Dopo quattro anni dal suo esordio su PC, Black Desert, MMORPG creato negli studi della coreana Pearl Abiss, sbarca finalmente su console. Abbiamo avuto il piacere di giocarlo nella versione PlayStation 4 e ne siamo rimasti davvero soddisfatti. La nuova versione del gioco non ha quasi nulla da invidiare all’edizione originale che, come saprà chi ha potuto giocarlo su computer, aveva lasciato piacevolmente colpiti molti appassionati, grazie sopratutto al comparto artistico e alla resa grafica del titolo.
Quando si dice GDR
Black Desert non tradirà certo le aspettative dei giocatori di ruolo più appassionati. Prima di cominciare la partita dovremo innanzitutto creare il nostro avatar virtuale, come da tradizione per i giochi di questo genere. L’editing del personaggio riserva già interessanti sorprese: è possibile scegliere tra ben dieci classi (Warrior, Ranger, Sorceress, Lahn, Berserker, Musa, Ninja, Dark Knight, Wizard e Witch), ognuna delle quali (oltre a caratterizzare una diversa impostazione del gameplay) offre al giocatore una miriade di possibilità di personalizzazione.
La cura riservata da Pearl Ayss in questa fase preliminare è encomiabile. L’intero aspetto del nostro personaggio potrà essere plasmato (ad eccezione del sesso, vincolato dalla scelta della classe) grazie ad un accuratissimo sistema di modifica delle fattezze facciali e anatomiche. Inoltre già a questo punto i nostri occhi verranno deliziati dal livello di dettaglio dei vestiari, proposti in set predefiniti ma sorprendentemente realistici.
Come dicevamo, la scelta del personaggio non coprirà soltanto l’aspetto estetico del nostro avatar, ma influenzerà in maniera definitiva il gameplay per il resto della nostra avventura. Ogni classe offre spunti e modi differenti di approcciare la storia, a cominciare dal sistema di combattimento. Scegliendo un guerriero piuttosto che un mago, avremo accesso durante il gioco ad una ramificazione di mosse ed equipaggiamenti unici utilizzabili solo dalla classe prescelta. Il sistema di combo della sorceress sarà, ad esempio, radicalmente differente da quello della ranger, ponendo così le basi per un alto livello di rigiocabilità in termini di storia. I controlli su console risultano inoltre ben calibrati, nonostante l’altissimo numero di azioni che è possibile compiere sia durante un combattimento sia nelle altre fasi di interazione con il vasto open world a nostra disposizione.
Da soli o in compagnia?
In quanto MMORPG, Balck Desert propone una forte componente multigiocatore sia co-op che competitiva. Il gioco gode già di una community piuttosto vivace e non sarà difficile trovare qualcuno disposto a unirsi a noi, indipendentemente dal server scelto. Trovare giocatori più esperti che ci guidino e consiglino sarà di vitale importanza, non tanto per la difficoltà delle missioni, quanto per riuscire a districarci nei numerosi e complessi menu che potrebbero disorientare il giocatore meno preparato. Ai livelli più alti sarà anche possibile entrare a far parte di una gilda o partecipare alle così dette Guerre dei Nodi, eventi PVP che metteranno sul piatto del vincitore il potere e il controllo di zone di grande importanza commerciale ed economica all’interno del mondo di gioco.
Se invece preferite andare all’avventura in single-player, non temete: Balck Desert propone una storia ricca e approfondita che vi porterà a scoprire i segreti legati alle Black Stones e al misterioso (e anche un po’ inquietante) Black Spirit. Questa entità, apparentemente visibile solo a noi, ci accompagnerà fin dall’inizio del gioco e sarà il nostro principale fornitore di quest. Anche senza l’aiuto di altri giocatori, l’esperienza di gioco risulta godibile, ma richiede un po’ più di impegno sopratutto se non si dispone di una buona conoscenza della lingua inglese. Black Desert non è stato localizzato in italiano nemmeno nel recente porting su console, pertanto preparatevi a dialoghi non sempre di facile comprensione.
Black Desert: Become Your True Self
Il motto del gioco non poteva essere più azzeccato. In Black Desert dovremo davvero entrare nei panni di un nuovo io virtuale, ma non per questo meno “reale”. Il mondo di gioco presenta innumerevoli attività, che fanno da contorno all’avventura fantasy principale. A dare un senso al comparto crafting, gli sviluppatori hanno previsto un ampio ventaglio di lavori, dal taglio degli alberi alla pesca passando dall’alchimia e dalla ricerca di ingredienti, ognuno dei quali richiederà l’uso del giusto attrezzo, esattamente come succede nel mondo reale.
Non mancano quest secondarie e casuali nelle quali potremo incappare lungo a via. Anche nelle città sarà frequente trovare PNG bisognosi del nostro aiuto, anche solo quando si tratta di trasportare per un breve tratto una cassa per lui troppo pesante. Insomma, le possibilità e la varietà di lavori e lavoretti rendono vivo il mondo in game e completano degnamente i paesaggi da favola in cui ci si muove. A completare il tutto troviamo poi ricompense quotidiane ed eventi in costante aggiornamento che ci permettono di ottenere nuovi oggetti, grazie ai quali potremo rendere ancora più unica la nostra esperienza in game.
A spezzare l’incantesimo della nostra seconda vita virtuale arrivano però alcune note dolenti. Nel proseguire con le missioni, si avrà talvolta la sensazione di star semplicemente facendo avanti e indietro per la mappa, andando verso il nostro obiettivo per poi tornare da chi ce lo ha commissionato. Tuttavia questo aspetto è molto attenuato dalla già citata pluralità di compiti che è possibile eseguire. Altro difetto riscontrato durante la prova su console è un frequente calo di frame rate. Sovente, in special modo nei server più gremiti di giocatori, si incrociano PNG le cui fattezze si riducono alle texture, con spiacevoli ritardi nel caricamento di esse.
Per quanto invece riguarda la fluidità delle azioni e dei combattimenti non si può che rimanerne soddisfatti. I movimenti sia del nostro PG sia degli altri abitanti del mondo di Balck Desert sembrano essere perfettamente coerenti e integrati con l’ambiente circostante, anche nei momenti più concitati. Durante le fasi action il titolo esprime tutte la sue doti migliori: la fluidità dei movimenti si unisce alla ricchezza e alla varietà del gameplay, risultando in scontri soddisfacenti tanto per il grado di difficoltà quanto per l’elevata frequenza dei combattimenti.
Black Desert è dunque il gioco perfetto per chiunque ami i giochi di ruolo e i multigiocatori massivi. I difetti del porting su console non intaccano quasi per nulla l’opera grandiosa realizzata da Pearl Abyss. Un comparto artistico degno delle avventure fantasy più epiche e una storyline avvincente vi trascineranno alla scoperta di un mondo ricco e vivo pronto per essere esplorato.