Una realtà dominata dalle logiche di consumo. Una fabbrica dove i dipendenti sono trattati come bestie. Sempre più specie ormai estinte. Un capo dispotico. Un operaio sfigato e vulnerabile. No, la nostra storia non è ambientata sul Pianeta Terra, bensì nel continente di Mudos a Oddworld, dove le disparità sociali sono all’ordine del giorno. Siamo approdati per la prima volta su questo strano mondo nel lontano 1997, quando l’iconico Oddworld: Abe’s Oddysee ha debuttato su PlayStation, entrando presto nei cuori dei videogiocatori di ogni dove. Dopo ben 4 titoli (con un quinto e ultimo in uscita prossimamente), questo amato brand è tornato a far imprecare vecchi e nuovi fan nel 2014, anno di uscita di Oddworld: New ‘n’ Tasty, remake del primo titolo uscito inizialmente su PlayStation 4 e successivamente su tutte le altre console del tempo. A partire da oggi, finalmente, questa perla videoludica, sviluppata da Just Add Water e distribuita da Oddworld Inhabitants, sbarca anche su Nintendo Switch in tutto il suo splendore. Abe è tornato, e non è mai stato meno in forma…
Un’anti-“oddisea“
Nell’ingiusto mondo di Oddworld: New ‘n’ Tasty conosciamo sin dai primissimi istanti di gioco lo sfortunato protagonista: il Mudokon Abe, un impiegato modello finito nei pasticci perché trovatosi nel posto giusto al momento sbagliato. Infatti, il povero operaio si è trovato a origliare i loschi piani di Molluck, capo del Mattatoio Ernia, presso il quale Abe è costretto a lavorare assieme ai suoi simili. Il futuro degli impiegati sembrerebbe essere più disastroso che mai: Molluck vuole ridurre tutti i Mudokon del Mattatoio Ernia in uno snack, così come ha fatto per scrab, paramiti e gli ormai estinti Meech. Abe, ovviamente, tiene alla sua pelle verdognola tanto quanto Molluck tiene ai suoi soldi, per cui tenta la fuga dalla totalitaria fabbrica cercando di mettere in salvo quanti più colleghi possibile.
Sarebbe un’impresa decisamente nobile ed eroica, peccato che Abe sia tanto spaventato quanto fragile. Già, il nostro amico non può attaccare i nemici che incontrerà lungo il cammino, né resistere per molto quando attaccato. Starà a noi cercare come sfruttare al meglio le capacità di Abe nel corso dei livelli di Oddworld: New ‘n’ Tasty, cercando di utilizzare la destrezza e, soprattutto, la dialettica del nostro Mudokon preferito, per evitare che finisca in poltiglia.
Nel corso dei livelli dalla marcata impronta platform, il nostro obiettivo sarà arrivare alla fine di ogni stage cercando i portali degli uccelli, da attivare facendo cantare Abe. Questa interessante meccanica consente, inoltre, di controllare le menti dei nemici in assenza di torrette di sorveglianza. In questo modo, è possibile utilizzare gli avversari stessi per attaccare o per spingere alla morte il nemico in vostro controllo. Ma non è finita qui: Abe può usare il GameSpeak, la sua lingua, per comunicare (anche non verbalmente!) con gli altri Mudokon e guidarli verso la salvezza.
Data la natura deboluccia di Abe, i livelli platform, riccamente conditi di puzzle ambientali, hanno una forte componente stealth in cui la pazienza e il tempismo sono premiati. Il bello, però, sta nel cercare soluzioni alternative per superare i livelli: potreste, per esempio, aspettare il momento giusto per scappare di soppiatto dagli Slig, oppure possederne uno, o ancora cercare di aggirare gli ostacoli di corsa, rischiando di incassare qualche proiettile. Fortunatamente, le vite di Abe sono infinite, perché Oddworld: New ‘n’ Tasty è parecchio ostico, coerentemente al titolo originale. Se vorrete guidare vittoriosamente Abe nella sua “oddissea“, scoprirete ben presto (e probabilmente a vostre spese) che la precisione è una componente fondamentale del gioco.
Parlando di precisione, introduciamo una questione spinosa: i controlli. Se già la versione per PlayStation 4 del 2014 non brillava particolarmente, il porting su Nintendo Switch ripropone le stesse pecche aggiungendo maggiore incertezza a causa del Joy-con drift che affligge alcune console ibride. Di default, utilizziamo il pad del Joy-con sinistro per muovere Abe e le frecce direzionali per comunicare coi Mudokon, ma questa scelta rende per forza di cose i movimenti meno accurati. Purtroppo non è possibile personalizzare a piacimento i comandi, ma questo è un piccolo prezzo da pagare, ovviabile con un po’ di abitudine, per giocare a un titolo di tutto rispetto e che ha una marcia in più rispetto all’originale del 1997.
Oddworld: New’n’Tasty – Molto più di una semplice versione rimasterizzata
Oddworld: New ‘n’ Tasty è un remake in tutto e per tutto, il che ha comportato, oltre che a un totale rifacimento dell’interfaccia grafica e sonora, anche un buon numero di migliorie. Tra le due più utili, menzioniamo un maggior numero di checkpoint nei livelli (non ce ne vogliano i fan hardcore, ma risparmiano parecchie imprecazioni in alcuni punti ostici) e, soprattutto, la possibilità di salvare in qualsiasi momento grazie all’opzione “salvataggio veloce” presente nel menù di pausa. Inoltre, sempre per far storcere il naso ai puristi di Oddworld, sono state introdotti ben 3 livelli di difficoltà, ma questa non si rivela essere una novità particolarmente rilevante: infatti, l’unica differenza sta nella quantità di energia del nostro Abe. Così, mentre in modalità difficile Abe morirà con un solo colpo, il Mudokon sarà leggermente più resistente in modalità normale. Questo facilita davvero il gioco? Non proprio: se si avanza senza aver pianificato le proprie mosse, servirà a ben poco resistere a qualche proiettile in più!
Continuando a parlare delle innovazioni di Oddworld: New ‘n’ Tasty, il GameSpeak è stato rivisto in modo tale da condurre più Mudokon contemporaneamente. Una bella comodità, considerando che in questo remake il numero totale dei Mudokon da salvare passa a 299 a fronte dei 99 dell’edizione del 1997, innalzando sia il livello di sfida che la longevità del gioco. Come nell’originale, mettere in salvo gli sfortunati colleghi è cruciale per sbloccare uno dei due finali possibili, quello positivo: Abe ritroverà la libertà o finirà in uno snack prodotto dal Mattatoio Ernie?
Passando invece al lato artistico, Oddworld: New’ n’ Tasty è un remake accuratissimo, e si vede. La grafica in HD rende pienamente giustizia a Oddoworld: Abe’s Oddysee senza snaturarne i colori e le texture. Inoltre, nei livelli, la regia è meglio curata, consentendo ai giocatori di avere una visione d’insieme più ampia e di ponderare al meglio la propria strategia. Le cutscene sono l’esempio del lavoro magistrale compiuto da Just Add Water, che ha ripreso (quasi) frame per frame i vecchi filmati di gioco arricchendoli nelle luci e nella gestualità dei personaggi. Anche la colonna sonora, ascoltabile a piacimento negli extra di gioco, fa la sua bella figura, con la sua minimalità per far risaltare i sound effect che hanno sempre contraddistinto il gioco, tra sirene, risate e puzzette.
Oddworld: New ‘n’ Tasty è localizzato in italiano nei testi in-game e nei sottotitoli (con qualche dimenticanza e imprecisione occasionale), mentre il doppiaggio è godibile solo in inglese, a differenza dell’edizione del 1997 con voiceover in italiano. Il multiplayer, che sicuramente avrebbe potuto essere interessante su Nintendo Switch grazie alla presenza dei due Joy-con, è più un bonus che un’effettiva meccanica di gioco, prevedendo l’alternanza dei due giocatori come accadeva nel Super Mario Bros. per NES del 1985. Il gioco è ora disponibile a €29,99, prezzo che risulta probabilmente eccessivo per un titolo del 2014, che dura dalle 6 alle 10 ore e che costa ben €10 in più rispetto alla versione per PlayStation 4. Il gioco, nonostante il prezzo, rimane una perla imperdibile tanto per i vecchi che per i nuovi fan.