Fin dalla sua primissima presentazione, Genshin Impact si è mostrato in una luce non proprio luminosa, finendo ben presto con l’essere catalogato come una copia a basso costo di quel The Legend of Zelda: Breath of the Wild che tanto fece parlare di sé all’uscita di Nintendo Switch. Nonostante le forti critiche mosse contro la produzione, i ragazzi di miHoYo non si sono dati per vinti, continuando a lavorare con grande dedizione alla loro creatura affinché potesse infine mostrarsi in forma smagliante. L’arrivo sulla scena della produzione ha però stupito molti utenti, i quali difficilmente si sarebbero immaginati che l’intero progetto si sarebbe rivelato essere interamente free-to-play, una scelta sicuramente intrigante e potenzialmente capace di avvicinare una larga fetta di pubblico alla produzione ma al contempo rischiosa in termini d’acquisti in-game. Dopo esserci lanciati nel mondo di Genshin Impact e aver studiato le sue peculiarità, siamo ora pronti a darvi il nostro responso finale sull’opera, la quale si è alla fine rivelata essere ben più carismatica di quanto ci saremmo potuti immaginare.
Esploratore di mondi allo sbaraglio
Quello che ci si para innanzi nei primi secondi di gioco è un combattimento senza esclusione di colpi tra due viaggiatori di mondi e una pericolosa entità che sembra essere in possesso di una potenza inaudita. Scelto l’alter-ego digitale che impersoneremo, ecco quindi che il nostro compagno verrà catturato mentre noi, impotenti difronte al nemico, finiremo con l’essere scagliati in un’altra dimensione, perdendo nel mentre la nostra abilità di viaggiare tra un mondo e l’altro. Risvegliatici nelle terre di Teyvat, faremo la conoscenza di Paimon, curiosa creatura che deciderà d’aiutarci in quello che sarà il nostro nuovo compito, sconfiggere il mostro che ha avuto la meglio su di noi e salvare il nostro amico perduto. L’intreccio narrativo che andrà delineandosi a partire da questa premessa – che a onor del vero restituisce un forte retrogusto di “già visto” – ha saputo rivelarsi indubbiamente piacevole, vuoi per un mondo di gioco indubbiamente intrigante, vuoi anche per un gran numero di personaggi che sapranno catturare l’interesse del videogiocatore di turno.
L’avventura è un susseguirsi di nuovi incontri, colpi di scena, combattimenti all’ultimo sangue e intrighi che vanno articolandosi nell’ombra, un ricco connubio d’eventi che nelle circa trenta ore necessarie per giungere alla conclusione dell’opera, sanno intrattenere con gran gusto, seppur senza mai raggiungere vette realmente memorabili. A voler però essere totalmente onesti, allo stato attuale appare quantomeno difficile parlare di una vera e propria fine, visto che il team di sviluppo ha già confermato l’arrivo di nuovi contenuti narrativi che andranno ad ampliare ulteriormente l’esperienza. Nonostante la natura da free-to-play della produzione, la sceneggiatura rappresenta una colonna portante dell’avventura, come dimostrato anche dall’enorme quantità di linee di dialogo con cui avremo a che fare, seppur in diverse occasioni l’esperienza ci sia sembrata fin troppo prolissa. Spesso e volentieri ci ritroveremo infatti a dover fare i conti con degli enormi wall of text non sempre particolarmente interessanti, situazione che fin troppe volte finisce con lo spezzare violentemente l’azione, una problematica che si fa sentire con ancor più forza se si considera che molti dialoghi non sono stati doppiati. Detto ciò, resta comunque il fatto che l’opera ha saputo farsi seguire con piacere per tutta la sua durata e non vediamo l’ora di scoprire quali novità gli sviluppatori hanno in serbo per noi.
Avventurieri della domenica
Da un punto di vista più propriamente ludico, Genshin Impact s’identifica come un open world action RPG nel quale potremo muoverci all’interno di una ricca mappa di gioco completando le varie quest che ci verranno presentate. In-game ci verrà offerta la possibilità di utilizzare una squadra da massimo quattro membri – dove però verrà mostrato solo il personaggio che noi staremo utilizzando, intercambiabile in tempo reale tra gli altri tre a seconda delle nostre preferenze – con oltre 20 compagni da poter arruolare per la nostra missione. In termini di combat-system puro e semplice, la produzione sfoggia una struttura da hack’n’slash ben realizzata che fa della frenesia e della diversità le sue colonne portanti. Vero cuore pulsante dei combattimenti si riassume infatti nell’intricato sistema di resistenze e debolezze che caratterizzano ogni singolo nemico, i quali potranno essere affrontati con maggior o minor efficacia a seconda degli elementi che andremo combinando. Fuoco, acqua, elettricità, ogni nostro alleato sarà legato a un qualche elemento e sarà nostro compito saper sfruttare al meglio le varie caratteristiche degli eroi in squadra per spuntarla di scontro in scontro. Non riuscire a padroneggiare tale sistema vi porterà infatti ad affrontare battaglie estremamente più lunghe ed estenuanti del normale, mentre un sapiente utilizzo delle magie – in accoppiata con le debolezze avversarie – contribuirà a farvi sconfiggere agilmente anche le creature più ostiche.
Elemento cardine della produzione sarà quindi quello di creare una squadra il quanto più amalgamata possibile e capace di poter fronteggiare ogni pericolo che dovrà affrontare. L’opera non mancherà poi d’offrire innumerevoli equipaggiamenti tra armi e armature, interessanti archi narrativi secondari per tutti i nostri compagni, svariati dungeon ricchi di gustosi tesori, enigmi legati all’utilizzo delle magie elementali, un interessante sistema di crafting e molto altro ancora. All’interno di questo ricco insieme di possibilità va infine a inserirsi il cosiddetto Adventure Rank, un sistema di progressione a livelli che andrà incrementando ogni qualvolta che compirete qualche azione. Guadagnando punti esperienza e aumentando di livello, la cosiddetta Gilda degli Avventurieri ci premierà con svariati regali, e diverse porzioni della mappa di gioco – insieme a determinati negozi – verranno rese disponibili solo dopo che avremo raggiunto un certo Rank. Addirittura la componente narrativa stessa richiede il raggiungimento di certi livelli per poter accedere a specifiche quest necessarie per avanzare nell’avventura, una scelta chiaramente pensata per favorire l’esplorazione e aumentare le ore di gioco necessarie per giungere alle battute finali. È importante inoltre specificare che l’Adventure Rank determinerà anche il proprio level cap e, conseguentemente, una volta raggiunto un determinato Adventure Rank, sarà necessario utilizzare specifici oggetti – ottenibili completando alcune missioni principali dell’avventura – per poter “Ascendere” e avere accesso a un level cap ancor più elevato, con il livello massimo attualmente settato a 90.
Genshin Impact si dimostra insomma un’esperienza particolarmente ricca e variegata già nella sua versione base, la quale tra l’altro andrà arricchendosi con molti contenuti futuri… ma ciò non vuol comunque dire che sia tutto oro ciò che luccica. Ebbene sì, nonostante tutte le indubbie qualità presenti, l’opera non manca di presentare qualche fastidiosa ombra. In primis, è indubbio che alcuni dei personaggi ottenibili siano particolarmente sbilanciati rispetto ad altri e, allo stesso modo, ci è capitato di avere a che fare con compagni relativamente inutili e che abbiamo abbandonato piuttosto in fretta. Secondariamente, risulta difficile non criticare la struttura co-op dell’avventura, la quale ha mostrato svariate criticità di fondo – quali l’impossibilità di svolgere molte missioni secondarie o, ancora, la totale scomparsa di loot per l’ospite invitato in partita – che, almeno per il momento, hanno messo in seria discussione molto del suo potenziale.
Tutto molto bello, ma quanto mi costi?
È chiaro che nel contesto free-to-play assume particolare importanza tutto ciò che concerne gli acquisti in-game, i quali di fatto vanno a rappresentare l’unico elemento di sostegno per produzioni di questa tipologia. Ecco quindi che all’interno dell’ecosistema di Genshin Impact va inserendosi la componente gacha, la quale aveva rappresentato per molti il dubbio più gravoso nei confronti dell’opera, soprattutto visti i trascorsi di molti altri videogiochi – non sempre gratuiti, è bene ricordarlo – trasformatisi in pay-to-win o appesantiti da estenuanti sistemi di grinding finalizzati all’invogliare l’utilizzo di moneta reale per progredire più velocemente nella propria partita. Ebbene, siamo felici di potervi rassicurare confermandovi una presenza non troppo invasiva di tali meccaniche. La componente grinding non è particolarmente snervante e, almeno per quanto concerne il raggiungimento del finale, non abbiamo mai sentito il bisogno di acquistare qualcosa aprendo il nostro portafogli. Inoltre, la presenza di una valuta in-game rende ancor meno invadente l’intero sistema gacha e alla fine dei conti siamo anche riusciti a ottenere diversi personaggi a quattro stelle (dove il massimo è di cinque) e svariati equipaggiamenti assai utili.
Detto questo, è comunque ovvio che chiunque volesse puntare al completismo e al raggiungimento dei livelli più alti difficilmente potrà evitare di spendere monete sonanti e anzi, già in questi ultimi giorni sono state narrate le “gesta” di svariati utenti ritrovatisi a spendere interi stipendi anche solo per ottenere uno specifico personaggio. Tutta la componente gacha di Genshin Impact non risulta insomma particolarmente invadente, ma resta una colonna portante della produzione su cui il team ha ovviamente puntato, seppur vada detto che vista la natura stessa dell’opera di riferimento, ciò non dovrebbe certo sorprendere. Da un punto di vista più spiccatamente tecnico, la produzione mette in mostra una piacevolissima componente artistica che per il suo stile e i brillanti colori sfoggiati fa un po’ il verso a quel Breath of the Wild che tanto apprezzammo. Il mondo di gioco, le creature affrontabili e gli NPC incontrabili risultano ben caratterizzati e differenziati, seppur a lungo andare cominci a sentirsi una certa ridondanza di scenari e biomi. Ci ha lasciati invece quantomeno interdetti il frame-rate, il quale è più volte incappato in fastidiosi cali fattisi sentire soprattutto nelle situazioni più concitate, il tutto accompagnato poi da una conta poligonale non sempre soddisfacente e da un caricamento delle texture un po’ troppo lento. Si è invece rivelato di ottima fattura il comparto audio, caratterizzato da una ricca colonna sonora e da un doppiaggio convincente, peccato solo per la mancanza di una qualsivoglia localizzazione in italiano, la quale complicherà sicuramente la vita di molti utenti.