss già visti si ripresenteranno, con i medesimi schemi di combattimento. Questi mostri sono le rappresentazioni dei sentimenti negativi nati in Cassidy con la depressione, come la paura (Paura sarà il primo boss da affrontare e, pertanto, quello contro cui ci si ritroverà a dover combattere più spesso), il fallimento, la negatività e la sconfitta.

Dreamscaper

Ci saranno, inoltre, sfide e puzzle da risolvere per sbloccare oggetti utili e artefatti, che si potranno conservare anche in caso di morte di Cassidy nel mondo onirico. Le armi, le abilità magiche e i collezionabili sono numerosissimi, tanto che spesso risulta difficile comprendere gli effetti di ciò che si trova. Se non si padroneggiano al meglio le tecniche di combattimento, la morte del personaggio porterà il giocatore a dover affrontare sempre le stesse mappe e gli stessi scontri con i nemici.

Dreamscaper è un videogioco più complesso di quanto appaia sulla carta, poiché sono davvero tante le azioni eseguibili e molti i puzzle da completare per collezionare oggetti e artefatti, oltre ad armi e abilità magiche. Anche nel mondo reale si possono svolgere diverse azioni, che andranno a complicarsi e diventare più numerose con il proseguimento del gameplay. Nel complesso, il titolo è interessante e merita di essere provato. Molte funzioni potranno essere comprese solo utilizzandole e acquisendo dimestichezza, ma gli ambienti e gli scenari sono resi così bene da non far pesare più di tanto la ripetitività delle azioni da compiere, soprattutto nelle fasi iniziali di gioco, quando si deve capire come muoversi ed è più facile che la barra della vita di Cassidy si azzeri, portando inevitabilmente il giocatore a risvegliarsi e dover ricominciare da capo nel mondo onirico.

Nell’avventura sviluppata dagli Afterburner Studios si viene catapultati in quello che sembra un enorme e ricchissimo ricordo, con un senso nostalgico di sottofondo, una leggera inquietudine che avvolge gli incubi di Cassidy e una sensazione di perdita che deve essere sconfitta, per riportare la luce nella mente della ragazza (e, pertanto, nella nostra).

Dreamscaper
7
Voto 7
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Contributor
Cresciuta a pane e videogiochi, la sua passione per il mondo videoludico è nata negli anni '90 e si è sviluppata, un pixel dopo l'altro, a partire dalla sua prima cartuccia, Pokémon Giallo (che tutt'ora custodisce gelosamente). Laureata in Fisica e specializzata in Tecnologie Avanzate, è una lettrice accanita, adoratrice del MCU, divoratrice di film anni '80, amante dei giochi di ruolo e da tavolo, e cosplayer occasionale. Non resiste al fascino del vintage. Potrebbe capitarvi di vederla setacciare il web alla ricerca di cartucce originali per Atari 2600.