Yaga – Recensione, un fabbro decisamente sfortunato

Yaga è un titolo indie molto interessante sulla storia di Baba Yaga. Purtroppo, nonostante i pochi problemi tecnici, il gioco non brilla.

Angela Pignatiello
Di Angela Pignatiello - Contributor Recensioni Lettura da 7 minuti
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Yaga

Yaga è un titolo indie sviluppato da Breadcrumbs Interactive e pubblicato da Versus Evil originariamente sbarcato su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch che ora è pronto anche al debutto su PC (tramite Steam). Ma di cosa si tratta? Beh, ovviamente il riferimento è comprensibile dal titolo stesso: Yaga si ricollega infatti al folklore slavo Baba Yaga. Una signora terrificante ma altrettanto spaventosa che per la prima volta è stata trasposta all’interno del mondo videoludico. Ma approfondiamo la sua storia e il suo gameplay.

Una serie di sfortunati eventi

In-game interpreteremo i panni di un fabbro, Ivan, colpito da una maledizione che l’ha reso estremamente sfortunato. Infatti, il nostro protagonista non è sempre stato così. È stata la creatura mistica Likho a rendere la sua vita un inferno fatto di disastri e incidenti. Ma qual è l’obiettivo di Ivan? Trovare una forza potentissima per lo Zar, il quale è stato infatti maledetto da Baba Yaga, una premessa da cui prenderà il via una storia intrigante e ricca di personaggi particolarmente originali e divertenti. Insomma, è letteralmente una serie di sfortunati eventi che circondano il nostro fabbro. Nonostante sia un personaggio ben scritto, noi avremo l’ultima parola su ciò che dirà Ivan. Infatti, il protagonista potrà seguire vari tipi di approccio alla storia: onesto, egoista o non intelligente. Ma non solo, la sfortuna non è infatti solo un fattore che lancia la storia e ci butta all’interno del gameplay, ma è una vera e propria meccanica ludica.

Quanto più il tempo passa, tanto più la nostra sfortuna aumenterà… e le peculiarità non finiscono qui. Anche comportarsi male con gli NPC, così come mangiare del pane, farà infatti alzare il nostro livello di sfortuna. Ovviamente, ci sono dei modi per evitare che questa prenda il sopravvento su di noi, come le benedizioni del prete o determinati oggetti acquistabili. Inoltre, non bisogna dimenticarsi che Ivan è un fabbro. Questo significa infatti che il crafting sarà una parte fondamentale di Yaga. Già nella prima ora di gioco potremo utilizzare dei materiali per migliorare il nostro martello e creare uno scudo di fortuna, ma molti altri saranno gli oggetti realizzabili nel corso del nostro viaggio. Inoltre, dato che le nostre armi non sono adatte al combattimento, queste si romperanno molto facilmente, ma questa volta non dovremo andare alla ricerca della cittadina per chiedere aiuto al fabbro di turno, poiché avremo l’incudine sempre con noi!

yaga recensione

Durante la nostra avventura per lo Zar russo, dovremo combattere mostri e vari tipi di animali, e per affrontarli avremo a nostra disposizione due tipi di attacchi: ravvicinato e a distanza, insieme alla possibilità di fare un roll (che consumerà stamina) per difendersi, oltre all’uso dello scudo. L’attacco a distanza è il lancio del martello, che similmente a quello di Thor, tornerà indietro dando la possibilità di fare il doppio del danno al nemico. Purtroppo, il combat-system appare abbastanza noioso e spesso frustrante, non perché sia difficile ma poiché i combattimenti spezzano troppo l’esplorazione dei vari ambienti. L’avventura di Ivan dura circa sette ore, una longevità relativamente breve seppur sia possibile dedicarsi anche a svariate side-quest per allungare il tutto. Però, per sopperire alla breve durata del tutto, gli sviluppatori hanno pensato di dare un boost alla longevità tramite la meccanica della sfortuna, che invoglia il giocatore a ricominciare il gioco per scoprire nuovi approcci alle missioni.

Visivamente una fiaba

Dal punto di vista grafico, Yaga ha uno stile tutto suo. il team ha voluto far uso di uno stile che punta sui colori accesi e imita i disegni dei libri fiabeschi. Così facendo si è posto l’accento sul fatto che siamo innanzi a una storia folkloristica. Durante la nostra partita non abbiamo riscontrato bug o glitch e anzi, bisognerebbe fare un plauso al lavoro d’ottimizzato portato avanti dalla software house, con il gioco che potrà tranquillamente girare anche su un PC portatile molto vecchio al massimo delle sue possibilità. Gli effetti visivi sono spiccatamente cartooneschi e funzionano egregiamente in accoppiata con lo stile di scrittura e, soprattutto, con il design generale che caratterizza ambienti e personaggi.

La colonna sonora è invece qualcosa che aliena un po’ e spezza la magia della fiaba. Chiariamo, appare molto orecchiabile e le sue varie tracce spesso rimangono in mente anche dopo una partita, ma nonostante alla base ci sia la classica musica slava, il tutto è stato unito a uno stile più moderno che in parte mal si sposa con l’armonia creata da scrittura e design; un vero peccato, seppur sia chiaro come questa sia stata una scelta ben precisa dei developer per dare un tocco di originalità all’esperienza. Missione compiuta, ma a un prezzo troppo alto. Per quanto concerne invece gli effetti audio, questi appaiono perfetti per lo stile che trasuda da ogni pixel.

yaga recensione

Arrivati a questo punto, bisogna porsi la grande domanda; vale la pena acquistare Yaga? Sì, ma solo se siete appassionati del folklore slavo. Ovviamente, risulta anche divertente da giocare, se non fosse per i combattimenti tediosi, ma potremmo dire che ci troviamo di fronte al tipico “diamante grezzo”. Un titolo visivamente splendido, certo, con una colonna sonora un po’ alienata dal contesto, ma che riesce a strappare un sorriso e a insegnare qualcosa sulla cultura russa. Un titolo certamente interessante anche per la sua meccanica della sfortuna, che riesce davvero a cambiare il modo in cui si gioca. Tutto appare particolarmente interessante, ma purtroppo il risultato finale non riesce a brillare davvero. Il grande appeal di Yaga sta tutto nella sua scrittura e nelle meccaniche comprendenti la sfortuna del nostro protagonista, le quali risultano essere le vere game-changer. Insomma, un gioco piuttosto semplice e che non punta molto in alto, nonostante l’altissimo potenziale nelle mani degli sviluppatori.

Yaga
7
Voto 7
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Contributor
Classe '97. Nata e cresciuta con la Metal Gear Solid saga, amo giocare a quasi tutto ciò che mi capita sotto mano. Analizzo tutto ciò che avviene all'interno del mercato videoludico e il suo core: i videogiochi.