Zootropolis 2 è un film d’animazione del 2025 diretto da Byron Howard e Jared Bush. È il sequel del film uscito nel 2016, arrivato dopo 9 anni al cinema il 26 Novembre 2025 al cinema.
Dopo aver risolto il caso più importante nella storia di Zootropolis, i poliziotti alle prime armi Judy Hopps e Nick Wilde scoprono che la loro collaborazione non è così solida come pensavano quando il capo Bogo ordina loro di unirsi al programma di consulenza “Partners in Crisis”. Ma non ci vuole molto perché la loro collaborazione venga messa a dura prova quando si ritrovano sulle tracce tortuose di un mistero legato all’arrivo di un serpente velenoso nella metropoli degli animali.
La Disney e Zootropolis 2: un sequel al momento giusto
In un’epoca in cui si punta sulla nostalgia e dove sembra che ci sia una “carenza” di idee originali, è la moda dei sequel e dei remake a dominare. Facile dire che la colpa sia di coloro che lavorano ai prodotti audiovisivi perché “potrebbero non esserci più idee” alla base, ma è anche colpa del pubblico che non vuole uscire dalla cosiddetta “zona di comfort“. In un mondo pieno di incertezze, ansie e paure per il futuro, “tornare indietro” e “andare dove si è stati bene” rientrano tra quelle certezze che si hanno nella vita.
La Disney questo lo sa e punta molto su questa strategia. Deve solo stare attenta a non tirare troppo la corda o semplicemente non puntare solo sull’usato, perché alternare tra il vecchio e il nuovo non è una cattiva idea. Però, ciò che conta è avere una buona idea alla base e c’entrare i tempi giusti. Zootropolis 2 è uno di quei sequel arrivati al momento giusto e dimostra che la Disney può ancora dare qualcosa al pubblico. Era il film di cui aveva bisogno il pubblico (e anche le sale, a quanto pare) e i motivi per cui vale la pena vederlo sono parecchi.

Un sequel con temi attuali e non forzati
Il film uscito nel 2016 e ora anche il sequel appena arrivato parlano principalmente di integrazione, pregiudizi e superamento degli stereotipi in una società utopica di animali antropomorfi, oltre che di temi come il razzismo, la discriminazione e la paura del “diverso”, usando la città stessa e la storia di Judy Hopps e Nick Wilde per riflettere le divisioni della società moderna e l’importanza di credere nei propri sogni contro ogni aspettativa. Ma il film rompe anche gli stereotipi e Judy e Nick lottano contro tutto e tutti per farlo. La paura del “diverso” può essere manipolata per fomentare odio e divisioni, portando alla discriminazione e al ritorno a vecchi conflitti. C’è spazio anche per una riflessione sulla realtà sociale, ispirandosi al concetto di “Yes, we can” (Si, possiamo) e all’idea che l’ostinazione e la volontà possano superare i limiti imposti dalla biologia o dalla società. Con umorismo e intelligenza, attraverso il mondo animale, “Zootropolis” parla di ciò e lo fa con un linguaggio semplice, alla portata di grandi e piccini.
Questo sequel ripropone le stesse tematiche del primo film, che oggi sono più attuali che mai. Questo riduce l’effetto novità e aumenta il rischio di ridondanza, ma riproporle non è mai una cattiva idea, se fatto bene. Anche se sono passati diversi anni, in realtà tra il primo e il secondo film sembra che non sia passato neanche un giorno, sia dal lato tecnico (lo stile d’animazione è pressoché lo stesso) che in quello narrativo (una trama simile, che ruota intorno alle stesse tematiche e ha gli stessi presupposti). Nonostante sia qualcosa di già visto, il nuovo film non appare assolutamente forzato e al giorno d’oggi, si ha bisogno di queste tematiche. Inoltre, è una nuova avventura dei due protagonisti, utile alla loro crescita e per risolvere il loro rapporto (una chiave di lettura ai rapporti disfunzionali, altra tematica attualissima), dimostrando quanto siano importanti l’uno per l’altro.

Esplorando Zootropolis: un messaggio sociale importante
Nel film, c’è anche lo spazio per esplorare la città di Zootropolis. Nel primo film, si presentava la città; mentre nel secondo, si ha la possibilità di conoscerne la storia e capire da dove ha avuto inizio tutto. Quindi, un po’ come si fa con i protagonisti, anche nella città si va oltre le apparenze e si rivela una grande verità (a volte, nascosta anche dietro una grande bugia). Scavando a fondo e andando oltre l’apparenza, si scopre la storia della città e invita a riflettere su come si possa aver “bisogno” di una bugia per credere, nascondendo la verità. Offrire al popolo qualcosa in cui credere (se si guarda attorno, c’è della verità nella società in cui si vive)
Questo può essere anche una critica sociale ai potenti che fanno credere al popolo ciò che vogliono loro e nascondendo la verità, per un proprio tornaconto personale. Il film, quindi, mette in discussione l’ideale di perfetta integrazione, mostrando che anche una società apparentemente utopica nasconde crepe e mostrando che, dietro la facciata di inclusione, esistono storie di esclusione e ingiustizia che devono essere affrontate per realizzare veramente l’ideale di Zootropolis. Zootropolis 2 ha tutte le carte in tavola per essere una bella favola moderna per appassionare e divertire grandi e piccini, riflettere su tematiche importanti e trovare la motivazione per credere nei propri sogni e andare oltre l’apparenza.
