Per chi non è più un ragazzino, pensare a dei soldatini giocattolo non può che far venire in mente i G.I. Joe. Le giornate passate da bambini a difendere il mondo dai malvagi Cobra, accompagnati dai fantastici eroi Joe, sono impresse sicuramente nella mente di tutti quelli nati negli anni ’80. Dopo i due film del 2009 e del 2013 che hanno tentato di riportare in auge, e di far conoscere alle nuove generazioni, i soldati d’élite targati Hasbro, sono questa volta i ragazzi di IguanaBee e Fair Play Labs a scommetterci sopra con G.I. Joe: Operation Blackout, sparatutto in terza persona in uscita per PlayStation 4, Xbox One, PC e Nintendo Switch.
Lo sappiamo tutti molto bene, al giorno d’oggi di titoli validi nati da accordi commerciali, sia perché sta per uscire nella sale un nuovo film, sia perché, come in questo caso, sta per essere lanciata una nuova ondata di merchandising legato al brand, ce ne sono davvero pochi. Molto spesso, per rispettare delle tempistiche imposte dai folli ritmi del mercato internazionale, il controllo qualità di un prodotto lascia a desiderare. Nel caso di questo nuovo G.I. Joe: Operation Blackout, siamo a metà strada. Sì, perché l’ultima incarnazione degli eroi della Hasbro non è un prodotto totalmente da condannare e anzi, riesce a intrattenere per la durata della sua campagna, ed è oggettivamente un prodotto che attirerà sicuramente i nostalgici. Tuttavia, il suo peggior difetto è limitarsi a svolgere questo esiguo compito, senza spingersi più in là della sua comfort zone, risultando alla fine un prodotto mediocre, che non innova e che difficilmente catturerà chi non sia già attratto da ciò che può offrire. Vediamo insieme com’è andata.
G.I. Joe: Operation Blackout è un’operazione di marketing…
G.I. Joe: Operation Blackpoint è un Third-Person Shooter vecchia scuola, concentrato in 18 livelli molto concitati e dal ritmo elevato. Il gioco, che permette di essere affrontato sia singolarmente che in multiplayer locale, vede un roster di personaggi che può contare su sei eroi Joe e sei antagonisti Cobra, che si alterneranno a coppie di due sotto il controllo del giocatore per tutta la durata della campagna principale. Oltre ad una classica struttura in cui ci si dovrà spostare dal punto A al punto B, eliminando nel cammino ondate di nemici, i livelli alterneranno anche statiche sezioni nelle quali controlleremo delle torrette per abbattere un numero precisato di veicoli, ad altre durante le quali ci ritroveremo a pilotare alcuni mezzi corazzati.
Operation Blackout tenta di inserirsi in un mercato, quello degli sparatutto con visuale sulla spalla del protagonista, ma che ben si sposerebbe con la natura del brand. Purtroppo, però, il titolo non va oltre un misero compitino. Nonostante cerchi infatti di guardarsi attorno, rubando qua e là meccaniche di gameplay dai giochi più famosi del genere, questo G.I. Joe non riesce proprio ad innovare nulla, né a farsi notare in nessun’aspetto. Nonostante l’aspetto grafico in cel-shading possa risultare in alcuni frangenti gradevole, soprattutto durante le scene d’intermezzo che strizzano l’occhio all’immaginario fumettistico dei comics americani, la struttura dei livelli è piatta, gli scenari in alcuni frangenti sono scarni, e gli innumerevoli androidi che ci verranno scagliati contro ad ondate infinite risulteranno già dopo pochi stage alquanto ripetitivi, costringendoci a non staccare mai le dita dal grilletto della nostra arma, che avrà un sistema di ricarica basato sul tempismo molto simile a quello già visto in altre produzioni più blasonate come Gears of War.
Nonostante la selezioni delle armi sia abbastanza ampia, con ognuno degli eroi che andremo a controllare in grado di alternare allo shooting la propria abilità speciale (che potrà essere attivata al riempimento di una specifica barra) e l’utilizzo di granate ed attacchi melee, il gunplay risulterà molto macchinoso e poco preciso. Anche aumentando la sensibilità ci siamo ritrovati infatti a premere, lasciare, e premere nuovamente il tasto dedicato alla mira automatica in continuazione, così da riuscire a centrare con precisione i nemici per quei pochi secondi che il gioco dedicherà a seguire i loro spostamenti su schermo. Purtroppo, di nuovo, il sistema di combattimento all’arma bianca sarà quasi sempre impossibile da portare a termine, mentre l’intelligenza artificiale degli androidi non sarà pervenuta, poiché non sfrutteranno i ripari ambientali non facendo altro che correrci dritti incontro. Fortunatamente, una parte di divertimento si salva grazie alla possibilità di giocare con un amico le missioni in locale, scegliendo tra 4 livelli di difficoltà, e decine di modificatori che ci permetteranno di affrontare la campagna in maniera personalizzata, anche per chi volesse cimentarsi nella ricerca di tutti i collezionabili, utili a scoprire qualcosa di più sui personaggi ed il mondo di G.I. Joe.
…decisamente mal riuscita
Oltre al comparto grafico, un altro aspetto che risolleva il titolo è la modalità multiplayer. G.I. Joe: Operation Blackout ci darà infatti la possibilità di affrontare, oltre alla campagna principale, anche altre sei mappe, riprese tuttavia dai diciotto livelli standard, che potranno essere affrontate in scontri deathmatch, re della collina, dominio e ruba bandiera… ma come per tutto il resto del gioco, per ogni passo in avanti se ne faranno due indietro.
La modalità multigiocatore, così come per la campagna principale, sarà affrontabile solamente in locale, portando i giocatori a doversi sfidare in team deathmatch o ruba bandiera in noiosissime partite all’interno di mappe enormi spesso in un uno contro uno senza alcun senso. Questo Operation Blackpoint è un gioco senza arte ne parte. La grafica in cel-shading salva un comparto tecnico in alcuni casi mediocre, costituito da livelli dalle meccaniche ripetitive e già viste, soprattutto se confrontate con i titoli dello stesso genere di fine generazione. Il gunplay, che dovrebbe essere il cuore del titolo, risulta lento e macchinoso, l’IA dei nemici in alcuni frangenti non è pervenuta, e la scelta di un multiplayer esclusivamente locale è incomprensibile.
G.I. Joe: Operation Blackout è quindi un titolo esclusivamente dedicato ai fan, una manovra commerciale che serve solamente ad accompagnare la vendita dei soldatini e che difficilmente attirerà nuovi utenti. A questi, consigliamo di avvicinarsi al brand seguendo le sue altre incarnazioni. Per i ragazzi nati negli anni ’80, invece, conviene continuare a fantasticare sui pomeriggi passati da bambini a combattere i Cobra in salotto, piuttosto che avvicinarsi a questo scialbo TPS.